Copertina
Autore Julian Barnes
Titolo England, England
EdizioneEinaudi, Torino, 2000, Supercoralli , pag. 295, dim. 140x222x25 mm , Isbn 978-88-06-15126-3
OriginaleEngland, England [1998]
LettoreRenato di Stefano, 2000
Classe narrativa inglese
PrimaPagina


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Pagina 5

- Qual è il tuo primo ricordo? - le chiedeva qualcuno.

E lei rispondeva: - Non mi ricordo.

Quasi tutti la prendevano per una battuta, altri sospettavano trattarsi di un'astuta scappatoia. Ma per lei era proprio cosí.

- So bene cosa vuoi dire, - replicavano i piú solleciti, pronti a spiegare e semplificare. - Che da un ricordo ne spunta sempre uno immediatamente precedente, ed è difficile afferrare proprio il primo.

Macché: non intendeva nemmeno quello. Il primo ricordo non è come il primo reggiseno o come il primo amico, o il primo bacio, la prima scopata, il primo matrimonio, il primo figlio, o il primo genitore che se ne va, o la prima improvvisa consapevolezza della straziante disperazione del genere umano; no. Non era un'entità solida e concreta che lo scorrere del tempo, può arricchire di dettagli fantastici - la garza avvolgente di una nebbia, una nuvola carica di tuono, una ghirlanda - ma mai cancellare. Un ricordo, per definizione, non poteva essere una cosa, era... un ricordo. L'attuale ricordo di un ricordo di poco precedente di un ricordo passato di un ricordo remoto. La gente si diceva sicura di ricordare un volto, il ginocchio che li aveva fatti saltare, un prato in primavera; un cane, la nonna, un animale di pezza con un orecchio consumato a furia di succhiarlo; ricordavano una carrozzina, il panorama che se ne godeva, ricordavano di quando dalla carrozzina erano caduti e avevano battuto la testa contro un vaso rovesciato apposta dal fratello maggiore che voleva montarci sopra per dare un'occhiata al nuovo arrivato (anche se, molti anni dopo, avrebbero preso a domandarsi se non fosse stato il fratello a strapparli dalla carrozzina e a sbatter loro la testa contro il vaso in un primordiale accesso di gelosia fraterna...) Sostenevano di ricordare certi episodi con incontrovertibile sicurezza, ma che si trattasse di un sentito dire, di fertile immaginazione o del tentativo teneramente calcolato di acchiappare il cuore dell'ascoltatore tra due dita per rifilargli una strizzatina dal cui livido prima o poi scaturisse l'amore, - qualunque ne fosse l'origine o l'intenzione, non mutava lo scetticismo di Martha Cochrane. L'aspettava in sorte una vita bella lunga, e in tutti quegli anni non le capitò mai di imbattersi in un primo ricordo che personalmente non giudicasse una bugia.

Cosí incominciò a mentire pure lei.

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Pagina 44

[...] Ciononostante, non dava per scontato alcun diritto dinastico; per lui, il patriottismo doveva essere attivo. Circolava ancora qualche anacronistico nostalgico dell'Impero, cosi come c'era qualcuno che si cacava sotto all'idea che il Regno Unito potesse separarsi. Jerry non aveva reso il proprio pensiero - e le cautele potevano avere la meglio anche fino alla sua nomina a Baronetto - che tuttavia si riprometteva di esprimere con disinvoltura non appena si fosse mescolato agli spiriti liberi. Ad esempio, non si spiegava altrimenti che con l'ineluttabilità storica la diffusa convinzione che tutta l'Irlanda dovesse essere governata da Dublino. Se gli scozzesi volevano dichiarare la propria indipendenza ed entrare in Europa come stato sovrano, Jerry - che a suo tempo aveva collaborato tanto con il movimento La Scozia agli Scozzesi quanto con i gruppi Unione Forever e godeva per ciò di una posizione invidiabile per poter comprendere ogni punto di vista - si sarebbe fatto da parte per non intralciarli. Idem dicasi per i gallesi, per quanto lo riguardava.

