Autore Chimamanda Ngozi Adichie
Titolo Cara Ijeawele
SottotitoloQuindici consigli per crescere una bambina femminista
EdizioneEinaudi, Torino, 2017, Frontiere , pag. 92, cop.rig.sov., dim. 12x18,5x1,3 cm , Isbn 978-88-06-23493-5
OriginaleDear Ijeawele, or A Feminist Manifesto in Fifteen Suggestions
TraduttoreAndrea Sirotti
LettoreSara Allodi, 2017
Classe bambini , femminismo , pedagogia












 

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Indice


  3  Introduzione

  7  Primo consiglio.
     Sii una persona completa

 13  Secondo consiglio.
     Fatelo insieme

 17  Terzo consiglio.
     Spiegale che l'idea di «ruoli di genere» è una grande sciocchezza

 25  Quarto consiglio.
     Guardati dai pericoli di quello che chiamo «Femminismo Light»

 31  Quinto consiglio.
     Insegna a Chizalum a leggere

 35  Sesto consiglio.
     Insegnale a mettere in discussione la lingua

 41  Settimo consiglio.
     Non parlare mai del matrimonio come di un traguardo

 49  Ottavo consiglio.
     Insegnale a bandire l'ansia di compiacere

 53  Nono consiglio.
     Da' a Chixalum un senso di identità

 57  Decimo consiglio.
     Sii determinata nell'affrontare la questione del suo aspetto fisico

 65  Undicesimo consiglio.
     Insegnale a mettere in discussione l'uso della biologia
     a «giustificazione» delle norme sociali

 69  Dodicesimo consiglio.
     Parlale del sesso, e comincia presto

 75  Tredicesimo consiglio.
     L'amore arriva, sta' in campana!

 81  Quattordicesimo consiglio.
     Nel parlarle di oppressione, sta' attenta a non trasformare
     gli oppressi in santi

 85  Quindicesimo consiglio.
     Insegnale la differenza


 

 

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Pagina 3

Introduzione


Quando un paio di anni fa una mia amica d'infanzia — oggi donna intelligente, forte e gentile — mi ha chiesto di dirle come crescere femminista la figlia appena nata, il mio primo pensiero è stato risponderle che non lo sapevo.

Mi pareva un compito davvero enorme.

Mi era però capitato di parlare pubblicamente di femminismo, e forse per quel motivo lei si era fatta l'idea che fossi un'esperta in materia. Nel corso degli anni avevo anche aiutato molte persone care ad accudire i figli; avevo fatto la baby-sitter e avevo contribuito a educare i miei nipoti, maschi e femmine. Avevo osservato molto e ascoltato molto e, soprattutto, avevo molto riflettuto.

Per venire incontro alla richiesta della mia amica, ho deciso di scriverle una lettera, nella speranza che risultasse onesta e pratica, e che servisse al tempo stesso da mappa del mio pensiero femminista. Questo libro è una versione di quella lettera, pur con qualche modifica.

Ora che anch'io sono mamma di una deliziosa bambina, mi rendo conto di quanto sia semplice dispensare consigli sull'educazione di una figlia senza dover affrontare di persona l'enorme complessità di quella situazione.

Eppure continuo a credere che sia moralmente urgente un confronto onesto su come educare i figli in modo diverso, e su come cercare di creare un mondo piú giusto, per le donne come per gli uomini.

La mia amica mi ha risposto dicendo che avrebbe «provato» a seguire i miei consigli. E rileggendoli adesso, da mamma, sono determinata a «provare» anch'io.

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Pagina 5

Cara Ijeawele,

che gioia! E che bei nomi: Chizalum Adaora. Lei è bellissima. Ha solo una settimana di vita e già un'aria cosí curiosa di quel che le sta intorno. Che cosa magnifica hai fatto a mettere al mondo un essere umano. «Congratulazioni» sembra davvero inadeguato. Il tuo biglietto mi ha fatto piangere. Lo sai, a volte mi commuovo come una scema. Sappi che prendo molto sul serio la questione che poni: come farla crescere femminista. E capisco cosa intendi quando dici di non sapere quale dovrebbe essere la risposta femminista alle varie situazioni. Il femminismo, per me, dipende sempre dal contesto. Non ho una regola scolpita nella pietra; quel che piú si avvicina a una formula sono i miei due «Strumenti di Femminismo» e vorrei condividerli con te come punto di partenza.

Il primo è il presupposto, la solida, incrollabile convinzione da cui partire. Quale presupposto? Il presupposto femminista dev'essere: io sono importante. Ho pari importanza. Non «se solo». Non «a condizione che». Io ho pari importanza. Punto.

Il secondo strumento è una domanda: se inverti l'ordine dei fattori, ottieni gli stessi risultati?

Per esempio: molti credono che la risposta femminista di una moglie tradita dovrebbe essere andarsene. Ma dal mio punto di vista anche restare può essere una scelta femminista, a seconda del contesto. Se il tuo Chudi andasse a letto con un'altra e tu lo perdonassi, varrebbe lo stesso se a letto con un altro ci andassi tu? Se la risposta è sí, allora perdonarlo può essere una scelta femminista, in quanto non condizionata dall'ineguaglianza di genere. Purtroppo nella realtà della maggior parte dei matrimoni la risposta a quella domanda sarebbe no, e con una motivazione sessista: l'assurda idea che «gli uomini sono uomini», e come tali sottoposti a regole assai meno ferree.

Ti darò alcuni consigli su come educare Chizalum, ma ricordati che, per quanto tu li segua tutti, lei si rivelerà comunque diversa da come avevi previsto, perché la vita a volte segue le sue strade. L'importante è provarci. E fidati sempre del tuo istinto, piú di ogni altra cosa, perché sarà l'amore per tua figlia a guidarti.

Ecco i miei consigli:

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Pagina 31

Quinto consiglio.
Insegna a Chizalum a leggere



Insegna a Chizalum a leggere. Insegnale ad amare i libri. Il modo migliore è attraverso l'esempio casuale. Se ti vede leggere capirà che ne vale la pena. Se non dovesse andare a scuola, e si limitasse a leggere libri, probabilmente imparerebbe piú cose di un bambino istruito in modo convenzionale. I libri l'aiuteranno a capire il mondo e a metterlo in discussione, l'aiuteranno a esprimersi, a diventare ciò che desidera - una cuoca, una scienziata, una cantante traggono tutte giovamento dalle abilità maturate con la lettura. Non intendo i libri scolastici. Intendo i libri che non hanno nulla a che fare con la scuola: autobiografie, romanzi, libri storici. Se ogni altra strategia fallisse, pagala per leggere. Dalle una ricompensa. Conosco un'incredibile donna nigeriana, Angela, una ragazza madre che ha cresciuto una figlia negli Stati Uniti; visto che non si appassionava alla lettura, ha deciso di darle cinque centesimi per pagina. Un'impresa costosa, scherzava lei anni dopo, ma anche un degno investimento.

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