Copertina
Autore Timothy Ferriss
Titolo 4 ore alla settimana
SottotitoloRicchi e felici lavorando 10 volte meno
EdizioneCairo, Milano, 2008, Extra , pag. 352, cop.fle., dim. 15x21x2,3 cm , Isbn 978-88-6052-147-7
OriginaleThe 4-Hour Workweek [2007]
TraduttoreStefano Viviani
LettoreLuca Vita, 2009
Classe giochi , viaggi
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Indice


        ANZITUTTO

F.A.Q. (domande frequenti) — per i dubbiosi                  11
La mia storia e il perché di questo libro                    13
Cronologia di una patologia                                  21

        FASE 1: D COME DEFINIZIONE

 1  Avvertenze e confronti:
    come bruciare un milione di dollari a notte              29
 2  Regole che cambiano le regole:
    tutto ciò che è popolare è sbagliato                     38
 3  Schivare le insidie:
    dare un nome alla paura e fuggire dalla paralisi         49
 4  Resettare il sistema:
    essere irragionevoli e non ambigui                       61

        FASE 2: E COME ELIMINAZIONE

 5  La fine della gestione del tempo: illusioni e italiani   79
 6  La dieta a basso contenuto di informazioni:
    coltivare l'ignoranza selettiva                          99
 7  Interrompere l'interruzione: l'arte del rifiuto         108

        FASE 3: A COME AUTOMAZIONE

 8  Esternalizzare la vita: scaricare il resto
    e provare il geoarbitraggio                             133
 9  Reddito in automatico I: trovare la musa                163
10  Reddito in automatico II: testare la musa               194
11  Reddito in automatico III: MBA – gestione in assenza    212

        FASE 4: L COME LIBERAZIONE

12  La sparizione: come fuggire dall'ufficio                241
13  Irrimediabile: uccidere il vostro lavoro                256
14  Mini-pensionamenti: abbracciare lo stile di vita mobile 268
15  Riempire il vuoto:
    aggiungere vita dopo avere tolto lavoro                 307
16  La Top 13 degli errori                                  324

L'ultimo capitolo: un'e-mail che dovete leggere             327

Letture selezionate: quel poco che conta                    330
Capitoli extra                                              337
Indice                                                      339
Ringraziamenti                                              349

 

 

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Pagina 11

> F.A.Q. (DOMANDE FREQUENTI)
— PER I DUBBIOSI —



Uno stile di vita su misura fa al caso vostro? Ci sono buone probabilità che sia proprio così. Qui di seguito vengono elencati i dubbi e i timori più diffusi che assalgono le persone prima che facciano il grande salto e si uniscano ai Neo Ricchi.

Devo lasciare il mio lavoro? Devo assumermi dei rischi?

Nessuna delle due cose. Dall'utilizzo del Controllo della Mente Jedi per sparire dall'ufficio, al progettare imprese che finanzino il vostro stile di vita: esistono percorsi per ogni livello di impegno. Come può un dipendente di una società inclusa nella classifica Fortune 500 esplorare i tesori nascosti della Cina per un mese e usare la tecnologia per coprire le sue tracce? Com'è possibile creare un'impresa hands-off che generi 80.000 dollari al mese senza management? È tutto scritto qui.

Bisogna essere single con meno di trent'anni?

Assolutamente no. Questo libro si rivolge a chiunque sia stufo del progetto di vita differita e desideri sperimentare adesso una vita piena anziché rimandarla. La casistica va da un ventunenne con Lamborghini a una madre single che ha girato il mondo per cinque mesi insieme ai suoi due figli. Se non ne potete più del menù di opzioni standard e siete pronti a entrare in un mondo di opzioni infinite, questo libro fa per voi.

Dovrò viaggiare? Voglio solo avere più tempo a disposizione.

No. È solo una delle opzioni. L'obiettivo è quello di creare maggiore libertà di tempo e luogo da utilizzare come volete voi.

