Copertina
Autore Gianna Chiesa Isnardi
Titolo I miti nordici
EdizioneLonganesi, Milano, 1997 , pag. 735, 138x205x50mm , Isbn 978-88-304-1031-2
LettorePiergiorgio Siena, 2002
Classe miti , mitologia
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Indice


INTRODUZIONE                                     7

   I. Il mondo nordico                           9
      Note                                      19
  II. Mito, religione, magia                    25
      Note                                      39

I MITI                                          47

   I. Cosmogonia                                49
      1. Origine del mondo e degli dei          49
      2. Origine degli uomini                   51
      Appendice. Immagini simboliche della
      creazione: a. Goccia (Lacrima);
      b. Traspirazione; c. Soffio               52
      Note                                      53
  II. Ordinamento dell’universo                 55
      1. Il governo del tempo e degli elementi  55
      2. Il cielo e le dimore degli dei         57
      3. L’albero cosmico                       61
      4. I figli di Loki                        63
      5. Origine delle classi sociali           66
      Appendice 1. Significato mitico e
      religioso degli astri: a. Luna; b. Sole   68
      Appendice 2. L’aldilà nel mondo nordico   71
      Appendice 3. Strutture che reggono
      l’ordine del cosmo: a. Recinto;
      b. Cancello; c. Soglia; d. Ponte;
      e. Tempio                                 73
      Note                                      77
 III. Guerra divina                             86
      Appendice. Significato mitico e simbolico
      della guerra e della pace: a. Guerra;
      b. Pace                                   87
      Note                                      88
  IV. Doni e qualità degli dei                  89
      1. Odino signore della magia e delle rune 89
      2. L’idromele della poesia                90
      3. I doni dei nani                        92
      Appendice I. La magia nel mondo nordico -
      La bacchetta magica                       95
      Appendice 2. Le rune                     100
      Note                                     104
   V. L’ordine cosmico è minacciato            113
      1. Il muro di Àsgardr                    113
      2. Il rapimento di Idunn                 115
      3. Il furto del monile di Freyja         117
      4. Il furto del martello di Thor         118
      5. Il dio deriso                         121
      6. Il viaggio di Thor presso il gigante
         Hymir                                 128
      7. Le invettive di Loki                  134
      8. Il duello di Thor contro il gigante
         Hrungnir                              137
      9. Il viaggio di Thor presso il gigante
         Geirrødr                              140
      Note                                     142
  VI. Il dio innamorato                        149
      Note                                     152
 VII. Il dio torturato                         153
      Note                                     154
VIII. Il dio sacrificato                       155
      Appendice. Funzione e significato del
      sogno nella tradizione nordica           168
      Note                                     170
  IX. Il mito dell’eterna battaglia            173
      Note                                     178
   X. Il mulino dell’abbondanza                181
      Appendice. Il mulino del cielo           183
      Note                                     184
  XI. Il crepuscolo degli dèi                  186
      Note                                     191

GLI DEI                                        193

      Note                                     196
   I. Asi                                      197
      1. Odino (Òdinn)                         199
[...]

GLI ESSERI SOVRANNATURALI                      299

   I. Figure divine di secondo piano           301
      1. Disir                                 301
[...]

EROI, FABBRI, RE                               365

   I. Eroi                                     367
      1. Helgi                                 368
[...]

I SIMBOLI                                      449

   I. Stati dell’essere                        451
      1. I principi da cui fu generato il
         mondo: a. Luce - Calore - Secco;
         b. Buio- Freddo-Umidità               451
      2. Caos                                  452
      Note                                     453
  II. Elementi fondamentali                    455
      1. Acqua                                 455
      2. Fuoco                                 456
      3. Terra                                 459
      4. Aria                                  460
      Appendice. Il vento                      461
      Note                                     461
 III. Spazio                                   465
      1. Forme: a. Cono - Vortice; b. Cerchio;
         c. Quadrato - Scacchiera              465
      2. Colori: a. Bianco; b. Rosso; c. Blu;
         d. Grigio; e. Nero                    468
      3. Geografia mitologica: a. Abisso;
         b. Pianura; c. Punti cardinali
         (a. Est, b. Ovest, c. Sud, d. Nord;
         e. Cielo; f. Mare; g. Fiume; h. Lago -
         Isola; i. Bosco; l. Fonte; m. Cascata;
         n. Valle; o. Alture; p. Caverna;
         q. Palude                             473
        Note                                   490
  IV. Tempo                                    498
      I momenti chiave: alba - crepuscolo      498
      Note                                     498
   V. Numeri                                   499
      1. Numeri che simboleggiano le qualità
         dell’essere: a. Due; b. Tre;
         c. Quattro; d. Cinque; e. Sei;
         f. Dodici                             499
      2. Numeri legati ai cicli dell’esistenza:
         a. Sette; b. Nove                     505
      3. Numeri di completamento e di difetto:
         a. Otto; b. Undici                    507
      Note                                     508
  VI. Sostanze                                 512
      1. Sostanze che richiamano le origini:
         a. Ghiaccio; b. Sale; e. Rugiada;
         d. Saliva                             512
      2. La sostanza inerte: il fango          514
      3. La sostanza maligna: il veleno        514
      4. Sostanze legate a un concetto di
         eternità: a. Pietra; b.Vetro          515
      5. Metalli: a. Oro; b. Argento; c. Rame  517
      6. Sostanze per l’uomo: a. Cibo;
         b. Bevande sacre (a. Birra,
         b. Idromele, c. Vino)                 521
      Appendice. La fermentazione              526
      Note                                     526
[...]

