Copertina
Autore Gaston Bachelard
Titolo Psicanalisi dell'aria
SottotitoloL'ascesa e la caduta
EdizioneRed, Milano, 2007 [1988], Economici di Qualità 89 , pag. 272, cop.fle., dim. 12,5x19x1,9 cm , Isbn 978-88-7447-493-6
OriginaleL'Air et les Songes. Essai sur l'imagination du mouvement
EdizioneJosé Corti, Paris, 1943
TraduttoreMarta Cohen Hemsi
LettoreElisabetta Cavalli, 2007
Classe psicanalisi , psicologia
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Indice


  5 Il sogno di volare
 59 La poetica delle ali
 89 La caduta immaginaria
112 I lavori di Robert Desoille
130 Nietzsche e lo psichismo ascensionale
171 Il cielo azzurro
188 Le costellazioni
198 Le nuvole
212 La nebulosa
218 L'albero aereo
244 Il vento
260 La declamazione muta


 

 

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Pagina 5

Il sogno di volare


                Ai piedi ho quattro ali d'alcèdine,
                    ne ho due per mallèolo, azzurre
                      e verdi, che per la salsèdine
                        curvi sanno errori dedurre.

                       Gabriele D'Annunzio, Undulna



1

La psicanalisi classica ha spesso manipolato la conoscenza dei simboli come se i simboli fossero dei concetti. Si potrebbe addirittura affermare che i simboli della psicanalisi siano i concetti fondamentali della sua indagine. Una volta interpretato un simbolo, una volta individuato un significato 'inconscio', esso diventa un semplice strumento di analisi e non si ritiene di doverlo studiare nel suo contesto e nelle sue varietà. In questo modo, per la psicanalisi classica, il sogno di volare è diventato uno dei simboli più chiari, uno dei 'concetti esplicativi' più comuni: simboleggia, così si afferma, i desideri libidinosi.

Sembra che si tratti di un segno che non inganna e pertanto porta a un'immediata stigmatizzazione delle confidenze più innocenti. Siccome il sogno di volare è particolarmente nitido e preciso, siccome confessarlo, cosa alquanto innocente, non incontra alcuna censura, nel corso dell'analisi dei sogni, sarà spesso l'espressione verbale decifrata per prima; chiarirà con un'improvvisa luce un'intera situazione onirica. Un metodo che fornisca un senso definito e definitivo a un simbolo specifico si lascia sfuggire diversi aspetti del problema, in particolare il problema dell'immaginazione, come se l'immaginazione fosse la mera assenza di un'attività affettiva persistente. La psicanalisi classica si sottrae per almeno due versi al dovere della curiosità: non rende conto del carattere estetico del sogno di volare, non rende giustizia agli sforzi di razionalizzazione che agiscono e che deformano questo sogno fondamentale.

Ammettiamo pure, insieme con la psicanalisi, che la libido onirica giunga alla propria soddisfazione facendo volare il sognatore. In che modo questa impressione sorda, confusa, oscura riceverà le immagini graziose del volo? In che modo nella sua monotonia essenziale, si adornerà di pittoresco al punto da offrire racconti interminabili di viaggi alati? Rispondere a questi due quesiti, apparentemente molto puntuali, vuol dire fornire un contributo sia ad un'estetica dell'amore sia ad una razionalizzazione dei viaggi immaginari.

Con il primo quesito ci si pone di fatto un nuovo punto di vista rispetto all'estetica della grazia. Questa estetica non si esaurisce con una descrizione visiva. I bergsoniani sanno bene che la traiettoria graziosamente ricurva si deve percorrere con un movimento simpatetico e intimo. In questo modo, ogni linea graziosa rivela una sorta di ipnotismo lineare: accompagna la nostra rêverie garantendole la continuità di una linea. Oltre a questa intuizione imitativa che obbedisce, esiste sempre un impulso che comanda. A colui che contempla la retta graziosa, l'immaginazione dinamica suggerisce la sostituzione più folle: sei tu, sognatore, che rappresenti la grazia in evoluzione. Senti dentro di te la forza graziosa. Prendi coscienza di essere una riserva di grazia, di essere un potere di volo. Comprendi che possiedi, dentro alla tua stessa volontà, come una giovane foglia di lavanda, delle volute involute. Con chi, per chi, contro chi sei grazioso? Il tuo volo è forse una liberazione, un rapimento? Gioisci della tua bontà e della tua forza? Della tua abilità o della tua natura? Volando la voluttà è bella. Il sogno di volare è il sogno di un seduttore che seduce. Su questo tema si assommano l'amore e le sue immagini. Approfondendolo dunque vedremo come l'amore produca immagini.