Devo essere nato ricco?

No. I miei genitori non hanno mai guadagnato insieme più di 50.000 dollari l'anno e io lavoro da quando avevo quattordici anni. Non sono Rockefeller e neanche voi dovete esserlo.

Devo essermi laureato in una prestigiosa università?

No. La maggior parte dei modelli di riferimento di questo libro non hanno frequentato le varie Harvard sparse per il mondo e alcuni hanno addirittura abbandonato gli studi. Le università più prestigiose sono meravigliose, ma non frequentarle comporta dei vantaggi che in genere sfuggono. I laureati di queste istituzioni vengono incanalati verso professioni ad alto reddito di 80 ore settimanali, e accettano passivamente la prospettiva di 15-30 anni di lavoro alienante. Come faccio a saperlo? Ci sono stato e ho visto con i miei occhi il baratro. Questo libro offre una nuova prospettiva.

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Pagina 21

> CRONOLOGIA DI UNA PATOLOGIA



                Un esperto è una persona che ha fatto tutti gli errori
                che è possibile fare in un determinato campo.
                              NIELS BOHR, fisico e premio Nobel danese

                Di solito era pazzo, ma aveva dei momenti di lucidità
                nei quali era semplicemente stupido.
                              HEINRICH HEINE, critico e poeta tedesco



Questo libro vi insegnerà i principi esatti che ho utilizzato per diventare nell'ordine:

- Cage fighter capace di sconfiggere quattro campioni del mondo in un incontro senza esclusione di colpi

- Primo cittadino statunitense nella storia a entrare nel Guinness dei primati con il tango

- Guest lecturer in discipline aziendali presso l'Università di Princeton

- Linguista applicato in giapponese, cinese, tedesco e spagnolo

- Ricercatore dell'indice glicemico

- Campione nazionale cinese di kickboxing

- Break-dancer su MTV a Taiwan

- Consulente sportivo di oltre 30 atleti detentori di record mondiali

- Attore in serie televisive di successo in Cina e Thailandia

- Ricercatore e attivista per l'asilo politico

- Sub in mezzo agli squali

- Mnemonista professionale

- Corridore motociclista

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Pagina 61

4
Resettare il sistema
> ESSERE IRRAGIONEVOLI E NON AMBIGUI



                «Vorresti dirmi che strada devo prendere, per favore?»
                «Dipende, in buona parte, da dove vuoi andare» rispose
                il gatto.
                «Dove, non m'importa molto...» disse Alice.
                «Allora qualsiasi strada va bene» disse il gatto.
                       LEWIS CARROLL, Alice nel paese delle meraviglie

                L'uomo ragionevole si adatta al mondo. L'uomo
                irragionevole cerca di adattare il mondo a se stesso.
                Perciò il progresso è opera di uomini irragionevoli.
                        GEORGE BERNARD SHAW, Massime per rivoluzionari



Primavera 2005, Princeton, New Jersey


Dovetti corromperli. Cos'altro avrei potuto fare?

Avevano formato un cerchio intorno a me, e, mentre le facce cambiavano, la domanda restava sempre la stessa: «Qual è la sfida?». Avevo i loro occhi puntati addosso.

La mia lezione all'Università di Princeton si era appena conclusa tra emozione ed entusiasmo. Al tempo stesso, sapevo che gran parte degli studenti sarebbe uscita di lì e avrebbe fatto subito il contrario di ciò che avevo predicato. I più sarebbero finiti a fare i portacaffè ben retribuiti a 80 ore alla settimana a meno che non li avessi convinti che i principi espressi nel corso potevano essere realmente applicati.

Da qui la sfida.

Offrivo un biglietto di andata e ritorno per qualunque parte del mondo a chiunque fosse riuscito a vincere una «sfida» non meglio specificata nel modo più impressionante possibile. Risultati più stile. Dissi agli eventuali interessati che avremmo potuto incontrarci dopo il corso, ed eccoli lì, 20 studenti su 60.