Ma a suo modo di vedere si dovrebbe essere in grado di accettare le regole del tempo, dei cambiamenti e dell'età senza trasformarsi in depressi della Storia. Egli era noto per avere in certe occasioni paragonato la bella terra inglese alla nobile disciplina della filosofia. Ai tempi in cui ne aveva avuto inizio lo studio e l'elaborazione, giú in Grecia o dovunque fosse stato, la filosofia comprendeva ogni campo del sapere: medicina, astronomia, legge, fisica, estetica e cosí via. Ben poco di ciò che un cervello umano produceva non era considerato una branca della filosofia ma gradualmente, col passare dei secoli, ciascuna delle varie aree del sapere si era allontanata dal corpo centrale per mettersi in proprio. Allo stesso modo, amava argomentare Jerry - e infatti lo stava facendo anche ora, - un tempo la Gran Bretagna aveva colorato di rosa imperiale il planisfero da un polo all'altro. Con l'andar dei secoli, quei possedimenti si erano allontanati dal centro affermandosi come stati sovrani. Niente da dire. E cosí, adesso che ci rimaneva? Una cosa chiamata Regno Unito, che a essere onesti e affrontare i fatti, non si dimostrava all'altezza del proprio aggettivo. I vari membri del Regno non erano piú uniti di quanto possano dirsi dei coinquilini che paghino la pigione a uno stesso padrone di casa. E si sa che nulla vieta a un locatario di diventare padrone di casa. La filosofia non smise di occuparsi del tema chiave della vita, soltanto perché astronomia e consimili avevano messo su casa altrove. Assolutamente no. Si potrebbe addirittura sostenere che riuscí a concentrarsi meglio sulle proprie istanze fondamentali. E allora, come pensare che l'Inghilterra possa mai perdere la propria individualità forte e inimitabile, frutto di secoli di tradizioni, se, per ipotesi, Galles e Scozia e Irlanda del Nord decidessero di far le valigie? Non era cosí che Jrry vedeva la storia.

- Tette, - ripete Sir Jack pensoso.

- Appunto. Bisogna affrontare la realtà. Siamo nel terzo millennio e ti sono crollate le tette, amica mia. I giorni delle spedizioni navali, per non parlare di quelli delle Giubbe rosse, sono finiti per sempre. Abbiamo ancora il miglior esercito del mondo, solo che adesso lo affittiamo per piccole guerre dichiarate da terzi. Non rientriamo piú nella categoria mega. Perché certa gente fa tanta fatica ad ammetterlo? Il filatoio è ormai un pezzo da museo, il petrolio si sta esaurendo. Altri producono merce a costi piú bassi. I nostri amici alla City fanno girare il denaro, e coltiviamo quanto ci occorre per vivere: siamo dei modesti capitalisti con delle risorse di granoturco. A volte viaggiamo in cresta, a volte annaspiamo. Ma nessuno ci può togliere quel che abbiamo e che agli altri manca: i fasti del tempo passato. Tempo. La mia parola chiave, capisci.

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Pagina 52

[...] Il mondo è la mia ostrica, ma in questo caso non sto cercando una perla ma un granello qualunque di sabbia purché sia vivo. Mi dica, lei è d'accordo con me quando affermo che le donne sono piú ciniche degli uomini?

Martha riflette per alcuni secondi. - Be', le donne si sono tradizionalmente adattate ai bisogni degli uomini. Bisogni, s'intende, ambigui. Voi ci mettete su un piedistallo, ma solo per guardarci sotto la gonna. Quando vi servivano un modello di purezza e nobiltà d'animo, qualcuno da idealizzare mentre voi eravate in giro a vangare la terra e massacrare il nemico, noi ci siamo adattate. Se adesso ci volete ciniche e disilluse, oserei dire che potremmo adattarci lo stesso. Sebbene, è ovvio, esista la possibilità che non siamo sincere, oggi come in passato. Potremmo comunque affrontare con cinismo il nostro presunto cinismo.

