Copertina
Autore Stephen Jay Gould
Titolo Questa idea della vita
SottotitoloLa sfida di Charles Darwin
EdizioneEditori Riuniti, Roma, 1990, I Grandi , Isbn 978-88-359-3367-0
OriginaleEver since Darwin [1977]
LettoreRenato di Stefano, 1991
Classe biologia , evoluzione , scienze naturali
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Indice


XI   Prefazione

     Questa idea della vita

  3  Prologo

     Parte prima:   Darwiniana

 13  1.  Il ritardo di Darwin
 20  2.  Il cambiamento di Darwin in mare,
         ovvero cinque anni alla tavola
         del capitano
 27  3.  Il dilemma di Darwin: l'odissea
         dell'evoluzione
 32  4.  Prematura sepoltura di Darwin

     Parte seconda: L'evoluzione dell'uomo

 43  5.  Una questione quantitativa
 51  6.  Cespugli e scale nell'evoluzione
         umana
 59  7.  Il vero padre dell'uomo è il bambino
 66  8.  Neonati come embrioni

     Parte terza:   Organismi bizzarri e casi
                    esemplari di evoluzione
...

     Parte quarta:  Disegni e "punteggiature"
                    nella storia della vita
     Parte quinta:  Teorie sulla Terra
     Parte sesta:   Dimensioni e forma, dalle
                    chiese ai cervelli,
                    ai pianeti
     Parte settima: La scienza nella società.
                    Uno sguardo storico
     Parte ottava:  Scienza e politica della
                    natura umana
                    I.  Razza, sesso e
                        violenza
                    II. Sociobiologia

271  Epilogo

277  Bibliografia


 

 

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Pagina 16 [ Darwin, evoluzionismo, materialismo ]

I taccuini dimostrano che Darwin si interessava di filosofia ed era consapevole delle implicazioni filosofiche della sua teoria. Sapeva che la prima caratteristica che la distingueva dalle altre dottrine evoluzionistiche era il suo materialismo senza compromessi. Gli altri evoluzionisti parlavano di forze vitali, di storia con una direzione, di lotta del mondo organico, e dell'essenziale irriducibilità della mente, una panoplia di concetti che il cristianesimo tradizionale poteva accettare come compromesso, perché compatibili con un Dio cristiano che agiva con l'evoluzione anziché con la creazione. Darwin, invece, parlava solo di variazioni casuali e di selezione naturale.

Nei quaderni, Darwin applicò con decisione la sua teoria materialistica dell'evoluzione a tutti i fenomeni vitali, compresa quella che ne costituiva, per sua definizione, "la cittadella stessa": la mente umana.

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Pagina 18 [ Darwin, Marx, materialismo ]

I più accesi materialisti del XX secolo, Marx ed Engels, capirono subito a cosa fosse arrivato Darwin e utilizzarono il contenuto radicale della sua opera. Nel 1860, Marx scrisse ad Engels a proposito dell'"Origine" di Darwin: « Per quanto svolto grossolanamente all'inglese, ecco qui il libro che contiene i fondamenti storico-naturali del nostro modo di veder ».

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Pagina 30 [ evoluzione, progresso ]

Per ironia della sorte, comunque, il padre della teoria dell'evoluzione rimase praticamente l'unico ad insistere che il cambiamento organico conduce solo ad un crescente adattamento degli organismi all'ambiente e non ad un astratto ideale di progresso caratterizzato dalla complessità strutturale o da una crescente eterogeneità: mai dire superiore o inferiore

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Pagina 97 [ storia naturale ]

La storia naturale è, in larga misura, la storia dei diversi adattamenti atti ad evitare la predazione. Alcuni organismi si nascondono, altri assumono un sapore sgradevole, altri si muniscono di spine o spessi gusci, altri ancora assumono l'aspetto di un "parente" nocivo; la lista è praticamente senza fine, si tratta di uno degli esempi più sbalorditivi della varietà della natura.

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Pagina 261 [ evoluzionismo, animali ]

Noi siamo al tempo stesso simili e diversi dagli altri animali. In contesti culturali diversi, può essere utili sottolineare ora l'uno ora l'altro aspetto di questa verità fondamentale. Ai tempi di Darwin l'affermazione della nostra somiglianza con gli animali ebbe l'effetto di rompre con secoli di superstizione. Oggi possiamo aver bisogno di sottolineare la nostra diversità, il nostro essere animali "flessibili" con un'a,pia gamma di comportamenti potenziali. La nostra natura biologica non è un ostacolo alle riforme sociali. Noi siamo, come disse Simone de Beauvoir, "l'etre dont l'etre est de n'etre pas": l'essere la cui essenza sta nel non avere essenza.

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