Autore Alasdair Gray
Titolo 1982 Janine
EdizioneSafarà, Pordenone, 2020 , pag. 368, cop.fle., dim. 13,3x20,5x2,5 cm , Isbn 978-88-32107-25-8
Originale1982 Janine [1984]
CuratoreCristina Pascotto, Alice Intelisano
TraduttoreEnrico Terrinoni
LettoreLuca Vita, 2020
Classe narrativa inglese , narrativa scozzese









 

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Indice


                            TAVOLA DEI CONTENUTI

CAPITOLO 1                                                                    21
Volendo essere qualcuno, da qualche parte, per colpa di mia madre resto legato
a un personaggio e a un luogo mentre un'avventuriera sexy parte in cerca di
fortuna e ottiene, in un ambiente lussuoso, molto più di quanto si aspettasse.

CAPITOLO 2                                                                    38
Una ricetta per pornografia e storia politica. Una superba casalinga, pronta al
piacere e che non è per niente come mia moglie Helen, si imbarca in un'avventura
sensuale ma s'imbatte nella polizia e in una minigonna inaspettata.

CAPITOLO 3                                                                    51
Sontag, una donna ineccepibilmente onesta, si mette a nudo e resta scioccata
dalle mie spregevolmente deboli canaglie. Una poliziotta lesbica che non è
per niente come mia madre mi aiuta a perdere il controllo.

CAPITOLO 4                                                                    67
Sull'essere stuprato dall'editor, da Helen e da Sontag. Normale tiritera
scozzese, leccate di culo, indipendenza e il referendum. Cento regine di
bellezza sequestrate. Il mio peggior stupro. La bottiglia d'emergenza. Un
proposito.

CAPITOLO 5                                                                    80
Divenendo l'occhio dell'universo vengo mortificato da Hislop il Pazzo e soccorso
da Sontag, porto Superba a fare un altro giro, fraintendo la passione e rifiuto
che mio padre sia l'insegnante che ha acceso dentro di me la scintilla della
virilità.

CAPITOLO 6                                                                    97
Intrappolate nel filo spinato: un film girato all'aperto in cui Janine ed Helga
incontrano un ragazzino cattivo e un omone cattivo che non sono per niente come
me e mio padre il bravo socialista controllore degli orari di lavoro.

CAPITOLO 7                                                                   113
Sull'essere uno strumento. Un amico con una mente simile alla mente di Dio
rivela una debolezza e mi fa incontrare Helen e il mondo dello spettacolo. Un
quartetto sessuale di jeans attillati e asciugacapelli. Yahooehi. Un sogno.

CAPITOLO 8                                                                   128
La storia di un benefattore a capo di una multinazionale viene interrotta da una
chiamata da Johannesburg e dalla febbre da fieno. Arriva Denny. Prego di
incontrare un dio e di avere un figlio. Dopo tre lotte di figli dimenticati,
chiedo pietà. Concessa.

CAPITOLO 9                                                                   142
Un futuro vuoto, un presente colorito, una nazione fottuta e una storia ancor
più dimenticata sono introdotte da un sogno, due vecchi socialisti e un
gabelliere. Schweik mi aiuta a dare la buonanotte a papà. Divento nichilista.

CAPITOLO 10                                                                  163
Una lista esclusiva di eroine fittizie viene sabotata da Dio. Enumerare i
ricordi di amori veri evoca un angelo della morte, come ho perduto mia madre e
come sono diventato spregevole. Decido di farla finita.

CAPITOLO 11                                                                  184
Un passaggio di introduzioni. Attraverso il ministero di tante voci fino a un
grande collasso, pace perfetta, e un sogno, e poi decido di cambiare. Dopo
esserci girato attorno un po' D mi aiuta a ricominciare.

CAPITOLO 12                                                                  206
DALLA GABBIA ALLA TRAPPOLA ovvero: Come ho ottenuto e perduto tre mesi pieni di
vita grandiosa; oppure: Come sono diventato perfetto e ho sposato due mogli e
poi abbracciato la codardia; oppure: La Scozia tra il 1952 e il 1982.

CAPITOLO 13                                                                  327
Mi sveglio, sogno a occhi aperti la fiera del bestiame, mi dimetto dal ruolo di
personaggio della storia di qualcun altro, sconfiggo Hislop e mi preparo a
partire.