Sir Jack, il quale conduceva democraticamente i colloqui in maniche di camicia, fece schioccare le false bretelle ministeriali in un pizzicotto dal timbro gommoso.

- Questo sí che è parlare da cinici.

Ridiede un'occhiata al curriculum. Quarant'anni, divorziata, senza figli, una laurea in storia, un incarico come ricercatrice sugli effetti culturali del Sofismo, cinque anni alla City, due al Ministero di Belle Arti, otto di consulenze freelance. Quando spostò lo sguardo dal foglio al viso, trovò i suoi occhi fermi già ad aspettarlo. Capelli scuri dal taglio rigorosamente corto, tailleur azzurro, un solo anello con pietra verde al mignolo sinistro. La scrivania riparava le gambe alla vista.

- Devo rivolgerle alcune domande, in ordine sparso. Vediamo... - l'attenzione intensa di lei l'imbarazzava appena. - Vediamo. Lei ha quarant'anni. Giusto?

- Trentanove -. Attese di vederlo schiudere le labbra, prima di interromperlo sul nascere del commento. - Ma se avessi detto che ne ho trentanove, avrebbe probabilmente pensato che ne avevo quarantadue o quarantatre, mentre se dico che ne ho quaranta, ho qualche speranza in piú di essere creduta.

Sir jack accennò una breve risata. - E ha compilato il resto della scheda con la stessa approssimazione rispetto alla verità?

- È vero quanto pare a lei. Se le sta bene, è vero. Se no, lo modifico.

- Secondo lei, come mai questo nostro grande paese adora la Famiglia Reale?

- Forza maggiore. Se non ci fosse la monarchia, lei mi starebbe facendo la domanda opposta.

- Il suo matrimonio si è concluso in un divorzio?

- Non sopportavo il peso di tanta felicità.

- Siamo gente orgogliosa, che non conosce sconfitte dalla battaglia di Hastings, nel 1066?

- Con alcune ragguardevoli vittorie durante la Rivoluzione americana e la guerra in Afghanistan.

- Comunque, abbiamo avuto la meglio su Napoleone, il Kaiser, Hitler.

- With a little help from our friends.

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Pagina 93

La relazione scritta di Jeff fu depositata di fronte a Sir Jack sul Tavolo di Battaglia. A potenziali acquirenti del prodotto Tempo Libero di Qualità, residenti in venticinque paesi diversi, era stato chiesto di elencare sei caratteristiche, virtú o tratti essenziali suggeriti loro dalla parola «Inghilterra». Non si trattava di procedere per libera associazione; ai soggetti non venivano posti limiti di tempo, né proposta una rosa di risposte. - Se è vero che intendiamo dare alla gente quello che vuole, - aveva insistito Sir Jack, - dovremmo almeno avere l'umiltà di scoprire di che cosa potrebbe trattarsi -. Perciò alcuni cittadini del mondo avevano raccontato a Sir Jack, senza pregiudizi, ciò che secondo loro costituiva il corpus dei Cinquanta Concentrati Puri di Inglesità:
    1) La Famiglia Reale
    2) Il Big Ben / Il Parlamento
    3) Il Manchester United
    4) Le Classi Sociali
    5) Il pub
    6) I pettirossi nella neve
    7) Robin Hood e la Foresta di Sherwood
    8) Il cricket
    9) Le bianche scogliere di Dover
   10) L'Imperialismo
   11) La bandiera, Union Jack
   12) Lo snobismo
   13) L'inno nazionale
   14) La BBC
   15) Il West End
   16) Il «Times»
   17) Shakespeare
   18) I cottage col tetto di paglia
   19) Il tè delle cinque
   20) Stonehenge
   21) La flemma / L'imperturbabilità
   22) Lo shopping
   23) La marmellata di arance
   24) I Beefeaters / La Torre di Londra
   25) I taxi londinesi
   26) La bombetta
   27) Gli sceneggiati televisivi
   28) Oxford / Cambridge
   29) Harrods
   30) Gli autobus rossi a due piani
   31) L'ipocrisia
   32) Il giardinaggio
   33) La perfidia / L'inaffidabilità
   34) Lo stile Tudor
   35) L'omosessualità
   36) Alice nel paese delle meraviglie
   37) Winston Churchill
   38) Marks & Spencer
   39) La Battaglia d'Inghilterra
   40) Francis Drake
   41) Il cambio della Guardia
   42) Il vittimismo
   43) La Regina Vittoria
   44) La prima colazione
   45) La Birra / La Birra Tiepida
   46) La frigidità sentimentale
   47) Lo Stadio di Wembley
   48) Le punizioni corporali /
       Le scuole private
   49) La scarsa igiene personale /
       La biancheria scadente
   50) La Magna Carta

