Copertina
Autore Marcello Cini
Titolo Un paradiso perduto
SottotitoloDall'universo delle leggi naturali al mondo dei processi evolutivi
EdizioneFeltrinelli, Milano, 1994, Campi del sapere , Isbn 978-88-07-10169-4
LettoreRenato di Stefano, 1994
Classe fisica , epistemologia , scienze naturali
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Indice


  7 Introduzione

    Parte prima

    I LINGUAGGI DELLE SCIENZE

 17 1.   Il linguaggio della certezza

 17   1. Il mondo di Aristotele e
         l'universo galileano
 24   2. Il modello newtoniano di scienza
 31   3. Sintomi di crisi della tradizione
         newtoniana: Carnot e la nascita
         della termodinamica
 40   4. La sconfitta dei termodinamici:
         il compromesso di Plank
 45   5. Dalla fisica costruttiva alla
         fisica dei principi: Il ruolo di
         Einstein
 51   6. Un altro sintomo di crisi:
         Poincaré e l'instabilità dinamica
 55   7. Il divorzio tra fisica e
         matematica: il programma di
         Hilbert

 62 2.   Il linguaggio
         dell'indeterminazione

 62   1. Dai quanti alla meccanica
         quantistica
 69   2. Il confronto tra Heisenberg e
         Schrödinger
 75   3. Dirac, una terza via?
 79   4. Il dibattito tra Einstein e Bohr
 84   5. Il carattere non separabile della
         realtà a livello quantico
 90   6. La formulazione definitiva della
         meccanica quantistica: von
         Neumann e le variabili nascoste
 93   7. Il gatto di Schrödinger e
         l'inseparabilità tra osservatore
         e oggetto
 97   8. Dov'è uno oggetto prima che noi
         lo guardiamo?
103   9. Proprietà quantistiche dei corpi
         macroscopici

109 3.   Il linguaggio della complessità

109   l. Il mondo di Norbert Wiener
113   2. La riscoperta del caos
         deterministico
116   3. Le scienze della complessità
120   4. Modelli di sistemi complessi
130   5. Autoreferenzialità e
         autorganizzazione
139   6. Creazione di complessità dal
         rumore
145   7. Linguaggio riduttivo e linguaggio
         simbolico
150   8  La creazione dei significati

153 4.   Il linguaggio della mente

153   l. Intelligenza Artificiale e
         processi mentali
156   2. Può un computer arrivare a
         pensare?
162   3. Il darwinismo neuronale e la
         biologia della coscienza
173   4. Autoreferenzialità e
         incompletezza
177   5. Autoreferenzialità e novità

    Parte seconda

    LA SCIENZA COME APPRENDIMENTO SOCIALE

182 5.   Validità della conoscenza
         scientifica

182   l. Apprendimento individuale e
         apprendimento sociale
186   2. I due livelli del linguaggio
         scientifico
192   3. Le ideologie e la scienza
200   4. Il processo di produzione di
         scienza
207   5. I critici della concezione
         cartesiana della scienza

217 6.   Come muta l'immagine delle
         discipline scientifiche?

217   l. Il mutamento dell'immagine della
         fisica fra Ottocento e Novecento
223   2. Due strade a confronto
230   3. Scienze delle leggi e scienze
         evolutive: dal modello fisico a
         quello biologico
239   4. Un'epistemologia dei processi
         vitali
252   5. Bateson e le scienze della
         complessità

262 7.   Scienza e contesto sociale

262   l. L'ethos della scienza e le norme
         di comportamento degli scienziati
274   2. Gli scienziati come "esperti"
         nella società tecnologica
279   3. La bioetica
287   4. Una cultura dei limiti e della
         responsabilità

 

 

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Pagina 22

Questa differenza fra il momento dell'invenzione di un nuovo modo di guardare il mondo, e conseguentemente della formulazione di un nuovo schema di conoscenza scientifica di alcuni suoi aspetti più o meno fondamentali, e il momento della trasformazione di questo schema in uno strumento consolidato di intervento e di controllo della realtà, è essenziale. Essa discende infatti da una concezione generale della storia che considera possibile una molteplicità di sbocci alternativi di ogni particolare situazione conflittuale, e non pretende di dedurre dal fatto che uno solo di essi se è realizzato l'inevitabilità del suo corso. La continua sottileneatura di questa differenza, unita alla constatazione che la confusione di questi due momenti è un errore logico che porta all'enunciazione di banalità sconcertanti, sarà dunque uno dei fili conduttori di questo libro.