EPILOGO                                                                      353
Che ringrazia fonti generali e private da cui ho tratto quel che precede, e
magari darà una mano a critici costretti a scrivere recensioni affrettate per
guadagnarsi il pane tra una scadenza e l'altra con qualche opinione di critici
precedenti.


 

 

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Pagina 11

1

Non male questa stanza. Potrebbe stare in Belgio, negli USA, in Russia forse, di sicuro in Australia, in una terra qualunque dove a una stanza capiti di avere carta da parati, moquette e tende a fantasie floreali di tre tipi. Il mobilio marrone nasconde gran parte dei fiori. Non c'è tanto spazio tra il guardaroba, la toeletta anni Trenta, la sedia con sopra il bicchiere di whisky, il letto matrimoniale su cui sono disteso (non ancora spogliato) tra l'enorme testiera in legno intagliata in stile vittoriano e la pediera. C'è pure una bacinella moderna, impianti idraulici di una certa fattura, tubi che penetrano dritti nell'intonaco anziché incombere tutti contorti come in certe stanze in cui sono stato. Ma niente Bibbia. In America ce l'hanno tutte le camere d'hotel, quindi di certo non sono negli States. Peccato. Detesto sentirmi limitato. Potrei essere centinaia di persone diverse in questo stesso istante, un commesso viaggiatore che smercia lana o tweed, un agricoltore, un banditore d'aste, un turista, uno di quei conferenzieri che fanno la loro comparsa in saloni bui per parlare a sei casalinghe di mezz'età e a un sergente di polizia in pensione dell'Impatto di Van Gogh sul Tordo Maculato durante gli Ultimi Giorni di Pompei. Non importa come mi guadagno il pane. Ma non sto mica facendo il misterioso. Dietro le campanule su queste tende c'è la strada principale di una città un tempo alquanto prospera, una città in cui furono intagliati questi pomelli del letto - Nairn, Kirkcaldy, Dumfries, Peebles. Sicuramente o è Peebles o è Selkirk. Se è Selkirk, è mercoledì. Se è Peebles, domani sera torno a Selkirk, Janine.

Janine è preoccupata e cerca di non darlo a vedere, ma ci prova da troppo tempo ormai, quindi anche se vorrebbe che la sua voce suonasse disinvolta, le viene fuori rauca non appena dice: «Quanto manca all'arrivo?».

«Circa dieci minuti» fa l'uomo al volante, un tipo grasso e benvestito che stop. Stop. Prima mi devo spogliare.

Il mio problema è il sesso, non l'alcol. Di sicuro sono un alcolizzato, ma non un ubriacone. Non barcollo mai e non balbetto, il mio autocontrollo è perfetto, il lavoro non ne risente. È un lavoro ben pagato, per procurarmelo ho dovuto studiare, ma ora so fare quello che si deve fare e persino rispondere alle domande senza pensarci. La maggior arte del lavoro oggigiorno lo puoi fare così. Lobotomizza metà della nazione, e vedrai che tutto andrà avanti come se niente fosse. I politici pensano al posto nostro. No, per niente.

«Ma Primo Ministro, per gli ultimi venti anni gli interessi/l'inflazione/la disoccupazione/i senzatetto/gli scioperi/l'ubriachezza/lo sfacelo dei servizi sociali/il crimine/i casi di persone morte in custodia della polizia: tutto è regolarmente aumentato, come intende affrontare la situazione?».

«Sono lieto che me l'abbia chiesto, Michael. Non possiamo cambiare le cose dalla sera alla mattina, ovviamente». No, le uniche persone che oggigiorno devono pensare stanno in Borsa e nei comitati centrali di alcuni partiti comunisti orientali. Non duri molto in quelle organizzazioni se ti manca un po' di astuzia concreta. Tutti noi altri facciamo quello che ci viene detto e seguiamo i nostri leader, perché questo va fatto. Che succederebbe se la maggior parte della gente provasse ad agire con intelligenza e in autonomia? L'anarchia. Alcuni sindacati ci provano. Leggete quel che dicono di loro i giornali. In Russia i sindacati sono vietati. Quindi, che ci facciamo con quest'intelligenza di cui non abbiamo bisogno e che non possiamo usare? La stordiamo. Il valium per le casalinghe, la colla da sniffare per i ragazzini che vanno a scuola, l'erba per gli adolescenti, il vino sudafricano scadente per i disoccupati, la birra per i lavoratori, i superalcolici per me e la gente che ho lasciato al piano di sotto quindici minuti fa. Ma quando provo a ricordarmela mi vengono in mente molte sale di pub coi loro pannelli in legno, le pentole finte, una porta che dà sull'ingresso che dà su una strada, a Dundee, a Perth o a Peebles, e c'è sempre gente che dice: «E ogni mese mostriamo questo approccio da inquisizione alla revisione formale».