Jeff osservò Sir Jack passare da un'espressione di pacato autocompiacimento, a una di acre sconforto, mentre con lo sguardo scorreva l'elenco. Infine, un gesto della mano carnosa lo congedò e Jeff esperí la pena dell'ambasciatore.

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Pagina 104

Seguí un silenzio imbarazzato che Mark si affrettò a interrompere. - Secondo me ci stiamo un po' allontanando dal problema. Ho solo detto che mi chiedevo se non dovesse esserci un angolo del sesso. Non so come dovrebbe essere. Io non sono un ideatore, sono solo il Direttore del Progetto. Mi limito a esporvi la questione: Tempo Libero di Qualità, dollaro forte, yen solido, aspettative di mercato, l'Inghilterra e il sesso. Mi permetto di offrire questo cocktail ai presenti.

- Molto bene, Marco. Piazziamo la proposta sul letto vibratore, per coniare un'espressione. E partiamo dalle cose semplici. Sesso e Inghilterra, a qualcuno interessa l'articolo?

- Come parlare della Marina svizzera, - disse Martha.

- Le mie condoglianze, signorina Cochrane -. E Sir Jack si concesse un grassa risata. - Anche se un uccellino mi dice che non è proprio cosí -. E prima che Martha lo fulminasse con lo sguardo, aveva già allontanato distrattamente il proprio. Lei non osò incrociare quello di Paul. - Nessuno offre di piú?

- Ok, Ok, - Martha accettò la sfida con fare seccato. - Incomincio io. Gli Inglesi e il sesso. Che cosa viene in mente? Oscar Wilde, la Regina Vergine, Lloyd George Knew My Father, Lady Godiva.

- Fin qui, abbiamo già nominato un Gallese e un Irlandese, - osservò il dottor Max, tra il brusio generale.

- Piú una vergine e una spogliarellista, - aggiunse Mark.

- Il vizio inglese, - proseguí Martha, puntando gli oc- chi sul dottor Max. - Sodomia o flagellazione, scegliete voi. Prostituzione infantile nell'epoca vittoriana. Un discreto numero di assassinii a sfondo sessuale. Che fa il registratore di cassa, tintinna? Chi può essere il Casanova d'Inghilterra? Lord Byron, suppongo. Un aristocratico dal piede equino, incline all'incesto. Un campo un po' delicato, vi pare? Oh, abbiamo anche inventato i preservativi, se può essere d'aiuto. Pare.

- Niente di tutto questo è d'aiuto, - disse Sir Jack. - Ci vedo piú ostruzionismo del solito, anzi, il che non è poco. Qui stiamo cercando, se mi è consentita l'ovvietà, una donna che abbia regalato al sesso una buona reputazione, una brava ragazza della quale tutti abbiamo gentito parlare, cristo santo, un bocconcino con un bel paio di respingenti, sempre in senso figurato, s'intende -. I membri della Commissione scoprirono un interesse senza precedenti nella grana del tavolo, nella stoffa della tappezzeria e nelle gocce del lampadario. Sir Jack d'improvviso si batte un mano sulla fronte. - Trovata. L'ho trovata. La donna che fa per noi. Eleanor Gwynn. Ma certo. Il simbolo del riscatto sociale. Una donna affascinante, di sicuro. Si conquistò il cuore della nazione. E la sua è anche una storia democratica, adatta ai nostri tempi. Forse occorrerà ritoccarla un tantino, per allinearla ai valori della famiglia del terzo millennio. Si può naturalmente mettere su un franchising sulla vendita delle arance. Ebbene? Che ne dite? Buono? Piú che buono?

