Copertina
Autore Michael Freeman
Titolo Il libro completo della fotografia digitale
EdizioneDe Agostini, Novara, 2011 [2008], , pag. 224, ill., cop.fle., dim. 23,5x26x1,6 cm , Isbn 978-88-418-6669-6
OriginaleThe Complete Guide to Digital Photografy [2008]
CuratoreMaurizio Capobussi
TraduttoreMaria Raffaella Redaelli
LettoreSara Allodi, 2011
Classe fotografia
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Indice


INTRODUZIONE                              6

SEZIONE  1  STRUMENTAZIONI               10

Capitolo 1  FOTOCAMERE DIGITALI          12
Capitolo 2  COMPUTER                     36
Capitolo 3  MONITOR E ACCESSORI          46
Capitolo 4  SCANNER                      52
Capitolo 5  ARCHIVIAZIONE                60
Capitolo 6  STAMPANTI                    68
Capitolo 7  COME PRESENTARE LE FOTO      78

SEZIONE  2  SOFTWARE & C                 86

Capitolo 8  SOFTWARE PER LA FOTOGRAFIA   88
Capitolo 9  STRUMENTI PER L'EDITING      94
Capitolo 10 FILTRI                      118

SEZIONE  3  TECNICHE                    126

Capitolo 11 PERSONE                     128
Capitolo 12 PAESAGGI                    144
Capitolo 13 PAESAGGI URBANI             164
Capitolo 14 NATURA                      176
Capitolo 15 OGGETTI                     186
Capitolo 16 AZIONE                      198

SEZIONE  4  SUL CAMPO                   204

Capitolo 17 SCATTA, RITOCCA, INVIA      206


GLOSSARIO                               216
BIBLIOGRAFIA E SITI INTERNET            223
DIZIONARIETTO DI PHOTOSHOP
E RINGRAZIAMENTI                        224


 

 

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Pagina 6

INTRODUZIONE


La fotografia, che per duecento anni si è basata su emulsioni sensibili sviluppate in bagni chimici, è mutata radicalmente e ora è divenuta digitale. È stata un'evoluzione commerciale inevitabile, e tutti i fabbricanti di macchine fotografiche e pellicole hanno riconosciuto e accettato questo fatto, adeguandosi alla nuova realtà. Le pellicole probabilmente non spariranno del tutto, ma in un prossimo futuro saranno riservate a ristretti ruoli specialistici.

Come è accaduto per i telefoni cellulari e per i computer, tutti apparecchi strettamente legati alle macchine digitali, anche le nuove fotocamere incarnano una tecnologia di rottura. Vale a dire che si sono evolute non per scelta dell'industria ma perché la tecnologia le ha rese possibili e perché hanno apportato vantaggi agli utenti. Di conseguenza i fabbricanti per sopravvivere sono stati costretti a investire nel settore e a innescare nuove linee produttive. La nuova tecnologia li ha travolti e a beneficiarne sono anche i consumatori.

Ma è vantaggiosa la registrazione digitale delle immagini? La risposta è certamente sì, se si considera il semplice fatto che i dati memorizzati sono poi elaborabili come una stringa numerica o qualunque altro dato informatico. Nel ciclo di trattamento di una foto, dalla ripresa alla stampa (o a qualsiasi altro uso si desideri farne), le correzioni e le manipolazioni sono facili. Di più: nessun intervento fatto comporterà una perdita di qualità dell'immagine. Con la positiva conseguenza che gli scatti digitali non sbiadiscono al passare del tempo e che le copie sono sempre identiche all'originale, contrariamente a quanto avviene con la fotografia chimica, in cui ogni copia – sia da negativo sia da diapositiva – risulta peggiore. Basta avere un computer e una stampante – anche una semplice stampante per stampa diretta – ed è possibile fare da soli tutto il lavoro, a casa propria. Senza bisogno di camera oscura e senza dipendere da un laboratorio.

Da un lato questa tecnica fotografica è estremamente semplice, adattissima per chi vuole scattare rapidamente e senza problemi, dall'altro offre controlli sofisticati ai fotografi più esigenti e perfezionisti. La camera oscura digitale è una semplice scrivania con computer, monitor e poche altre periferiche. Questa strumentazione consente di effettuare raffinati interventi: taglio, ombreggiatura, montaggio, bilanciamento del colore e variazioni di contrasto, luminosità e tono. Si possono attuare variazioni e correzioni che in precedenza non erano possibili, come aumenti di nitidezza apparente e aggiustamenti di colore.

La veloce evoluzione dell'elettronica fa sì che le macchine possano offrire sempre di più man mano che la tecnologia progredisce. Per l'utente uno dei principali benefici pratici consiste nel disporre di un controllo immediato dell'immagine su un pannello a cristalli liquidi (LCD), sia per la composizione prima dello scatto sia dopo averlo effettuato, per una verifica immediata. Se il risultato non è soddisfacente si può cancellare tutto e ricominciare da capo. Alcuni mirini mostrano anche dati tecnici. In più le memorie interne e le schede di memoria estraibili (memory card) sono cancellabili e riscrivibili, e questo comporta un notevole risparmio, che bilancia l'esborso per l'acquisto della macchina. Non essendo gravati dal costo delle pellicole, ci si sente liberi di effettuare tutti gli scatti necessari per ottenere un buon risultato, nonché di tentare gli esperimenti più fantasiosi. Al massimo, si cancellerà tutto in un attimo con un colpo di spugna.

Le procedure digitali stanno cambiando la fotografia in modo sottile. L'atto di riprendere la realtà, più o meno istantanea, e fissarla sull'emulsione, era garanzia di fedeltà assoluta. La macchina coglieva esattamente quanto visto. Ogni cambiamento richiedeva un deliberato intervento, anche in sede di stampa. La fotografia digitale azzera tutto questo: correzione e manipolazione sono insite nel processo, sono tutt'uno. Un grande fotografo paesaggista statunitense, Ansel Adams (1902-1984), ha detto: «Il negativo è la partenza, la stampa è il punto di arrivo». Ebbene, l'intervento digitale non ci dà solo un'orchestra da dirigere a piacere, ma ci consente addirittura di riscrivere la partitura.

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