Copertina
Autore David Darom
Titolo Arte e design dei Coltelli pieghevoli
EdizioneWhite Star, Vercelli, 2006 , pag. 256, ill., cop.ril.sov., dim. 230x290x27 mm , Isbn 978-88-540-0391-0
TraduttoreMaria Roberta Morso
LettoreGiorgia Pezzali, 2006
Classe illustrazione , design , arte , fotografia , collezionismo
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Indice

Prefazione 6


Introduzione

Collezionisti e mostre
Bud Lang 14

Il collezionismo come stile di vita
Pierluigi Peroni 20

L'arte del damasco mosaico
Steve Schwarzer 22

L'anodizzazione del titanio
John Lewis Jensen 30

L'arte dell'incisione
Steve Lindsay 32

Scrimshaw, ovvero l'arte dell'incisione
su avorio e osso
Linda KarstStone 44

Meccanismi di apertura e chiusura
dei coltelli pieghevoli
Ron Appleton 46



Parte I

Ray e Ron Appleton 56
Van Barnett 64
Fred Carter 72
Jerry Corbit 80
George E. Dailey 88
Dellana 96
Kaj Embretsen 104
Henry H. Frank 112
Johan Gustafsson 120
Tim Herman 128
Harumi Hirayama 136
Howard Hitchmough 144
Steve Hoel 152
John Lewis Jensen 16o
Joe Kious 168
Steve Lindsay 176
Wolfgang Loerchner 184
Jim e Joyce Minnick 192
Steve Schwarzer 200
Jurgen Steinau 208
Buster Warenski 216
Glenn Waters 222


Parte II

Allen Elishewitz 232
Antonio Fogarizzu 234
Koji Hara 236
Peter Marker 238
Kansei Matsuno 240
Francesco Pachì 242
Scott Sawby 244
Brian Tighe 246
Michael Vagnino 248

Conclusione                     250
Contatti                        252
Crediti fotografici             254
Altri libri sullo stesso tema   256


 

 

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Pagina 7

Prefazione


Il mondo della coltelleria d'arte, così familiare e importante per noi collezionisti, è pressoché sconosciuto al grande pubblico. Questi tesori, pezzi unici creati per una cerchia ristretta di estimatori, il cui numero è però in continua crescita, sono quasi sempre custoditi gelosamente in collezioni private di tutto il mondo.

Nei musei è esposta una pletora di "coltelleria" varia, dai coltelli preistorici in pietra ai pugnali d'oro dell'antico Egitto, alle moderne spade da duello o alle baionette. Ma da nessuna parte, per quanto mi è dato sapere, si può trovare un'esposizione permanente di raffinati coltelli di damasco impreziositi da inserti d'oro e diamanti, di pieghevoli pregevolmente incisi, cioè di coltelli d'arte realizzati artigianalmente in anni recenti. Essendo un avido collezionista, oltre che scrittore e fotografo, autore di numerose guide fotografiche (su fiori selvatici, vita sottomarina, pistole), ero indispettito dall'impossibilità, per il pubblico, di accedere a tale forma d'arte per poterla apprezzare. E così, una sera d'estate, mentre consultavo su internet alcuni dei miei siti preferiti sui produttori di coltelli, presi la decisione di ovviare a tale carenza. Decisi di creare un giornale dedicato all'arte dei coltelli pieghevoli per colmare quel vuoto assoluto. Se leggete queste mie parole (come si suol dire) il resto è storia.

Fare una selezione nel lungo elenco di abili produttori di coltelli pieghevoli in giro per il mondo, tutti peraltro degni di figurare in questo volume, è stato davvero difficile. Il pensiero mi ha tenuto sveglio per notti e notti, prima che mi decidessi a contattare il primo artista. Poiché si trattava di presentare gli artisti che sarebbero stati considerati come i rappresentanti di quest'arte all'inizio del terzo millennio, ho preso in considerazione molteplici aspetti.