- Piú che buono, - disse Mark.

- Buono, - disse Martha.

- Cosí, cosí, - disse il dottor Max.

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Pagina 144

- Vede, ho pensato che l'avesse inventata ritenendo che un Progetto fasullo dovesse avere un logo fasullo.

- D-decisamente troppo geniale per il sottoscritto, signorina Cochrane. Certo che Kilvert non vide mai di persona gli indumenti della signora; ce ne riferisce soltanto, ma non è escluso che un fenomeno del genere possa essere capitato, per dirla in vernacolo.

Martha succhiò forte tra gli incisivi, dove una foglia di rucola si era ridotta al rango di filo interdentale. - Però, anche lei è convinto che il Progetto sia fasullo, vero?

- Fa-sullo? - Il dottor Max era tornato allegro. Qualsiasi domanda diretta che non fosse palesemente offensiva e gli concedesse la possibilità di una lunga risposta, lo metteva di buon umore. - Fa-sullo? No, non direi. Non direi proprio. Volgare, sí, nel senso che si fonda su una rozza semplificazione commerciale, roba da lasciare senza parole un povero topo di campagna come me. Orribile in molte manifestazioni collaterali. Demagogico nell'impianto filosofico di base. Tutto questo si, ma fasullo non credo. Per come la vedo io, l'idea di falsità prevede l'esistenza di un'autenticità tradita. Ma, mi chiedo, è questo il caso della vicenda in questione? Non è in qualche modo fasullo il concetto stesso di autenticità? Capisco che il mio paradosso possa essere un tantino troppo complesso e intenso per lei, signorina Cochrane.

Lei gli sorrise; c'era una commovente purezza nel narcisismo del dottor Max.

- Mi permetta di elaborare il concetto, - proseguì. - Prenda ad esempio quello che abbiamo di fronte, questa piccola area di inaspettata palude stranamente vicina alla Grande Metropoli. Forse, sebbene secoli fa, qui c'era un porto commerciale, o forse no. Tutto sommato è probabile di no. L' ipotesi è inventata. E dunque fasulla? Certo che no. Non è la natura a fornirci l'intenzione e lo scopo di un luogo, ma l'intervento dell'uomo. In effetti, si potrebbe sostenere che è proprio l'intenzionalità, anziché l'abbandono ai brutali capricci della natura, a nobilitare questo specchio d'acqua.

Il dottor Max tuffò due dita uncinate nelle presunte tasche di un gilet oggi inesistente, cosicché le mani gli scivolarono in grembo. - Ed è proprio cosí, nei fatti. L'ornitologia come saprà è un'altra delle molte frecce al mio arco. Espressione curiosa, non trova? Comunque, questo fazzoletto di palude, ho piacere di renderle noto, è stato allestito in una determinata posizione e coltivato in un determinato modo, allo scopo di incoraggiare la presenza di alcune specie desiderabili, scoraggiando l'enorme fastidio di un'altra specie, id est quella dell'anatra canadese. Senza entrare troppo nello specifico, il fenomeno ha a che vedere con quel canneto laggiú.

- Potremmo quindi concludere che siamo di fronte a un n-netto m-miglioramento rispetto alle condizioni precedenti. Volendo ampliare il tema, non vale lo stesso principio quando prendiamo in esame concetti sicuramente troppo incensati e promossi alla categoria di feticcio quali, oh, ne cito qualcuno a caso, la democrazia ateniese, l'architettura palladiana, le sette religiose del deserto che ancora riducono gli adepti in schiavitú? Non è forse vero che non esiste un autentico inizio, un esordio puro, per quanto i devoti si affatichino a rintracciarlo? Possiamo scegliere di congelare un momento e affermare che tutto «ebbe inizio» allora, ma come storico le devo dire che simili etichette risultano intellettualmente indifendibili. Ciò che osserviamo è quasi sempre la replica, per usare un termine in voga da queste parti, di qualcosa di preesistente. Non esiste un'origine pura dei fenomeni. È come dire che un bel giorno un orango saltò su, si infilò un bavagliolo di plastica e annunciò che il coltello da pesce era roba da gente volgare. Oppure, - e ridacchiò di entrambe le sue trovate, - che un gibbone è l'autore delle opere dello storico Gibbon. Poco probabile, dico bene?

