Copertina
Autore Cristina Gambaro
Titolo Castelli della Scozia
EdizioneWhite Star, Vercelli, 2006 [1990], I luoghi e la storia , pag. 136, ill., cop.ril.sov., dim. 247x307x13 mm , Isbn 978-88-540-0419-1
LettoreSara Allodi, 2007
Classe viaggi , paesi: Gran Bretagna
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Indice


INTRODUZIONE                    PAG.   8

I CASTELLI DI MARIA STUARDA     PAG.  20

LA SCOZIA MERIDIONALE           PAG.  34

LA SCOZIA OCCIDENTALE           PAG.  60

LE HIGHLANDS                    PAG.  76

IL CENTRO E L'EST               PAG. 106

INDICE                          PAG. 134


 

 

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Pagina 9

INTRODUZIONE


Dal primo regno degli Scoti, sotto re Kenneth MacAlpin, nell'843, all'Unione con la Corona inglese nel 1707, tutti i castelli scozzesi hanno avuto principalmente una funzione difensiva. Alti, turriti, circondati da mura e bastioni, apparentemente inespugnabili, oltre a difendere il signore locale, servivano come centro amministrativo e residenza per lui, la sua famiglia, i suoi servi, i suoi soldati. La torre fortificata, la tower house, è la forma più comune, che si ritrova sia nelle lande sperdute delle Highlands, sia nelle ubertose valli dei Borders, al confine con l'Inghilterra. Costituita da un edificio a tre piani, di cui l'ultimo sporgente, collegati da scale a chiocciola in pietra o in legno, questa struttura ha attraversato oltre mille anni di storia scozzese, dalle torri di difesa di Pitti e Scoti ai palazzetti nobiliari di epoca vittoriana. La forma si è evoluta nel corso dei secoli, con aggiunta di nuovi corpi, ma gli esemplari più affascinanti sono quelli che sono riusciti a conservare il loro carattere di torre. Ne rimangono moltissimi, come Threave Castle, nel Dumfries and Galloway, uno dei più antichi, e i castelli di Craigmillar e Crichton, in origine due tower house arricchite da successivi edifici così da diventare complessi molto articolati.

Le prime fortificazioni scozzesi risalgono però all'età del ferro. Tra l'800 a.C. e il 400 d.C. erano molto comuni le colline fortificate, hill fort, bastioni di terra o mura in pietra costruite per difendere i villaggi dalle tribù vicine o dalle incursioni dei Romani (71-84 d.C.). Una delle più famose è Dunadd, nell'Argyll, capitale del regno di Dalriada. Erano destinati alla difesa anche i broch, le alte torri in pietra dai doppi muri, di forma cilindrica e leggermente più stretti verso la cima. Nonostante il nome di origine scandinava, i broch esistevano prima dell'arrivo dei Norvegesi e probabilmente coesistevano con le colline fortificate. Superavano i dieci metri d'altezza ed erano abitati dalla famiglia regnante; ma nei momenti di pericolo potevano accogliere fino a duecento persone. Fra i broch meglio conservati c'è quello di Mousa nelle isole Shetland.

Nel 1066, con il matrimonio tra Malcom III Canmore e Margaret, allevata alla corte di Londra, arrivarono nella rude Scozia i costumi e le tradizioni normanne.

A questo periodo risalgono i primi castelli feudali. La loro forma iniziale era quella di un terrapieno dominato da una torre di legno e circondato da un fossato, moat, ai cui piedi sorgevano le case di legno protette da un fossato con palizzata, bailey. Non esistono resti di queste fortificazioni, che peraltro sono state perfettamente riprodotte negli arazzi di Bayeux. Ma ad Hawick, nei Borders, rimane la collina artificiale su cui era costruita un tempo la torre di legno. Nel corso dei due secoli successivi il castello in pietra si sostituì quasi completamente alla vecchia versione in legno. In alcuni manieri costruiti dopo la metà del XIV secolo, è evidente la volontà di potenziarne la funzione difensiva, in precedenza affidata esclusivamente alla struttura massiccia dell'edificio. Nel castello di St.Andrews, nel Fife, per esempio, la torre si trova al di fuori del cortile e l'ingresso principale viene inglobato in essa. Alla fine del XV secolo le decorazioni e i motivi ornamentali iniziano a diventare elementi importanti, specialmente nelle residenze reali. La ricchezza di queste costruzioni si ispira ai motivi rinascimentali francesi, cui probabilmente non sono estranei i rapporti di alleanza e parentela stretti in quell'epoca tra gli Stuart e la famiglia reale francese.

