Copertina
Autore Heinrich Böll
Titolo E non disse nemmeno una parola
EdizioneGarzanti, Milano, 1988 [1955], Gli elefanti
OriginaleUnd sagte kein einziges wort [1953]
TraduttoreItalo Alighiero Chiusano
LettoreRenato di Stefano, 1989
Classe narrativa tedesca
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Pagina 77 [ miseria ]

I nostri appuntamenti sono regolati da un ritmo che non siamo ancora riusciti a penetrare. È un ritmo saltuario e irregolare, per cui accade spesso che la sera, prima di andarmi a rintanare da qualche parte, io faccia una capatina fino a casa nostra e chiami giù Kate con una scampanellata speciale, che abbiamo convenuta tra noi perchè i bambini non si accorgano che mi trovo nelle vicinanze. Poichè lo strano, infatti, è questo, ch'essi sembrano volermi bene, sentire la mia mancanza, parlare di me, benchè nelle ultime settimane della mia permanenza a casa io li abbia picchiati. Li picchiai così forte, che fui spaventato dall'espressione del mio volto, quando mi vidi improvvisamente nello specchio, coi capelli scarmigliati, pallido eppur tutto in sudore, intento a turarmi le orecchie per non sentire le grida del ragazzo, che avevo picchiato perchè cantava. Un sabato pomeriggio Clemens e Carla mi sorpresero mentre aspettavo Kate sul portone di strada. Sussultai, notando che alla mia vista le loro facce avevano espresso una gioia improvvisa. Mi si precipitarono addosso, mi abbracciarono, mi chiesero se non ero malato, e io li seguii su per le scale. Ma appena varcai la soglia della nostra stanza fui ripreso dallo spavento, dall'orrendo alito della miseria. Nè il sorriso del più piccolo, che parve riconoscermi, nè la gioia di mia moglie, nulla valse a calmare l'astiosa irritazione che mi prese subito alla gola, non appena i bambini cominciarono a ballare e a cantare. E me ne andai un'altra volta, prima che la mia esasperazione esplodesse.

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