- E allora come mai io ho sempre creduto che lei disprezzasse il Progetto?

- Oh, signorina Cochrane, entra n-nous, lo disprezzo, eccome. Ma si tratta solo di un giudizio sociale ed estetico.

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Pagina 155

- Buckingham Palace, - disse Sir Jack. - Siamo bloccati, senza Buck Palace.

Gli alberghi erano già completi di moquette e piante ornamentali, le torri gemelle dello Stadio di Wembley aspettavano il tocco finale, si stava procedendo a sistemare la riproduzione dello studio privato all'interno di Pitman House (II), mentre tre campi da golf già nobilitavano il Colle Tennyson. I centri commerciali erano pronti a partire, come pure gli esperimenti con i cani da pastore. Il Dedalo di Hampton Court era a posto; nel fianco calcareo di una collina era stato riprodotto il grande Cavallo Bianco, mentre su una scogliera affacciato a occidente, espertti in arte topiaria avevano ricavato nel verde alcune Grandi Scene di Storia Inglese che si stagliavano come un fregio nero contro il tramonto.

C'era un Big Ben in scala uno a due; c'erano la tomba di Shakespeare e quella di Diana, c'era Robin Hood (con la sua Allegra Brigata), le bianche scogliere di Dover, e taxi neri come blatte che scorrazzavano nella nebbia di Londra diretti a paesini tra i Cotswolds, pieni di cottage con il tetto di paglia trasformati in sale da tè; c'era la Battaglia d'Inghilterra, il cricket, i biliardi nei pub, Alice nel Paese delle Meraviglie, il «Times» e la Carica dei 101. Il laghetto commemorativo di Stacpoole era stato prima riempito di terra e poi piantato a salici piangenti. C'erano Beefeaters addestrati a servire abbondanti prime colazioni; il dottor Johnson studiava il copione per l'Esperienza Storica di una Cena al Cheshire Cheese, mentre un migliaio di pettirossi si acclimatava per la sopravvivenza nelle nevi eterne. Il Manchester avrebbe affrontato tutti gli incontri in casa nello Stadio dell'Isola, e ogni partita sarebbe stata rigiocata subito dopo all'Old Trafford da squadre sostitutive che si impegnavano a ottenere gli stessi risultati. Non si era riusciti a coinvolgere nessun membro del Parlamento; ma già a metà addestramento un gruppetto di attori a riposo si stavano rivelando indistinguibili dai loro modelli reali. La National Gallery era stata tutta allestita. C'era lo Yorkshire delle sorelle Bronté e la casa di Jane Austen, la foresta primordiale e le specie animali della tradizione locale; c'erano il music-hall, la marmellata di arance, la danza con gli zoccoli e la danza Morris; la Royal Shakespeare Company, Stonehenge, la flemma, le bombette, gli sceneggiati a puntate di produzione nazionale, lo stile Tudor, gli autobus rossi, ottanta marche di birra tiepida, Sherlock Holmes e una Nell Gwyn il cui fisico escludeva ogni possibile sospetto di pedofilia da parte del Re. Ma non avevano ancora Buckingham Palace.

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Pagina 198

Un buon esempio di libertà del cliente riguarda il modo di spendere il denaro. Come sottolinea la signorina Cochrane, la Pitman House avrebbe facilmente potuto eliminare ogni esborso diretto da parte dei visitatori, attraverso formule tutto compreso, o attraverso l'addebitamento istantaneo della cifra totale a vacanza conclusa. Ma i sondaggi hanno indicato che la maggior parte dei visitatori gode dell'atto di spendere e, cosa non meno importante, dell'essere visto spendere. E dunque, per i carta-di-credito-dipendenti, è stata prodotta la Carta dell'Isola a forma di rombo, anziché il solito rettangolo, che funziona sulla base del limite di credito del singolo visitatore.