Il palazzo di Falkland, il preferito di Giacomo V, non ha più nulla dell'originale casa a torre, ricco com'è di torri, torrette, medaglioni e lesene. Nella stessa direzione vanno la decorazione scultorea del muro settentrionale del castello di Crichton, nella regione dei Borders, completato nel 1585, o il castello di Cacrlaverock, nel Dumfries, dove l'esterno massiccio e austero contrasta con l'eleganza del cortile interno.

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Pagina 77

LE HIGHLANDS


Abitate sin dall'antichità, come testimoniano gli oltre cinquecento broch, le torri difensive costruite già duemila anni fa, le Highlands non sono sempre state solo un immenso pascolo per le pecore. Un tempo la regione più settentrionale della Scozia, questa terra aspra e bellissima, era ricoperta di boschi e di campi coltivati dagli highlanders, popolazioni di origine celtica che vivevano in comunità agricole, i clan, sempre pronti a muovere guerra al seguito dei loro capi. Uno dei clan più potenti era quello dei MacLeod, discendenti dei vichinghi dell'isola di Man. Il loro castello era Dunvegan, sull'isola di Skye. Il sangue scandinavo si mischiò con quello dei Celti del regno di Alba e rafforzò le potenti comunità dei clan, spesso in lotta tra loro. I capi vivevano nelle torri di difesa, come Eilean Donan Castle, dimora dei McKenzie, o Cawdor Castle, residenza dei Thane di Cawdor. Alla fine della dinastia Stuart, nelle Highlands iniziarono ripetute sommosse contro la nuova casa regnante degli Hannover. I castelli della regione, come Blair Castle o Braemar Castle, passarono di mano più volte e, in alcuni casi, vennero trasformati in caserme per i soldati. Nel 1715 fallì una rivolta capitanata dal duca di Mar che voleva far salire al trono Giacomo Edoardo, figlio minore di Giacomo I. Gli highlanders furono sconfitti a Sheriffmuir e l'esercito britannico costruì nuove strade da Crieff a Fort William, per tenere la regione sotto controllo militare. Nel 1745 il principe Carlo Edoardo Stuart, Bonnie Prince Charlie, tornò dall'esilio in Francia, sbarcando in una delle isole Ebridi. A Glenfinnan radunò tutti i clan fedeli agli Stuart e il mese successivo entrò a Edimburgo, insediandosi nel palazzo di Holyrood. Le truppe ribelli vinsero a Prestopans, avanzando nelle Midlands inglesi fino a Derby. Ma furono sconfitte a Culloden, vicino a Inverness, nell'aprile del 1746. Bonnie Prince Charlie fu costretto a fuggire e la repressione contro i giacobiti fu durissima. Ai superstiti fu vietato di indossare il kilt, portare armi, parlare la lingua gaelica e suonare la cornamusa. Le terre dei capi clan che avevano appoggiato i giacobiti furono confiscate, il sistema dei clan venne smantellato. Per gli highlanders fu la rovina. Abituati da secoli a pagare l'affitto delle terre con il servizio militare al capo clan, non riuscirono a trovare il denaro che richiedevano i nuovi signori delle terre. Così i lord inglesi fedeli alla Corona trasformarono i loro possedimenti in pascoli o in tenute di caccia. Tra il 1780 e il 1860 con Highlands Clearances, gli highlanders furono espulsi dalle loro terre, le loro case bruciate per impedire ribellioni e ogni tentativo di resistenza represso. Questo portò a una massiccia emigrazione e nel 1860 le Highlands erano completamente svuotate. Ma intanto, nella società inglese, si era affermato l'amore per questa Scozia lontana e selvaggia. Tanto che anche la regina Vittoria vi fece costruire Balmoral Castle, attuale residenza estiva della famiglia reale.

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