  IX. L’uomo                                   598
      1. Parti del corpo: a. Cuore; b. Sangue;
         c. Testa; d. Cranio; e. Capelli;
         f. Volto; g. Occhio; h. Orecchio;
         i. Barba; j. Bocca; k. Denti, l. Mano;
         m. Piede; n. Unghie; o. Fallo         598
      2. Vestiario: a. Mantello; b. Camicia;
         c. Cappuccio; d. Nastro; e. Maschera;
         f. Guanti; g. Cintura; h. Calzature   611
      3. Atteggiamenti: a. Sonno; b. Silenzio;
         c. Riso                               618
      4. Funzioni: a. Cuoco; b. Battelliere;
         c. Viandante                          620
      Note                                     623
   X. Riti e momenti determinanti              631
      1. Sacrificio                            631
      2. Battaglia                             631
      3. Duello                                633
      4. Caccia                                633
      5. Festa                                 634
      6. Banchetto                             636
      7. Bevuta                                636
      8. Danza                                 637
      9. Giuramento                            638
      10.Viaggio                               639
      Note                                     640
  XI. Oggetti e strumenti magici e rituali     644
      1. Vessillo                              644
      2. Armi: a. Arco; b. Freccia; c. Lancia;
         d. Spada; e. Elmo; f. Corazza;
         g. Scudo; h. Coltello                 644
      3. Bacile                                654
      4. Corno                                 655
      5. Gioielli                              657
      6. Anello                                658
      Appendice 1. Il significato del tesoro   661
      Appendice 2. Il dono                     661
      6. Imbarcazione                          662
      7. Carro                                 664
      Appendice 1. Ruota                       666
      Appendice 2. Auriga                      666
      Note                                     667

APPENDICI GENERALI                             675
      Fonti                                    677
      Area scandinava                          677
      Area non scandinava                      683
      Note                                     685
      Indice delle abbreviazioni               686
      Note                                     694
      Indice dei nomi                          698

 

 

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Pagina 25

II. Mito, religione, magia

La religione nordica pagana così come ci appare dalle diverse testimonianze che ne abbiamo è tutt’altro che un sistema organico e omogeneo. Non lo è, in primo luogo, per quanto riguarda le divinità. Il pantheon nordico infatti, che si presenta assai ricco e variato, è popolato da un gran numero di dèi diversi fra loro per origine, importanza e funzione.

La Scandinavia conserva testimonianze delle varie culture che un tempo vi furono diffuse, a partire dalle tracce, assai antiche ma altrettanto incerte, che si fanno risalire al paleolitico. Tuttavia è solo dal neolitico (4000-1500 a.C.) che i reperti si fanno più numerosi e omogenei e consentono di formulare ipotesi concrete. Ora, le diverse concezioni di vita che si manifestarono nel corso dei secoli e che a loro volta dovettero determinare le varie forme di religione, si formarono, si imposero, si incontrarono, si scontrarono, convissero e si influenzarono a vicenda. Il risultato, cioè la religione di quella Scandinavia che era al tempo dei Vichinghi ancora pagana, è pertanto assai difficile da definire con certezza.

Il breve excursus che segue non avrà dunque altro scopo se non quello di fornire, assieme alle notizie fondamentali, suggerimenti e spunti per più approfondite indagini.

La prima religione della Scandinavia dovette essere di tipo naturalistico. È quella che verosimilmente praticarono i popoli cacciatori primitivi, legati, per evidenti ragioni di sussistenza, ai cicli della natura e del mondo animale. Come in altre culture analoghe, essi dovettero conoscere diversi rituali di carattere magico il cui scopo consisteva nel guadagnarsi la benevolenza degli spiriti che a tale mondo erano ritenuti preposti. Testimonianze omogenee di queste concezioni sono diffuse in una vasta area che si estende dalle coste occidentali della Scandinavia fino alla fascia settentrionale dell’Unione Sovietica, alla Siberia e allo stretto di Bering.

La grande varietà di animali totemici e simbolici, specie quelli selvatici e/o pericolosi che troviamo nei rituali di culto o nei miti, potrebbe celare tracce di questi antichissimi rapporti uomo-natura. Ma già a partire dal 3000 a.C. si diffondevano nell’area nordica i segni di un profondo mutamento

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Pagina 86

III. Guerra divina

Un contrasto radicale divide le due stirpi divine degli Asi e dei Vani, nelle quali si incarnano aspetti dell’esistenza opposti ma ugualmente necessari. Per questo la guerra divina non potrà che concludersi con un patto nel quale siano integrate le diverse componenti.

