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Autore Anonimo
Titolo I quaranta modi di fottere
EdizioneES, Milano, 1993, Piccola biblioteca dell'eros 4 , pag. 94, ill., cop.fle., dim. 10,5x19,2x1 cm , Isbn 978-88-85357-50-1
OriginaleLes guarante manières de joutre, dédiées au Clergé de France [1790]
PrefazioneCharles Hirsch
TraduttoreGiulia Alfieri
LettoreGiorgio Crepe, 2013
Classe erotica
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Indice


I QUARANTA MODI DI FOTTERE                                      9

PREFAZIONE                                                     11
Primo modo DEL BUON MODO ANTICO                                13
Secondo modo LA CAVALCATA                                      14
Terzo modo LA CINESE                                           15
Quarto modo SULLA SPONDA DEL LETTO                             16
Quinto modo LA CATALANA                                        17
Sesto modo LA SULTANA                                          18
Settimo modo GAMBE INCROCIATE                                  21
Ottavo modo IL MULINO A VENTO                                  22
Nono modo IL MONDO ROVESCIATO                                  23
Decimo modo IL MONDO APERTO E ROVESCIATO                       24
Undicesimo modo LA DOLCE IMPALATA                              25
Dodicesimo modo LA GIUMENTA DI COMPARE PIETRO                  26
Tredicesimo modo GLI ESTREMI                                   29
Quattordicesimo modo IL NUOTO A RANA                           30
Quindicesimo modo IL ROVESCIO DELLA CAVALCATA                  31
Sedicesimo modo IL ROVESCIO DELLA CINESE                       32
Diciassettesimo modo LA PECORINA                               33
Diciottesimo modo LA CAREZZA DEL TENERO AMICO                  34
Diciannovesimo modo LA CAREZZA DELLA TENERA AMICA              37
Ventesimo modo L'IMBRONCIATA                                   38
Ventunesimo modo L'IMBRONCIATO                                 39
Ventiduesimo modo LA RICONCILIAZIONE                           40
Ventitreesimo modo IL PERFETTO APPAGAMENTO                     41
Ventiquattresimo modo L'INTRECCIO TRA I DUE GENERI             42
Venticinquesimo modo L'ANATRA                                  45
Ventiseiesimo modo GAMBE ALL'ARIA                              46
Ventisettesimo modo DI SBIECO                                  47
Ventottesimo modo LA MEDAGLIA VIVA                             48
Ventinovesimo modo LA MANO ODALISCA                            49
Trentesimo modo LA CARRIOLA                                    50
Trentunesimo modo IL CLISTERE PORTENTOSO                       53
Trentaduesimo modo LA GIOCOSA                                  54
Trentatreesimo modo LA MISTERIOSA                              55
Trentaquattresimo modo L'ERCOLE                                56
Trentacinquesimo modo LA SENTINELLA                            57
Trentaseiesimo modo L'ALTALENA                                 58
Trentasettesimo modo A ROVESCIO, OVVERO LA BESTIA A DUE TESTE  61
Trentottesimo modo L'INVERSO DELLA BESTIA A DUE TESTE          62
Trentanovesimo modo LA BALIA                                   63
Quarantesimo modo L'ATTRAZIONE DI MILANO                       64
Quarantunesimo modo IL SESSANTANOVE                            67
L'IMPREVISTO                                                   69
L'OCCASIONE FA L'UOMO LADRO                                    70
EPITAFFIO DI GERVAIS                                           72
CIÒ CHE CRESCE PIÙ IN FRETTA                                   73
LA PICCA DEL SOLDATO                                           78
CHI FA I CONTI SENZA L'OSTE DUE VOLTE LI FARÀ                  80
LE UOVA FRESCHE                                                83

UN'ALCOVA DI MASTRO UCCELLO di Charles Hirsch                  87



 

 

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Pagina 11

PREFAZIONE



Venite, giovinetti senza pudore,
alla mia Corte, scuola d'amore.
Del fottere, arte assai onesta,
tutti gli incanti so insegnare.
La mia dolce Accademia è questa,
orsù, venite, senza indugiare.

Tutti voi che qui vi riunirete
assai facilmente capir potrete
la mia scienza e le mie lezioni.
Sono ormai sul punto d'iniziare
e delle mie quaranta posizioni
la prima andate ad ascoltare.

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Pagina 13

PRIMO MODO
DEL BUON MODO ANTICO



Persino le vergini conoscono questo modo di fottere. Ritengo dunque inutile descriverlo qui nei dettagli: basti dire che significa fottere alla buona, come hanno fottuto i nostri padri per metterci al mondo, e come al paesello, sull'erbetta, Luca fotte la sua pastorella. Dove mai non si è fottuto, o non si fotterà, dopo di noi, nel buon modo antico?

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Pagina 21

SETTIMO MODO
GAMBE INCROCIATE



La novella Poppea si stende sul dorso, a cosce aperte. La s'infilza nel buon modo antico. Poi lei solleva le gambe, le incrocia sulle reni del fottitore e gioca di culo a più non posso. L'esito è lo stesso dei modi che precedono e di quelli che seguiranno: la dama e il cavaliere cadono in deliquio e godono all'unisono.