Nel prendere la decisione finale ho tenuto conto dell'originalità estetica, della diversità stilistica, ho voluto mescolare artisti giovani e promettenti e celeberrimi veterani, ma ho valutato anche sulla base delle mie personali preferenze estetiche. Qualità del design e dell'esecuzione, acciaio utilizzato, damasco, pregio delle decorazioni e gradevolezza del pezzo finito sono gli elementi che accomunano le opere presentate in questo libro, che ha lo scopo di offrire a tutti la possibilità di ammirare alcuni esemplari di questa stupefacente arte.

Ho selezionato 22 artisti e presentato alcune loro realizzazioni in schede da otto pagine ciascuna. Ho scelto anche nove produttori di coltelli pieghevoli "custom", la cui opera e il cui stile sono significativi dell'artigianato contemporaneo, e ho dedicato loro un paio di pagine a testa. Alcune pagine del libro sono destinate a un'altra dozzina di artisti e alle loro splendide realizzazioni. Mi sono reso conto, sin dall'inizio, che per presentare al meglio questa straordinaria forma d'arte dovevo presentare in primo luogo la vita degli artisti, la loro filosofia di vita, il loro rapporto con le opere realizzate, oggetti di metallo cui viene data vita. Ho raggiunto l'obbiettivo solo grazie alla piena ed entusiastica collaborazione di tutte le persone coinvolte che vengono presentate attraverso una sintetica biografia e alcune note autografe.

Ho voluto dare al libro un suo linguaggio visivo che non confondesse il lettore. I coltelli artistici sono spesso raffigurati su sfondi arzigogolati e circondati da altri oggetti. Ho deciso invece di presentare i coltelli su uno sfondo neutro, come si fa con un bel quadro su una nuda parete, lasciando che "parli" da solo. Ciò ha implicato l'ottenimento del consenso dei famosi fotografi che, negli anni, avevano ritratto i coltelli qui presentati. E ha implicato che passassi oltre 800 ore davanti al mio computer in un minuzioso lavoro di ripulitura ed elaborazione delle immagini: eliminare gli sfondi originari, abbinare più immagini, ingrandire i particolari per mostrare nel dettaglio la complessità e la raffinatezza di questi oggetti d'arte.

Gli sfondi "manipolati" sono stati studiati per esaltare la bellezza dei coltelli e a ciascun artista è abbinato un colore che guidi e semplifichi la consultazione. Personalmente ho amato ogni singolo momento di questo meticoloso lavoro gustando ogni minimo dettaglio scoperto nelle immagini di ciascuno di questi meravigliosi coltelli. In alcuni casi sono stato costretto a derogare dal linguaggio visivo elaborato per questo volume poiché non me la sono sentita di alterare la presentazione realizzata proprio per questo libro (pagine 137 e 139) da due grandi artisti giapponesi: la creatrice di coltelli Harumi Hirayama e il fotografo Torno Hasegawa. Il loro sforzo congiunto è vera poesia visiva, un lavoro fatto con il cuore. Ho sentito che tutti avrebbero apprezzato le loro illustrazioni così come mi erano state inviate.

Per fornire la più completa presentazione di questa straordinaria e moderna forma d'arte, il volume è corredato da una serie di approfondimenti redatti da un gruppo di esperti di livello mondiale. Tra gli argomenti trattati, corredati da illustrazioni originali, figurano L'arte del damasco mosaico di Steve Schwarzer, L'arte dell'incisione di Steve Lindsay, Scrimshaw, o l'arte dell'incisione di Linda Karst Stone, L'anodizzazione del titanio di John Lewis Jensen, I meccanismi di apertura e chiusura dei coltelli pieghevoli di Ron Appleton, Collezionisti e mostre di Bud Lang.

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Pagina 23

L'arte del damasco mosaico

Steve Schwarzer


"Penso che una lama in acciaio damasco non abbia eguali quanto a forza, resistenza e flessibilità. Per quanto riguarda i vantaggi di tipo estetico dell'acciaio damasco, ci si deve rendere conto che i disegni, nei loro minimi dettagli, sono creati dal fabbro che realizza la lama. La bellezza della grana e la precisione del disegno sono il prodotto della sua arte. Questo è il segreto della lavorazione delle lame." James A. Schmidt, 1985.