Il compito aveva come finalità quella di testare la loro «zona comfort» costringendoli al tempo stesso a utilizzare alcune delle tattiche che insegno. Era il massimo della semplicità: contattare tre persone all'apparenza irraggiungibili — J. Lo, Bill Clinton, J.D. Salinger, non era importante chi — e ottenere che almeno una rispondesse a tre domande.

Dei 20 studenti, tutti con l'acquolina in bocca all'idea di conquistare un giro gratuito intorno al mondo, quanti portarono a termine la sfida?

Esattamente... nessuno. Nemmeno uno.

Le scuse furono tante: «Non è così facile raggiungere...», «Devo preparare un grosso esame...», «Mi piacerebbe, ma è impossibile per me...». Tuttavia la ragione era solo una, ripetuta più volte con parole diverse: si trattava di una sfida difficile, forse impossibile, e gli altri studenti avrebbero fatto meglio di loro. Dato che tutti sovrastimavano la competizione, nessuno voleva rischiare una figuraccia.

Secondo le regole che avevo stabilito, se qualcuno mi avesse spedito anche solo una breve risposta illeggibile, sarei stato obbligato ad assegnargli il premio. L'esito della sfida mi affascinò e scoraggiò allo stesso tempo.

L'anno seguente, il risultato fu piuttosto differente.

Li misi in guardia raccontando l'episodio precedente e 6 su 17 portarono a termine la sfida in meno di 48 ore. Il secondo corso era migliore? No. In realtà c'erano studenti più capaci nel primo corso, ma non avevano fatto nulla. Tanti colpi in canna, ma nessuno disposto a premere il grilletto.

Quelli del secondo gruppo avevano solo fatto tesoro di quanto avevo detto loro prima che cominciassero, ovvero...


Fare qualcosa di irrealistico è più facile
che fare qualcosa di realistico


Contattare miliardari o trovarsi gomito a gomito con delle celebrità — il secondo gruppo di studenti fece entrambe le cose — è facile quanto credere che sia possibile.

La vetta è poco frequentata. Il 99 per cento delle persone che vivono su questo pianeta sono convinte di non essere in grado di fare grandi cose, così puntano alla mediocrità. La competizione è dunque più feroce attorno agli obiettivi «realistici», che così, paradossalmente, richiedono più tempo ed energie. È più facile raccogliere 10.000.000 dollari che 1.000.000. È più facile fare centro con la più bella della scuola che con le cinque più carine.

Se siete insicuri, sapete una cosa? Lo sono anche tutti gli altri. Non sovrastimate la competizione e non vi sottovalutate. Siete meglio di quanto pensate.

Gli obiettivi irragionevoli e irrealistici sono più facili da raggiungere anche per un'altra ragione.

Avere un obiettivo particolarmente difficile produce un afflusso di adrenalina che garantisce la resistenza necessaria a superare le inevitabili prove e tribolazioni che ogni obiettivo porta con sé. Gli obiettivi realistici, gli obiettivi che rientrano nel livello medio di ambizione, non sono grandi fonti d'ispirazione e alimenteranno energie sufficienti solo ad affrontare il primo o il secondo problema, dopo di che getterete la spugna.

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Pagina 268

14
Mini-pensionamenti
> ABBRACCIARE LO STILE DI VITA MOBILE



                Prima dello sviluppo del turismo, il viaggio era
                concepito come studio e i suoi frutti erano considerati
                l'ornamento della mente e la formazione del giudizio.
                                                    PAUL FUSSEL, Abroad

                La semplice disponibilità a improvvisare è più vitale,
                sul lungo periodo, della ricerca.
                     ROLF POTTS, Vagabonding. L'arte di girare il mondo



Al ritorno di Sherwood dall'Oktoberfest, stordito per i neuroni persi ma felice come non gli capitava da almeno quattro anni, la prova di lavoro a distanza viene trasformata in regola e Sherwood fa il suo ingresso nel mondo dei Neo Ricchi. Tutto quello che adesso gli serve è un'idea su come sfruttare questa libertà e gli strumenti per dare alla sua disponibilità economica limitata un rendimento in termini di stile di vita illimitato.

