Copertina
Autore Giorgio Agamben
Titolo Genius
Edizionenottetempo, Roma, 2004, i sassi , pag. 22, cop.fle., dim. 105x148x2 mm , Isbn 978-88-7452-046-6
LettoreRiccardo Terzi, 2005
Classe filosofia , critica letteraria
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Pagina 5

Genius


                            Now my charms are all o'erthrown
                         and what strength I have's mine own

                                        Prospero al pubblico



I latini chiamavano Genius il dio a cui ciascun uomo viene affidato in tutela al momento della nascita. L'etimologia è trasparente ed è ancora visibile nella nostra lingua nella prossimità fra genio e generare. Che Genius avesse a che fare con il generare, è del resto evidente dal fatto che l'oggetto per eccellenza "geniale" era, per i latini, il letto: genialis lectus, perché in esso si compie l'atto della generazione. E sacro a Genius era il giorno della nascita, che per questo noi chiamiamo ancora genetliaco. I regali e i banchetti con cui celebriamo il compleanno sono, malgrado l'odioso e ormai inevitabile ritornello anglosassone, un ricordo della festa e dei sacrifici che le famiglie romane offrivano al Genius nel natalizio dei loro membri. Orazio parla di vino puro, di un maialino di due mesi, di un agnello "immolato", cioè cosparso della salsa per il sacrificio; ma sembra che, in origine, non vi fossero che incenso, vino e deliziose focacce al miele, perché Genius, il dio che presiede alla nascita, non gradiva i sacrifici sanguinosi.

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