Permettetemi di iniziare dando una definizione di "pattern welded" o acciaio damasco. L'acciaio damasco è ottenuto dall'unione di due o più leghe di acciaio in un processo alla forgia e di saldatura per bollitura. Per unire i materiali a livello molecolare vengono utilizzati calore e pressione. Questo procedimento può essere realizzato con strumenti primitivi quali la forgia e il martello, o in maniera altamente tecnologica tramite presse isotermiche. La barra ottenuta dall'unione dei differenti acciai può essere lavorata utilizzando tecniche diverse per realizzare i disegni desiderati.

Maggiori le differenze tra le leghe utilizzate, più originali i disegni che si possono ottenere nella lama finita. Queste tecniche di stratificazione non sono nuove. Sono applicate dall'inizio dell'Età del Ferro. Il ferro, per sua natura, deve essere ripiegato e forgiato per migliorare le sue qualità. Il risultato di queste lavorazioni produce dei disegni nel materiale. In un momento non ben definito della storia, un antico fabbro forgiò una barra da due pezzi diversi di ferro, ciascuno con una sua composizione chimica, e notò delle marezzature nel pezzo di metallo ottenuto. Aveva dato vita all'arte dell'acciaio damasco.

Queste tecniche di piegatura e saldatura si diffusero in tutto il mondo, dall'Indonesia all'India e al Medio Oriente, fino al nord della Scandinavia. Ci sono testimonianze di lavorazione del ferro nelle civiltà precolombiane in Nordamerica. In tutte queste culture la lavorazione delle lame raggiunse alti livelli artistici. Si distinsero particolarmente i fabbri indiani e mediorientali e alcuni artigiani appartenenti a culture nord europee. Ora avete un'idea di come si è sviluppata l'arte della lavora- zione dell'acciaio damasco. Alcuni antichi disegni erano molto complessi ma non a "mosaico':


Cos'è il moderno damasco mosaico?

Il termine "mosaico" descrive il procedimento di accostamento di pezzetti di pietra, ceramica o vetro per creare disegni geometrici o immagini. Si parla di mosaico anche nel caso dei vetri Millefiori di produzione italiana. I vetrai usano aste di vetro di colori diversi che, assemblati in verghe, vengono lavorati creando un'enorme varietà di immagini. La lavorazione dell'acciaio richiede la forgiatura di barre di acciai diversi invece che di vetro colorato. Nell'acciaio mosaico le immagini vengono "dipinte" dalle diverse leghe di acciaio. Personalmente ho applicato queste tecniche della lavorazione del vetro per ottenere marezzature nelle mie prime esperienze con il damasco mosaico. Da quei primi esperimenti sono passato a tecniche più nuove, riuscendo a generare uno straordinario numero di immagini nell'acciaio. Inizialmente ho usato la tecnologia EDM per incidere sul metallo in modo da ottenere i motivi decorativi desiderati. L'EDM, o macchina a elettroerosione, usa un arco elettrico, o scintilla, per rimuovere strati di metallo con estrema precisione.

Successivamente scoprii che potevo utilizzare una combinazione di metalli in polvere e in pezzi, o differenti leghe in polvere, per ottenere i disegni voluti. Molti fabbri esperti utilizzano queste tecniche ottenendo risultati magnifici. Daryl Meier e io siamo stati coloro che hanno introdotto, o meglio reintrodotto, il damasco mosaico. A quanto ne so, eravamo gli unici coltellinai a utilizzare tali tecniche. Abbiamo anche discusso a lungo cercando di mettere a punto la terminologia da usare nella descrizione dei metodi applicati nella realizzazione di un mosaico. L'elaborazione di una terminologia ad hoc era necessaria poiché ci consentiva di descrivere per telefono le ricerche che stavamo portando avanti con questi materiali estremamente complessi. Daryl e io, insieme a pochi altri, abbiamo sviluppato la maggior parte delle nuove tecniche che hanno reso possibile questa nuova forma d'arte.