Ma esiste anche, per gli avventurieri della finanza, la complessità da rompicapo dell'autentica vecchia valuta inglese. Di quale bottino di rame e d'argento sfonda-tasche potrete disporre, se solo lo desidererete: quarti di penny, mezzi penny, penny, terzi di scellino, sei penny, scellini, fiorini, mezze corone, corone, sovrane e ghinee. Naturalmente è anche possibile farsi una partita del tradizionale gioco da pub chiamato «shuffleboard» con un gettone di plastica, ma quale maggiore soddisfazione nel sentire tra le dita il peso di una luccicante moneta di rame. Da Las Vegas ad Atlantic City, i giocatori d'azzardo conoscono la sensazione del dollaro d'argento tra le mani. Qui all'Island Casino potrete giocare con una sacchetto in velluto piena di Angeli, del valore singolo di sette scellini e sei penny, ciascuno recante l'effigie di san Michele nell'atto di trafiggere il Drago.

Vediamo ora quali sono i draghi che Sir Jack Pitman e la sua équipe hanno dovuto eliminare dall'Isola. Se consideriamo questo luogo non soltanto come struttura commerciale - dal successo a quanto pare assicurato - ma anche come la nazione miniaturizzata che ha dimostrato di essere negli ultimi due anni, quali insegnamenti possiamo trarne tutti noi?

Per cominciare, la disoccupazione non esiste e non vi è pertanto ragione di varare onerosi progetti assistenziali. I critici irriducibili continuano a sostenere che tale auspicabile fine è stato raggiunto con non altrettanto auspicabili mezzi, allorché la Pitco spedí sull'isola madre tutta la popolazione anziana, cronicamente invalida o non socialmente indipendente. Ma nessun Isolano se ne lamenta, come pure della mancanza di criminalità che elimina la necessità di servizi di polizia, assistenti sociali e strutture carcerarie. Il sistema sanitario a gestione statale, un tempo attivo nella Vecchia Inghilterra, è stato sostituito dal modello americano. Ciascuno, residente o visitatore, è costretto ad avere un'assicurazione, dopodiché il servizio di ambulanza aerea collegato con l'ala Pitco dell'ospedale di Dieppe si occupa del resto.

Richard Poborsky, ricercatore per conto della United Bank of Switzerland, ha dichiarato al «Wall Street Journal»: - Ritengo questo sviluppo molto interessante. Si tratta di una nazione fondata sulla pura legge di mercato. Non esistono interferenze da parte dello Stato perché non esiste uno Stato. Perciò sono assenti concetti come politica estera e politica interna; esiste solo la politica economica. Semplice interfaccia tra acquirenti e venditori senza pressioni del governo centrale con le sue complicate priorità e le varie promesse elettorali.

- Sono secoli che la gente cerca un modo nuovo per vivere. Ricordate tutte quelle comunità hippy? Fallivano sempre e perché? Perché non riuscivano a capire due cose fondamentali: la natura umana e come funzioni il mercato. Ciò che sta accadendo sull'Isola è la conferma che l'uomo è un animale dominato dal mercato, che nel mercato sguazza come un pesce in mare. Senza voler fare predizioni a vanvera, dico solo che credo di aver visto il futuro, e credo che funzioni.

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Pagina 246

- Devo parlarti, - disse Martha, e vide le mascelle di Paul irrigidirsi. Ecco la faccia risentita di un uomo chiamato a discutere i termini di una relazione. Martha voleva rassicurarlo. Non preoccuparti, la fase del «parliamone» è finita. Ci sono un mucchio di cose che non riesco a dire e, dal momento che tu comunque non le vuoi sentire, tanto vale lasciar perdere.

- Si tratta della Brigata.

