Copertina
Autore Isabel Allende
Titolo Eva luna racconta
EdizioneFeltrinelli, Milano, 1990, I Narratori , Isbn 978-88-07-01408-6
OriginaleCuentos de Eva luna
TraduttoreGianni Guadalupi
LettoreRenato di Stefano, 1990
Classe narrativa cilena
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Indice


pag.
  9   Due parole
 18   Bimba perversa
 31   Clarisa
 45   Bocca di rospo
 52   L'oro di Tomás Vargas
 65   Se mi toccassi il cuore
 75   Regalo per una fidanzata
 87   Tosca
 99   Walimai
108   Ester Lucero
116   Maria la sciocca
127   Nel profondo dell'oblio
132   La piccola Heidelberg
140   La moglie del giudice
150   Una via per il Nord
163   L'ospite della maestra
171   Con il dovuto rispetto
179   Vita interminabile
191   Un discreto miracolo
206   Una vendetta
215   Lettere d'amor tradito
226   Il palazzo immaginato
242   Di polvere siamo fatti

 

 

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Pagina 7 [ inizio libro ]

Ti toglievi la fascia dalla vita, ti strappavi i sandali, gettavi in un angolo l'ampia gonna, era di cotone, mi sembra, e scioglievi il nodo che ti stringeva i capelli in una coda. Avevi la pelle d'oca e ridevi. Eravamo talmente vicini che non potevamo vederci, assorti entrambi in quel rito urgente, avvolti nel calore e nell'odore che emanavamo insieme. Mi aprivo il passo per le tue vie, le mie mani sulla tua vita protesa e le tue impazienti. Sfuggivi, mi percorrevi, mi scalavi, mi avvolgevi con le tue gambe invincibili, mi dicevi mille volte vieni con le labbra sulle mie. Nell'attimo estremo avevamo un bagliore di completa solitudine, ciascuno perduto nel proprio abisso rovente, ma subito risorgevamo al di là del fuoco per scoprirci abbracciati nel disordine dei guanciali, sotto la zanzariera bianca. Ti scostavo i capelli per guardarti negli occhi. Talvolta ti sedevi accanto a me con le gambe raccolte e il tuo scialle di seta su una spalla, nel silenzio della notte che iniziava appena. Così ti ricordo, in quiete.

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Pagina 253 [ fine libro ]

Sei tornato con me, ma non sei più lo stesso uomo. Ogni tanto ti accompagno alla Televisione e rivediamo i video di Azucena, li studi con attenzione, cercando qualcosa che avresti potuto fare per salvarla e che non ti venne in mente in tempo. O forse li esamini per vederti come in uno specchio, nudo. Le tue telecamere sono abbandonate in un armadio, non scrivi né canti, rimani per ore seduto davanti alla finestra guardando le montagne. Al tuo fianco, io aspetto che tu abbia completato il viaggio dentro te stesso e guarito le vecchie ferite. So che quando tornerai dai tuoi incubi cammineremo ancora mano nella mano, come prima.

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