Se avete seguito le fasi precedenti, eliminando, automatizzando e tagliando il guinzaglio che vi tiene legati a un posto, è tempo di concedersi qualche fantasia e di esplorare il mondo.

Anche se non smaniate per i lunghi viaggi o pensate siano irrealizzabili – a causa del matrimonio, del mutuo o di quelle piccole cose chiamate bambini – questo capitolo è comunque il passo successivo. Ci sono cambiamenti fondamentali che io e la maggior parte delle persone rinviamo fino a che l'assenza (o la preparazione a essa) li forza. Questo capitolo è il vostro esame finale in progettazione della musa.

La trasformazione comincia in un piccolo villaggio messicano.


Favole e cacciatori di fortune


Un uomo d'affari statunitense, su ordine del medico, si concesse una vacanza in un piccolo villaggio costiero messicano. Incapace di prendere sonno dopo avere ricevuto una telefonata urgente dall'ufficio, si avviò verso il molo per schiarirsi le idee. Lì era attraccata una minuscola imbarcazione con un solo pescatore, carica di tonni pinna gialla. L'americano si complimentò con il messicano per la pesca.

«Quanto ci ha messo a pescarli?» domandò l'americano.

«Pochissimo tempo» rispose il messicano in un inglese sorprendentemente buono.

«Perché non sta fuori di più e prende più pesce?» domandò allora l'americano.

«È sufficiente per sostenere la mia famiglia e regalarne un po' agli amici» disse il messicano mentre li scaricava in una cesta.

«Ma... Che cosa fa il resto del tempo?»

Il messicano alzò lo sguardo e sorrise. «Dormo fino a tardi, pesco un po', gioco con i miei figli, faccio una siesta insieme a mia moglie Dulia, e giro per il villaggio ogni sera, dove bevo vino e suono la chitarra con i miei amigos. Ho una vita piena e impegnata, señor.»

L'americano rise e si allungò in tutta la sua statura. «Signore, mi sono laureato a Harvard con un Master in Business Administration e posso darle una mano. Dovrebbe dedicare più tempo alla pesca e in questo modo potrebbe acquistare una barca più grande. In un attimo, con l'aumento dei profitti, potrebbe comperare numerose barche. Alla fine avrebbe una flotta di pescherecci.»

Proseguì. «Invece di vendere quello che pesca a un intermediario, potrebbe vendere direttamente ai clienti, e alla fine potrebbe aprire un conservificio. Controllerebbe il prodotto, la lavorazione e la distribuzione. Naturalmente dovrebbe lasciare questo piccolo villaggio costiero di pescatori e trasferirsi a città del Messico, poi a Los Angeles e infine a New York, dove potrebbe gestire la sua impresa in espansione con un management appropriato.»

Il pescatore messicano domandò: «Ma, señor, quanto ci vorrà per tutto questo?».

Al che l'americano rispose: «Quindici, vent'anni. Massimo venticinque».

«E poi, señor?»

L'americano rise e disse: «Questa è la parte migliore. Al momento giusto, lancerebbe una IPO e venderebbe le azioni della sua società al pubblico diventando veramente ricco. Farebbe i milioni».

«Milioni, señor? E poi?»

«A quel punto potrebbe ritirarsi e trasferirsi in un piccolo villaggio costiero di pescatori, dove potrebbe dormire fino a tardi, pescare un po', giocare con i suoi figli, fare una siesta insieme a sua moglie e girare per il villaggio la sera, per bere vino e suonare la chitarra insieme ai suoi amigos...»

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