Copertina
Autore Carlo Castellaneta
Titolo il Dizionario della Lombardia
SottotitoloLa Lombardia moderna dalla A alla Z
EdizioneLe Lettere, Firenze, 2004, , pag. 384, cop.ril.sov., dim. 175x265x30 mm , Isbn 978-88-7166-731-7
LettoreLuca Vita, 2005
Classe storia contemporanea d'Italia , regioni: Lombardia
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Pagina 36

Bassa padana. Il frate umiliate Bonvesin della Riva ben descrive i "graziosi villaggi" e i "grossi borghi" dove risiedono non solo contadini e artigiani, ma anche borghi, «[...] innumerevoli belle case, chiese devote, ville, castelli, molini, cassine, boschi, radure, fonti vive».

Questa verdeggiante pianura, straordinariamente produttiva, invita a visitare antiche "cascine a corte", alzaie di navigli, borghi rurali, rocche e castelli di pianura che formano il ricco patrimonio della "Bassa", l'area a sud di Milano compresa nel tratto di pianura tra il Ticino e l'Adda.

Punto di partenza è l' abbazia di Chiaravalle milanese eretta nel 1135 da Bernardo di Clairveaux, ritenuta da Bonvesin: «lo spettacolo più strabiliante offerto agli occhi degli uomini».

Da Chiaravalle una strada di campagna conduce all' abbazia di Mirasole, fondata nel XIII secolo che meglio ha conservato il legame originario con la campagna agraria, architettura rurale divenuta luogo sacro circondato da aie, cortili, case coloniche e stalle. Dall'ampia corte rurale dell'ingresso principale si avverte la continuità tra spazio religioso e rurale. Attorno alla grande aia si collocano gli edifici agricoli, il magnifico chiostro quadrato e la chiesa di Santa Maria Assunta, nel cui interno, a navata unica, un agnello scolpito nel marmo ricorda le grandi capacità raggiunte dagli umiliati nella lavorazione e tintura della lana.

Espressione della media e grande proprietà agricola, le cascine o cassine della Bassa hanno uno schema regolare: sulla corte, nucleo principale, si affaccia il palazzotto padronale in prossimità dell'ingresso principale; poi le abitazioni dei salariati, le stalle con la tipica struttura a cinque navate tra esterne e interne e il soprastante fienile con grandi monofore chiuse in parte con mattoni a formare una sorta di griglia per permettere la perfetta aerazione. Poi c'è la casera, la porcilaia, in genere senza portici esterni, e l'ingresso secondario aperto verso la campagna che fa riscontro a quello rivolto verso il paese. Spesso alla cascina si affiancava il mulino ad acqua lungo le rive delle rogge e dei canali.

Da Binasco - unico comune del parco Agricolo sud di Milano ad aver mantenuto inalterata l'originaria fitta rete di canali inframmezzati alle abitazioni del centro storico che creano un'atmosfera del passato - si raggiunge Morimondo.

I cistercensi provenienti dall'abbazia di Morimond (Francia) si fermarono qui e costruirono il monastero. Tra il Duecento e il Cinquecento i monaci lo trasformarono in complesso rurale separando i fabbricati dell'abbazia (attorno al chiostro) dagli edifici agricoli, costruiti all'esterno. La vita quotidiana e la storia del monastero si intuiscono proprio dalla struttura del complesso monastico che raggiunse una certa potenza economica nel Basso Medioevo.

A nord di Melegnano, centro agricolo tra i più importanti della Bassa, vivace cittadina di provincia, si trova l' abbazia di Viboldone, circondata da distese di terre bonificate dai monaci otto secoli fa e trasformate in "marcite", grazie all'abbondanza delle acque dei fontanili; in lontananza svetta sull'abside della chiesa di San Pietro il grande campanile, simbolo di potere, a difesa dei fabbricati colonici, innestato direttamente sul blocco quadrato del coro.

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