Copertina
Autore Gregory Bateson, Mary Catherine Bateson
Titolo Dove gli angeli esitano
SottotitoloVerso un'epistemologia del sacro
EdizioneAdelphi, Milano, 1989, Biblioteca Adelphi 216
OriginaleAngels fear. Towards an Epistemoly of the Sacred [1987]
TraduttoreGiuseppe Longo
LettoreRenato di Stefano, 1992
Classe antropologia , scienze sociali , epistemologia
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Indice


 1. Introduzione (MCB, GB)       11
 2. Il mondo del processo
    mentale (GB)                 33
 3. Metalogo. Perché racconti
    delle storie? (MCB)          55
 4. Il modello (GB)              63
 ...
15. La struttura del tessuto
    (GB)                        227
16. Innocenza ed esperienza
    (GB, MCB)                   251
17. A che cosa serve una
    metafora? (MCB)             275
18. Metalogo.
    Un'ombra ostinata (MCB)     303

Glossario                       309

Indice analitico                321

 

 

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Pagina 228 [ mappa, territorio ]

Per poter tracciare una qualsiasi mappa, dobbiamo aver chiara la differenza tra «mappa» e «territorio».

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Pagina 232 [ fisica, biologia ]

Strano a dirsi, nel mondo fisico non ci può essere nè «errore» nè «patologia». Le sequenze di eventi cui partecipano le entità fisiche sono non-organizzate e pertanto non possono essere dis-organizzate. Invece in biologia l'«errore» e perfino la «patologia» sono possibili, continuamente possibili, perché le entità biologiche sono organizzate e non semplicemente ordinate. Esse contengono le descrizioni di se stesse e le ricette del proprio sviluppo.

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Pagina 235 [ autoevidenza, relazioni fra le cose ]

Ma in realtà il problema dell'eternità e dell'autoevidenza non è stato evitato del tutto dal disinteresse che i matematici professano per la verità degli assiomi e delle definizioni. Io concedo che gli assiomi e le definizioni sono opera dell'uomo e non fanno riferimento a nessun elemento del mondo materiale. Anzi, sono del parere che sulle cose corporee del mondo non ne sappiamo neppure abbastanza per congetturare la possibilità che gli assiomi contengano delle verità sulle cose. Ma, in fin dei conti, questo libro non riguarda tanto le verità sulle cose, quanto le verità sulle verità, la storia naturale delle proposizione descrittive, dell'informazione, delle ingiunzioni, delle premesse astratte e degli aggregati a rete di idee del genere. Sopratutto, sto cercando di costruire una storia naturale delle relazioni fra le idee. Non ha importanza che i matematici affermino che le loro tautologie non asseriscono verità sulle cose, ma ha un'importanza esplosiva che asseriscano che i passaggi e addirittura le successioni dei passaggi che portano dagli assiomi alle proposizioni particolari sono autoevidenti e, forse, eterni e veri.

Quando ai referenti di tutto questo raziocinare e argomentare, ossia le «cose», pur non potendo sapere nulla di alcuna cosa singola in sè, "posso" però sapere qualcosa delle "relazioni fra le cose". Come osservatore, sono in una posizione simile a quella del matematico. Neppure io posso dire alcunché su nessuna cosa singola: non posso neppure dire, in base all'esperienza, che quella cosa singola esiste. Posso sapere qualcosa soltanto sulle relazioni fra le cose.

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Pagina 239 [ leggi sequenziali ]

In altre parole, non possiamo trattare le leggi commutativa e distributiva come semplici sottoprodotti di tautologie costruite dall'uomo. Ovunque vi sia uno scopo o una crescita o un'evoluzione, debbono valere certe «leggi» sequenziali, le quali non saranno come le «leggi» della fisica, che non ammettono eccezioni, nè saranno come le «leggi» dei giuristi, per le quali un'infrazione è seguita dall'irroragazione di una pena. Le «leggi» sequenziali relative ai passaggi proposizionali nel ragionamento (o ai passaggi ingiuntivi nelle ricette di cucina o in embriologia) possono essere infrante, e spesso lo sono, e la loro infrazione non è seguita nè dall'irrogazione di una pena nè dalla vendetta umana o divina. Nondimeno, l'esito dipenderà dalla successione dei passaggi, e se l'ordine di successione è sbagliato o se qualche passaggio viene omesso, l'esito sarà diverso e forse disastroso.

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Pagina 240 [ struttura, ricorsività, informazione, relazioni fra le cose ]

1. La «struttura» è un concetto "informazionale" e pertanto ha una sua collocazione nella biologia intesa nel suo senso più ampio, dall'organizzazione interna delle particelle virali fino ai fenomeni studiati dall'antropologia culturale.

2. In biologia molte regolarità fanno parte della (contribuiscono alla) propria determinazione. Questa "ricorsività" è vicina alle radici della nozione di «struttura». Le notizie relative alla sua regolarità (suppongo) non sono riportate all'atomo per regolare il suo comportamento nell'istante successivo.

3. L'informazione o ingiunzione che io chiamo «struttura» dista sempre "di un livello dal suo referente". Essa è il nome, per esempio, di una caratteristica immanente nel referente o, più precisamente, è il nome o la descrizione di una relazione idealmente immanente nel referente.

4. Le lingue umane, in particolare forse quelle occidentali, possiedono la peculiarità di accentuare indebitamente le «cose separabili». Esse sottolineano non le «relazioni fra», bensi i termini della relazione. Questa sottolineatura tende a far dimenticare che la parola «struttura» è riservata alla discussione delle "relazioni" (in particolare è da evitare l'uso del plurale «strutture»).

5. Nella misura in cui il nome non è mai la cosa designata e la mappa non è mai il territorio, la «struttura» non è mai «vera».

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Pagina 241 [ struttura, verità, indicibile, inafferrabile, Carroll ]

La «struttura» è sempre una versione un pò appiattita e astratta della «verità», ma è tutto ciò possiamo conoscere. La mappa non è mai il territorio, ma talvolta è utile discutere in che modo essa differisca dall'ipotetico territorio. Più di così non possiamo avvicinarci all'indicibile, all'inafferrabile. Per parafrasare Lewis Carroll: sempre territorio domani, mai territorio oggi.

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Pagina 242 [ verità epistemologica ]

L'occhio scientifico fatica a tenere sempre a fuoco la seguente verità epistemologica generale: i Dieci Comandamenti, le regole della morfogenesi e dell'embriologia e le premesse della grammatica nella comunicazione animale e umana fanno tutti parte di quel vasto processo mentale che è immanente nel nostro mondo e sono tutti altrettanto reali, "e altrettanto irreali", che la logica sillogistica.

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Pagina 244 [ preconoscenza, messaggio, comunicazione ]

Lo stato di preconoscenza del destinatario di ogni messaggio è una condizione necessaria per qualsiasi comunicazione. Questo libro non può dirvi nulla se non ne conoscete già i nove decimi.

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Pagina 244 [ ridondanza ]

La ridondanza è un espediente economico per far si che una provvista limitata di informazione strutturale esaurisca un soggetto complicato.

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Pagina 263 [ organismi immaginari, uomo economico ]

Di tutti gli organismi immaginari (draghi, protomolluschi, anelli mancanti, dei, demoni, mostri marini e così via) "il più ottuso è l'uomo economico". è ottuso perché i suoi processi mentali sono tutti quantitativi e le sue preferenze sono transitive. Il modo migliore per comprenderne l'evoluzione è di considerare i problemi di comunicazione che nascono nel contatto fra le culture umane.

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