Per venire a capo del secondo quesito, dovremo rivolgere la nostra attenzione alla facilità con la quale il sogno di volare viene razionalizzato. Nel corso del sogno stesso, questo volo è incessantemente commentato dall'intelligenza del sognatore; viene spiegato con i lunghi discorsi che il sognatore rivolge a se stesso. L'essere volante, nel corso del suo sogno, si dichiara inventore del proprio volo. In questo modo, viene a formarsi nell'anima del sognatore una coscienza chiara dell'uomo che vola. Meraviglioso esempio per approfondire, dentro al sogno, la costruzione logica e obiettiva delle immagini del sogno. Quando si segue un sogno così ben delineato quale quello del volo, ci si rende conto che il sogno può avere 'una certa coerenza' e un'intensità affettiva nella sua passione amorosa.

Fin d'ora, ancor prima di fornire delle prove, bisogna rendersi conto che la psicanalisi non dice tutto quando insiste sul carattere libidinoso del volo onirico. Il volo onirico ha bisogno, come tutti i simboli psicologici, di più interpretazioni: un'interpretazione passionale, un'interpretazione estetizzante, un'interpretazione razionale e oggettiva.

Beninteso, le interpretazioni di carattere organico si dimostrano ancor più inadeguate per seguire i risvolti psicologici insiti nel sogno di volare. Non desta forse stupore il fatto che un erudito folclorista quale è stato P. Saintyves si accontenti di spiegazioni limitate? Secondo lui, il sogno della caduta è legato a «contrazioni intestinali molto particolari» provate durante la veglia «ruzzolando giù da una scala». Scrive tuttavia: «Durante la mia adolescenza, quando mi svegliavo in mezzo a un sogno di questo tipo (un volo meraviglioso), provavo quasi sempre una sensazione di benessere respiratorio». Questo benessere esige un'analisi psicologica. Occorre rifarsi a una psicologia diretta dell'immaginazione.


Nel corso dell'indagine sul sogno di volare, avremo un'ulteriore prova che la psicologia dell'immaginazione non può svilupparsi attraverso forme statiche, deve costituirsi su forme in deformazione, insistendo sui principi dinamici della deformazione. La psicologia dell'elemento aereo è la meno 'atomica' fra le quattro psicologie che si occupano dell'immaginazione materiale. È essenzialmente vettoriale. Ciascuna immagine aerea ha necessariamente un avvenire, un vettore di volo. Se esiste un sogno in grado di rivelare il carattere vettoriale dello psichismo, è proprio il sogno di volare. E non tanto per il movimento immaginato, quanto per il suo carattere sostanziale intimo. Attraverso la sua sostanza, il sogno di volare, infatti, soggiace alla dialettica della leggerezza e della pesantezza. Proprio per questo fatto, il sogno di volare contiene due aspetti contrapposti: è al tempo stesso il volo leggero e il volo pesante. Attorno a questi due caratteri ruotano tutte le dialettiche della gioia e del dolore, dello slancio e della fatica, dell'attività e della passività, della speranza e del rimpianto, del bene e del male. Gli incidenti più diversi, che occorrono nel corso del volo, troveranno in ogni caso dei principi di coesione. Non appena ci si concentri sull'immaginazione materiale e sull'immaginazione dinamica, le leggi della sostanza e del divenire psichico rivelano il loro primato rispetto alle leggi della forma: lo psichismo che si esalta e lo psichismo che si stanca si differenziano fra loro in un sogno apparentemente monotono come quello di volare. Torneremo su questa dualità fondamentale del volo onirico quando ci occuperemo delle sue varietà.

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