Si racconta che il popolo degli Asi e quello dei Vani ebbero una volta un conflitto e che quella fu la prima guerra nel mondo. Era avvenuto che una donna della stirpe dei Vani, una perfida strega di nome Gullveig, si era introdotta nel Paese degli Asi allo scopo di portarvi cupidigia e corruzione. Costei era una maga e praticava quell’arte, detta seidr, ritenuta assai sconveniente per gli uomini, ma molto praticata dalle femmine malvagie.

Per porre fine al suo comportamento scellerato non restava agli Asi che una soluzione: ucciderla. Così Gullveig (o Heiòr, come altrimenti era chiamata) fu catturata, trafitta con la lancia e arsa nella sala di Odino. Ciononostante ella rinacque. Tre volte la strega fu arsa e tre volte tuttavia rinacque.

L’aggressione contro Gullveig, benché non avesse ottenuto l’effetto desiderato, scatenò la guerra fra le due stirpi divine. Odino mosse con l’esercito contro i Vani e scagliò la lancia sulla turba guerriera: quello fu il segnale della battaglia. Null’altro si sa del conflitto se non che ebbe andamento alterno; il recinto degli Asi fu distrutto e i Vani armati e minacciosi poterono calpestare il sacro terreno di Àsgardr. Alla fine fu stabilita una tregua e le due parti si scambiarono degli ostaggi. I Vani mandarono presso gli Asi gli eminenti fra loro, Njòrdr e i suoi figli Freyr e Freyja. Con loro partì anche il saggio Kvasir. Costoro furono accettati fra gli Asi con pari dignità e divennero come loro sacerdoti sacrificali. Freyja fu fatta sacerdotessa e per prima insegnò agli Asi la magia che era comune fra i Vani. Njòrdr dal canto suo dovette rinunciare alle nozze con la sorella, poiché fra gli Asi era proibito il matrimonio fra parenti così stretti. Da parte loro gli Asi mandarono fra i Vani il dio di nome Hoenir, e con lui partì Mimir che era dotato di grandissima sapienza.

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1. Odino (Òdinn)

È la figura eccellente del mondo nordico, quella in cui meglio si incarna la molteplicità del concetto di assoluto e dunque di divinità. A lui appartiene la totalità dell’essere, ma, benché partecipi contemporaneamente di ogni manifestazione della vita, egli stesso non è imprigionato in nessuna. Il suo nome, Odinn, è connesso alla radice indoeuropea [...] nella quale è espresso il concetto di ispirazione e furore. Notava Adamo da Brema: Wodan, id est furor. Nucleo del suo essere è perciò una condizione di perenne possibilità, piuttosto che una manifestazione materiale. Egli può con facilità trascorrere dall’uno all’altro livello dell’esistenza, è dio dei vivi e contemporaneamente dei defunti, è piacevole e terribile, soccorrevole o letale. Per questo è per eccellenza dio della magia. Sebbene paia probabile che il suo culto si sia diffuso in epoca relativamente tarda egli si guadagnò tuttavia ben presto la posizione di dio supremo e come tale sopraffece altre divinità del cielo un tempo assai importanti come Tyr e Ullr. La diffusione dei toponimi che contengono il nome di questo dio (del cui culto si hanno presso i Germani continentali ampie ed esaurienti testimonianze) mostra una concentrazione maggiore nelle zone meridionali e orientali della Scandinavia. Esempi si hanno in Danimarca: Oddense, Odense, Vojens; Svezia: Onslunda, Odenslunda, Odenslanda, Onsala, Odensala, Odensòker, Odensvi, Odensharg; Norvegia centromeridionale: Onsøy, Onsøien, Onsaaker, Odinssalir (nome antico), Osland, Onsrud Essi sono invece totalmente assenti nella Norvegia settentrionale e in Islanda, dove al contrario il culto di Thor era particolarmente diffuso.

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II. Vani

Costituiscono una stirpe divina ben precisa, distinta dagli Asi, con i quali anzi sostennero un conflitto alle origini del mondo. La loro patria è Vanaheimr («Paese dei Vani», detto altrimenti Vanaland -terra dei Vani-). Nella geografia mitologica di Snorri il «delta del Don» è detto Tanakvisl o Vanakvisl e messo in relazione con la loro regione.

Eminenti fra loro sono Njordr e i suoi figli Freyr e Freyja; costoro furono accolti con pari dignità fra gli Asi, tuttavia di Njordr è specificato che alla fine del mondo tornerà fra i saggi Vani.

La società dei Vani è distinta da quella degli Asi per struttura e funzione. Essi sono senza dubbio divinità della fecondità, come pare testimoniare anche il loro nome (nordico Vanir, sing. Vanr), connesso alla radice indoeuropea -WEN- che ha senso di «tendere», «aspirare», poi «desiderare», «amare». Dei Vani è nota la profonda conoscenza delle pratiche magiche; è detto anzi che quando Freyja venne accolta fra gli Asi essa insegnò loro quest’arte che era nota soprattutto alle sacerdotesse. Grazie alla loro scienza magica i Vani conoscono il futuro.

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