È dunque lecito chiedersi, se le cose stanno così, quali siano stati i fattori che hanno favorito questo processo. La risposta non può che riferirsi al contesto complessivo all'interno del quale il confronto si è svolto. Il sitema aristotelico comincia a diventare inadeguato nel momento in cui la priorità dell'esigenza di una visione unificante del mondo terrestre si indebolisce di fronte al moltiplicarsi di fenomeni celesti e terrestri inaspettati, al sorgere di nuove dottrine filosofiche e religiose, alla scoperta di civiltà e di popoli sconosciuti. E nel momento in cui cresce la spinta a costruire mezzi e strumenti più efficaci e perfezionati per l'offesa e la difesa, per l'idraulica, per la navigazione, per le tecniche estrattive e metallurgiche, per le arti della manifattura. È il mutamento di contesto che Alexandre Koyré sintetizza con le due formule: "dal mondo chiuso all'universo infinito" e "dal mondo del pressappoco all'universo della precisione".

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Pagina 51 [ Poincaré, Einstein, etere ]

Ma se è vero che Poncaré è giunto indipendentemente e addirittura prima di Einstein a risultati sostanzialmente analoghi, in che cosa dunque la teoria di quest'ultimo si può condiderare sostanzialmente innovatrice? La risposta è sempre la stessa: nella proposta di eliminare l'etere dalla teoria elettromagnetica. Il rifiuto di Poincaré nei confronti di questa proposta, mantenuto fino alla sua morte nel 1912, ha una doppia giustificazione. In primo luogo egli, coerentemente con tutta la tradizione ottocentesca, considera fisicamente insostenibile ritenere che un'onda possa propagarsi in assenza di un mezzo nel abbiano sede le vibrazioni che essa trasferisce da un punto a un altro. In secondo luogo il suo rifiuto deriva dalla stessa convinzione di Lorentz che l'esistenza dell'etere è essenziale per spiegare, attraverso la compensazione di effetti di segno opposto, l'invarianza delle leggi fisiche nei sistemi inerziali in moto relativo. L'esigenza di fornire una spiegazione di questa proprietà che discende da un insieme di fatti sperimentali si contrappone dunque alla drastica soluzione einsteiniana di rinunciare a darne una spiegazione, adottando come postulato l'esistenza della proprietà stessa e buttando a mare l'etere.

La grande svolta del 1905 è dunque interpretabile non tanto come un passo avanti nella costruzione di una rappresentazione sempre più dettagliata e fedele della natura, ma soprattutto come un mutamento sostanziale del punto di vista dal quale essa viene osservata e del linguaggio nel quale le sue proprietà sono descritte.

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Pagina 83

Nel 1935 Einstein, in un lavoro scritto con Boris Podolsky e Nathan Rosen, divenuto celebre con il nome di "paradosso EPR", pubblica una formulazione più sistematica e articolata delle idee che aveva elaborato precedentemente. Esso si basa su un principio (principio di realtà) così formulato: "Se è possibile prevedere con certezza il valore di una grandezza fisica di un sistema senza perturbarlo in alcun modo, deve esistere un elemento della realtà fisica che corrisponde alla grandezza in questione".

L'argomentazione si fonda, anche in questo caso, su un'esperienza ideale che coinvolge un sistema composto di due parti A e B inizialmente correlate in modo che siano fissati il loro impulso totale e la loro distanza.

 

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Riferimenti


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    Feltrinelli, 1986.
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    Adelphi, 1978.
Bateson G., Mente e natura, Adelphi, 1984.
Bateson G., Bateson M.C., Dove gli angeli
    esitano, Adelphi, 1989.
Bocchi G., Ceruti M., La sfida della
    complessità, Feltrinelli, 1985.
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Gould S.J., Il pollice del panda,
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Gould S.J., Questa idea della vita,
    Ed. Riuniti, 1984.
Gould S.J., Quando i cavalli avevano le dita,
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Gould S.J., Il sorriso del fenicottero,
    Feltrinelli, 1987.
Gould S.J., La vita meravigliosa,
    Feltrinelli, 1990.
Gould S.J., Un riccio nella tempesta,
    Feltrinelli, 1991.
Gould S.J., Bravo brontosauro,
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Heisenberg W., I principi della storia dei
    quanti, Boringhieri, 1963.
Hofstadter D., Metamagical Themes,
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