Copertina
Autore Vanni Beltrami
CoautoreGiancarlo Iliprandi [disegni]
Titolo Breviario per nomadi
EdizioneVoland, Roma, 2011 [1998], Libri piccoli 26 , pag. 106, ill., cop.fle., dim. 11,8x16,4x0,7 cm , Isbn 978-88-6243-083-8
LettoreDavide Allodi, 2011
Classe viaggi , aforismi
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Indice


PREMESSA                       5

PARTE PRIMA
Andare                        11

PARTE SECONDA
Vedere                        33

PARTE TERZA
Sentire                       55

PARTE QUARTA
Ricordare                     73


BIBLIOGRAFIA                  95


 

 

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Pagina 5

PREMESSA


Secondo la definizione del Littré, il viaggio è "il cammino che si compie per andare da un luogo a un altro lontano dal primo". Jean Grenier sottolinea il per e ricorda che in questa definizione si presuppongono una condotta intenzionale, l'evidenza del fine e la secondarietà del mezzo (e del percorso). È inutile a questo punto rilevare come ciò differenzi il viaggio visto dal Littré dal viaggio del nomade - se si vuole, del vagabondo: di questo, infatti, si tratta in tante parti del "breviario per nomadi" qui esteso.

Ma che significa in realtà essere nomadi? A parere di Campetti e Borzatti, il termine indica "il non sentirsi legati a un unico ambiente"; il bisogno di mobilità e libertà delle popolazioni nomadi "è l'aspetto saliente di una morfologia culturale che da sempre si contrappone alle culture sedentarie". Il fenomeno umano che si usa definire 'nomadismo' - da millenni immutato - "si configura come diviso da qualsiasi altra realtà culturale". Lo si può spiegare se ci si limita a osservarlo non "come un punto di arrivo di cui è possibile ricostruire l'evoluzione attraverso una ricerca delle matrici storiche che lo hanno generato", ma come un punto di partenza perenne per coloro che in tali matrici storiche non hanno radice.

È peraltro il nomadismo un fenomeno limitato a coloro che nomadi sono nati, in tribù nomade? La risposta sembra - in qualche misura - essere negativa, almeno quando ci si adatti a leggere il nomadismo in chiave intellettuale e se ne vada cercando una storia quotidiana nelle letterature di ogni lingua. Un gran numero di citazioni - che sono all'origine di questo breviario - è stato da me selezionato infatti nel corso di letture abbastanza estese e frequenti, ma non mirate.

La raccolta si è formata quindi da sé, in pochi mesi; ed è stata completata da una "rivisitazione" di alcuni autori, particolarmente indicati per loro caratteristiche o suggeriti da una buona memoria. Essa è dedicata con affettuosa comprensione agli irrequieti, ai curiosi, a quelli che "scelgono le sirene", ai miei compagni ideali nella ricerca perenne di tempi e spazi diversi.

V.B.

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Pagina 12

PER AVVIARSI verso la verità (...) bisogna sradicarsi, andar via e lontano da casa, strapparsi da ogni legame immediato e da ogni religio dell'origine.

CLAUDIO MAGRIS

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Pagina 12

LE MOTIVAZIONI del viaggio sono varie. Possono essere differenziate a seconda degli istinti o sentimenti che il viaggio stesso mette in gioco, andando dai meno ai più volontari.

Il viaggio per bisogno...

Il viaggio per frustrazione...

Il viaggio per aggressione...

Il viaggio per curiosità...

Il viaggio per manipolazione del tempo...

Il viaggio per sublimazione...

Il viaggio è dunque plurimodale e politelico. Risponde a una costellazione di obiettivi. E non può essere altrimenti perché sua essenza è l'intenzionalità.

Può esservi in conclusione un viaggio per il viaggio? Asintoticamente sì, e il divertimento gli è assai vicino. Sarebbe il caso dello spostarsi per gioco, quando si fa un viaggio, per così dire "di piacere".

JEAN GRENIER

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Pagina 13

SI VIAGGIA (...) prima che materialmente (...) con la fantasia, eccitata da tutte le accumulazioni culturali, quegli strati in cui si sovrappongono parole, letture, immagini, toponimi, libri di viaggio, oggetti esposti nei musei, carte topografiche di luoghi famosi, di morfologie e organizzazioni spaziali che ci hanno colpito, di fotografie viste nei libri di viaggio e nelle riviste.