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Pagina 56

TRENTAQUATTRESIMO MODO
L'ERCOLE



La donna si pone a cavalcioni del fottitore seduto su una sedia. Poi gli impugna il cazzo, lo scrolla finché, rigonfio degli spiriti vitali, alza la testa altera. Poi se l'infila nella fica e passa le braccia intorno al collo dell'amante, che le insinua le sue sotto le cosce e le afferra le chiappe, poi si alza in piedi e la fotte passeggiando per la stanza. È un modo che richiede forza di reni: è il più faticoso. Omuncoli, è così che Ercole fotteva. Basti dire che è al di sopra delle vostre forze.

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Pagina 67

QUARANTUNESIMO MODO
IL SESSANTANOVE



Lei si sdraia tutta lunga sulla schiena. Divarica le gambe, così da accogliere la testa del suo amante, che le si è steso sopra bocconi. Lui ora solleva il corpo quel tanto che basta perché le sue cosce pesino dolcemente sulle spalle dell'amata. Si eccitano vicendevolmente con le mani. E quando il furore amoroso si impadronisce della donna, lei prende tra le labbra il cazzo dell'amante e lo lavora con la lingua finché lo sperma zampilla in fiotti abbondanti. Intanto lei si trastulla accarezzando con la mano le palle di Venere, e il fottitore (se la sua passione pareggia quella della ninfa) dardeggia amorosamente la lingua guizzante sul clitoride, o più in profondità, ad libitum.

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Pagina 87

UN'ALCOVA DI MASTRO UCCELLO
di Charles Hirsch



Se, nello spirito dell' Erotika Biblion di Mirabeau, ci prendesse il capriccio di approfondire, pur con la dovuta reverenza, i riferimenti biblici di questo testo, potremmo stabilire uno stupefacente parallelo tra i numeri trentadue e quaranta: sono trentadue le vie della saggezza e trentadue le posizioni erotiche tradizionali, sono quaranta i giorni del diluvio e quaranta i modi di fottere. Considerando la data di pubblicazione, il 1790, di questo breviario sanculotto, si può facilmente immaginare quale uso avrebbero potuto fare, di un tale parallelo, sostenitori e avversari della Rivoluzione. Per i primi, passare da trentadue a quaranta avrebbe incontestabilmente significato un progresso decisivo, conforme ai voti della Ragione e della Natura, l'esplosione di una saggezza ipocrita e bigotta nei flutti di un diluvio di sperma. Per gli altri, al contrario, il numero quaranta avrebbe non meno incontestabilmente assunto il senso di una caduta della saggezza nell'orgia e, di conseguenza, dell'imminenza del castigo divino. Altri poi avrebbero senza alcun dubbio aggiunto il simbolismo dei quarant'anni trascorsi nel deserto, e presagito quarant'anni di carestia, la qual cosa li avrebbe direttamente condotti alla rivoluzione del 1830.

Per buona sorte, pur avendo l'autore anonimo di questo Kamasutra della pallacorda annunciato nel titolo quaranta modi di conquistare allegramente il cielo, all'improvviso ne spunta, non si sa bene perché, un quarantunesimo che, appena ristabiliti dagli sforzi di immaginazione richiesti dagli altri, ci prolunga i giochi ambigui dell' Attrazione di Milano, il quarantesimo, con le delizie del Sessantanove, uno dei piaceri degli dèi, come dice la canzone. Per buona sorte, abbiamo detto, perché il quarantuno non è presente, per quanto ne sappiamo, nella Bibbia e, quel che più conta, è un numero primo, e così ogni discussione è chiusa.

Precisati questi aspetti di numerologia, il contenuto, in definitiva, non apporta nulla che non sia già stato abbondantemente descritto altrove. Non è dunque questo il merito dell'opera, che in definitiva si limita, in materia, a un puro e semplice inventario delle posizioni più classiche, ormai praticamente entrate nei manuali di buone maniere. Il valore dell'opera va ricercato invece nello stile. Dopo l' Anti Justine, i Mémoires de Suzon e Dom Bougre, sarebbe stato legittimo attendersi lo scatenamento più completo, l'erotismo più torrido, le descrizioni più inebrianti: non v'è nulla di tutto questo. Non intendiamo affermare che l'anonimo autore sia caduto, per mancanza di talento, nella piattezza, o che si sia limitato, per mancanza di immaginazione o di esperienza, a pure descrizioni cliniche, come quelle che ad esempio vengono esposte nei corsi di educazione sessuale. Siamo ben lungi dal pensarlo. Infine, contrariamente a quel che potrebbe lasciar supporre la dedica di questa raccolta «al clero di Francia», non vi si troverà, in contrasto con un'usanza allora molto diffusa, la sia pur minima allusione alla corruzione del clero, e neppure si troverà la sia pur minima osservazione di ordine naturale, filosofico o morale, sempre che non si consideri tale, nell' Attrazione di Milano, la nota relativa all'influenza del clima sul temperamento delle donne. No, è da buongustaio che l'autore tratta l'argomento.

Per la maggior parte cortissime, le quarantun descrizioni evocano in effetti irresistibilmente, con il loro tono, altrettante ricette di cucina. Non quelle che, supplendo alle carenze immaginative di una donna di casa, insegnano la confezione di piatti economici e di rapida preparazione, bensì quelle che descrivono con amore l'arte di confezionare piccoli piatti gustosi e raffinati.

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