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Pagina 33

L'arte dell'incisione

Steve Lindsay


L'incisione a mano, come presentata in questo libro, può essere descritta come il procedimento tramite il quale un pezzo di acciaio temperato, forgiato e affilato, chiamato bulino, viene spinto sulla superficie del metallo. Questa operazione può essere fatta con la pressione della mano, con un martelletto oppure con un minuscolo martello pneumatico. Quest'ultimo emula la tecnica interamente manuale. Il bulino lavora con un angolo fisso e in tal modo penetra nel metallo correttamente, procedendo nell'incisione e lasciandosi dietro un minuscolo truciolo. La forma del bulino e l'angolo con cui viene utilizzato determinano la forma del solco. L'angolo di incidenza può essere, e spesso è, cambiato continuamente durante il lavoro di incisione, consentendo una calibratura dell'incisione. Quando viene usato un bulino a sezione quadrata, due lati entrano nel metallo producendo un solco a V.

Sono disponibili bulini di forme diverse, ciascuno dei quali consente risultati e stili diversi. In genere le due forme più usate sono quella quadrata e quella piatta. Le preferenze personali giocano un ruolo significativo nella scelta dello strumento usato.


Usando punta e martello è necessario usare tutte e due le mani - una per tenere il bulino, l'altra per assestare colpetti leggeri su di esso, guidandolo in avanti attraverso la superficie da incidere.

Usando il bulino a mano, quest'ultimo è generalmente fissato a una piccola manopola di legno tenuta nel palmo della mano. Il bulino rimane fermo e l'oggetto da incidere viene tenuto saldamente e portato sotto la punta del bulino, o ruotato attorno a essa quando si vuole ottenere una forma circolare o curva. Quando invece si vuole fare una linea retta il bulino è spinto in avanti con la sola spinta manuale. Ciascuno di questi metodi richiede un dispositivo rotante o una morsa per tenere fermo l'oggetto da incidere. Il bulino pneumatico usa l'aria compressa per azionare un pistone contenuto all'interno del bulino manuale. Il pistoncino agisce sullo strumento da incisione allo stesso modo di un martello. Come con il metodo del bulino a mano, una mano è libera per tenere e ruotare l'oggetto da incidere. Se l'incisore utilizza un tavolo rotante con controllo a pedale, la mano libera può essere usata per aiutare la mano che incide.

Per creare incisioni dettagliate e di alta qualità, l'incisore deve eseguire molte linee o tagli di lunghezza, larghezza e profondità diverse nel metallo. In teoria il risultato raggiunto è simile a quello ottenuto da un artista che usi penna o matita su un foglio di carta.

Un incisore esperto può ottenere risultati sorprendenti. L'uso di tecniche avanzate come quella del bulino e dell'incisione "a banconota" consentono all'artista esperto di riprodurre sul metallo immagini di straordinaria nitidezza e precisione. Il bulino si riferisce alla tecnica del puntinismo. Oggi il termine è usato liberamente per indicare il metodo con cui si creano migliaia di puntini o linee nel metallo consentendo di ottenere effetti chiaroscurali. Lo stile banconota è un metodo sistematico con cui si creano migliaia di linee di lunghezza diversa che vanno a formare disegni e motivi ornamentali estremamente dettagliati. Si tratta dello stile che si riscontra nelle illustrazioni dei libri antichi. Ai giorni nostri, la tecnica che più si avvicina a questo metodo di incisione è quella che si può osservare sulla carta moneta.

L'abilità dell'artista di visualizzare dove e come fare ogni singola incisione determina il risultato finale del progetto. Quando un incisore possiede uno speciale talento per immaginare la decorazione nel suo insieme e le conoscenze teoriche e pratiche per realizzarla, l'incisione sarà ricca di carattere e persino di emozione.

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