DICEARCO

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Pagina 18

NEL CORSO DELLA MIA VITA ho incontrato non più di una o due persone che (...) avessero il genio, per così dire, del vagabondare [sauntering], termine [inglese] splendidamente inteso a definire delle genti oziose, che nel medioevo chiedevano l'elemosina, con il pretesto di recarsi alla Sainte Terre - alla Terra Santa. Sin quando i bambini cominciarono a gridare: "Ecco là un Santa Terra, un Saunterer", intendendo con questo definire "Terra Santa" ogni vagabondo. Così coloro che non giungono in realtà in Terra Santa rimangono perdigiorno vagabondi: ma coloro che vi giungono appaiono tali in senso buono.

E però altri fanno derivare la parola da Sansterre - senza terra, senza casa - con un significato anch'esso buono: coloro che possono sentirsi a casa propria ovunque, pur non avendo casa in nessun luogo preciso.

HENRY D. THOREAU

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Pagina 18

...SI VIAGGIA per contemplare: ogni viaggio è una contemplazione in movimento.

MARGUERITE YOURCENAR

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Pagina 19

    ANDIAMO

    venite
    andiamo.
    Vuotiamo le tasche
    e scompariamo.
    Mancheremo a tutti gli appuntamenti
    ci rifaremo vivi fra anni
    con la barba lunga
    vecchie cartine di sigarette
    attaccate ai pantaloni
    foglie nei capelli.
    Non ci preoccupiamo più dei pagamenti.
    Che vengano pure
    a prendersi
    tutto ciò
    per cui stavamo pagando.
    E si prendano anche noi.
LAWRENCE FERLINGHETTI

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Pagina 20

LE PERSONE "CURIOSE" sono nomadi, [...], esploratori. Scelgono le sirene, gli abissi della seduzione: perché i nostri piaceri della mente "vengono dalle zone d'ombra oscura".

MARIA CORTI

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Pagina 21

LO SAI ANCHE TU: una casa, una vera casa di pietra o di mattoni, è come una tomba. Si può anche vivere qualche volta sotto una tenda: ma la cosa migliore per noi è di dormire sotto il cielo e guardare le stelle negli occhi.

ABDALLAH DEI TUAREG KEL IFORAS DEGLI AJJER

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Pagina 22

ALL'ALBA, ancor prima dei brevi rintocchi della chiesa, il signor Geiser ha preso lo zaino preparato e inoltre cappello e impermeabile e ombrello. Lo zaino non è troppo pesante e non appena il signor Geiser è arrivato nel bosco, il batticuore si è calmato. Nessuno del paese l'ha visto e gli ha chiesto dove mai il signor Geiser se ne vada a spasso col suo zaino e su per la montagna e con questo tempo.

MAX FRISCH

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Pagina 56

CHI CORRE SEMPRE, saprà sempre meno cose di colui che resta calmo e ascolta e riflette.

DETTO TUAREG

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Pagina 56

ED ECCOTI IN MARCIA verso il tuo paese lontano, al di là delle sabbie e benedetto dalle acque, risalendo le distese fra un pozzo e il seguente come gradini di una scalinata, preso - poiché si tratta di una danza da ballare e di un nemico da vincere - nel cerimoniale proprio del deserto. E insieme a dei muscoli, ti si struttura un'anima.

ANTOINE DE SAINT-EXUPÉRY

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Pagina 57

IL FLAUTO DI CANNA non suona mai altrettanto bene quanto nella solitudine dello spazio, dove nessuno lo ascolta. Bisogna saper tacere come tace il silenzio, per ascoltare la voce dello spazio.

MOUSSA-AG-AMASTANE 'amenokhal' dei Tuareg Kel Hoggar

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Pagina 74

IL FATTO DI VAGARE nel deserto non significa che ci sia una terra promessa.

PAUL AUSTER

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Pagina 74

QUANDO MORIAMO, moriamo e basta. Il vento cancella le nostre tracce e quello è il segno della fine.

DETTO DEI BUSHMEN riferito da Bruce Chatwin

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Pagina 75

...LE MIE CAMMINATE, i miei viaggi sono stati e sono ancor oggi, in fondo, una fuga; non la fuga del cittadino, del globe-trotter, non la fuga da sé stessi, l'eterna fuga dall'interiorità verso l'esterno, ma proprio il contrario: un tentativo di fuga da questo tempo, da questo tempo della tecnica e del denaro, della guerra e dell'avidità, da un tempo che pretende avere splendore e grandezza, ma che la parte migliore di me non può accettare né amare, al massimo sopportare.

HERMANN HESSE

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