Vide Paul rilassarsi. Il suo umore migliorò ulteriormente mentre discutevano i piani di intervento, fiducia del Visitatore e riaddestramenti rapidi del personale. Furono d'accordo nel considerare l'episodio una minaccia seria al Progetto. Furono d'accordo anche nel ritenere che non fosse un caso da affidare agli Agenti della Finanza. Fu Paul a suggerire la SAS, Paul a consigliare di agire entro quarantott'ore, Paul a offrirsi come tramite con la Brigata e coordinatore dell'operazione, ancora Paul a dire che avrebbe poi voluto rivedere Martha piú tardi; forse molto piú tardi, e ad andarsene in uno stato di euforico sollievo.

Sul lavoro gestivano benissimo questa armonia rapida ed efficace; a casa invece erano travolti da una greve routine fatta di cortesi repressioni reciproche. Una volta Paul aveva detto che Martha riusciva a farlo sentire vero. Che cosa rimpiangeva lei adesso: l'adulazíone passata o la passata sincerità?

Ecco alcune delle cose che Martha era incapace di dire:

- che lui non aveva colpa di nulla;

- che a dispetto dello scetticismo storico del dottor Max, lei nella felicità ci credeva;

- che con quel «ci credeva», intendeva dire che era convinta dell'esistenza di quella condizione e che la reputava degna di essere perseguita;

- che coloro alla ricerca della felicità tendono a dividersi in due categorie: quelli che la cercano ottemperando a principi stabiliti da altri, e quelli che la cercano sulla base di principi autonomi;

- che nessuna di queste due strade è moralmente superiore all'altra;

- ma che nel suo caso, la felicità dipendeva dall'essere leali con se stessi;

- con la propria natura;

- cioè, con il proprio cuore;

- ma il grosso dilemma, il paradosso cruciale della vita era, come si fa a conoscere il proprio cuore?

- e di conseguenza, la propria natura?

- che per lo piú la gente rintraccia la propria natura nell'infanzia: e cosí i loro vaghi ricordi sognanti, e le fotografie di quando erano piccoli, diventavano strumenti di definizione della natura;

- ecco dunque una foto di lei bambina, con la fronte aggrottata dal sole e le labbra a broncetto: cos'era quella? la sua natura o lo scarso talento fotografico di sua madre?

- e se poi questa natura non fosse affatto piú naturale di quella delineata sarcasticamente da Sir Jack dopo una passeggiata in campagna?

- perché, se non si riesce a cogliere la propria vera natura, le possibilità di essere felici diminuiscono;

- e se invece cogliere la propria natura fosse come localizzare una palude, dai contorni comunque misteriosi e indecifrabili?

- che a dispetto delle condizioni favorevoli e della mancanza di impedimenti, e nonostante lei avesse pensato di poter amare Paul, non era stata felice;

- che in principio aveva creduto potesse dipendere dal fatto che lui l'annoiava;

- o che l'amore di lui l'annoiava;

- o persino che il suo stesso amore l'annoiava;

- ma non era sicura (e come poteva non conoscendo la propria natura?) che fosse cosí;

- perciò forse la verità era che l'amore per lei non era una risposta;

- il che, dopo tutto, non era un modo troppo bizzarro di considerare le cose, come le avrebbe confermato il dottor Max;

- o forse l'amore era arrivato troppo tardi, troppo tardi per convincerla a rinunciare alla solitudine (se è cosi che si mette alla prova l'amore), troppo tardi per farla felice;

- che quando il dottor Max le aveva spiegato che nel Medioevo la gente cercava la salvezza piú dell'amore, le era sembrato che i due concetti non fossero necessariamente in contraddizione;

- ma solo che i secoli successivi avevano ambizioni piú modeste;

- e quando cerchiamo la felicità, forse anche noi inseguiamo una piú modesta forma di salvezza, anche se non osiamo darle quel nome;

- che forse la sua vita era stata una desolata perdita di tempo, come il dottor Johnson aveva descritto la propria;

- che aveva fatto ben poca strada verso la forma anche piú modesta di una qualsiasi salvezza;

- e che lui non aveva colpa di nulla.

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