«Revisione formale?».

«Sì. Revisione formale».

«Sai che tipo sono. Mi viene un'idea al mattino, la elaboro nel pomeriggio. Il giorno dopo ordino i materiali e prima che finisca la settimana, è realizzata. E se qualcuno si mette in mezzo, io li scavalco. Li scavalco senza pensarci due volte».

«Ma tu sei un dritto. Sei un dritto. La gente ti rispetta per questo».

«Non me ne frega di che religione siano, basta che prendano la pillola».

«AHAHAHAHAH. AHAHAHAHAH».

Le persone parlando rivelano continuamente dei segreti che li riguardano. Io non parlo. Resto ad ascoltare finché le loro voci non si tramutano in un rumorio allegro e allora ho bisogno di privacy. Ho bisogno del mio letto, e di Janine.

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Pagina 38

2

È splendido. Mai ho goduto di tutto questo controllo. Ho abbandonato Janine nel momento esatto in cui per poco non mi eccitavo troppo, e non mi sono ricordato di nessuna persona reale se non di mia madre che mi rovina sempre le emozioni facendomi sentire in colpa. Perché? Perché ora sono esattamente l'uomo che lei voleva che io fossi - con una gran bella assicurazione e una macchina aziendale a mia disposizione, un conto per le spese, una pensione indicizzata e nessunissimo rapporto con le donne reali che lei avrebbe disprezzato: Helen, e Sontag, e l'editor, e la puttana sotto il ponte, e la mia prima ragazza oh, dimenticati di lei. Sono totalmente al sicuro finalmente, al sicuro fino alla morte. Se prima non scoppia una rivoluzione. Ma non scoppierà. Andremo in guerra prima, quindi c'è un sacco di tempo (se sto attento e mantengo un controllo assoluto) un sacco di tempo per mettere in ordine e gustarmi tutte le donne immaginarie del mio menu mentale. Che successo meraviglioso, se dovessi riuscirci. Un miracolo segreto che conosco solo io.


La maggior parte delle storie pornografiche si rivelano degli insuccessi perché mancano di sufficiente drammaticità. Ci sono troppi pochi personaggi. L'autore ha soltanto un tipo di climax in mente, e ci arriva subito, quindi non sa offrire altro che variazioni dello stesso tema incapaci di suscitare l'eccitazione iniziale. Persino in Histoire d'O, con le sue lunghe e lente frasi annebbiate dal torpore che si avviluppano dolcemente attorno all'eroina come serpenti pelosi, non mi sono mai goduto nulla che capitasse oltre le prime due pagine. Per preservare l'eccitazione senza masturb (odio questa parola) senza scaricarmi le palle (odio quest'espressione) (la odio quella cosa, odio l'orgasmo, poi mi sento solo) per preservare l'eccitazione la mia Janine deve viaggiare verso il suo di climax attraverso un mondo che sia una minacciosa foresta, e appena prima di raggiungerlo io sposto l'attenzione su eroine in altre parti della foresta, donne che viaggiano verso climax differenti, ma interconnessi. Opererò come uno storico che sia intento a descrivere a turno la Germania la Gran Bretagna la Francia la Russia l'America la Cina, mostrando la depressione e la paura montanti in ognuno di questi paesi per ragioni domestiche, ma distratto dalle sfide e dalle minacce che vengono dal di fuori finché i capi di governo non vadano ai loro pannelli di controllo in bunker nascosti, e rilascino certe dichiarazioni, e poi i carri armati inizino ad avanzare per le strade, con le evacuazioni, i campi di concentramento, le esplosioni, gli incendi, la propaganda frenetica dell'ultim'ora e tutto il terribile insieme di una calamità assoluta prima dell'ultimo, poderoso e finale bang. Ecco come dovrebbe esser scritto un gran pezzo pornografico. Sadico? Certo, se de Sade non fosse deludente. Lui regala lo stesso climax masturbatorio ogni dieci pagine e riempie lo spazio precedente con un sacco di scuse pretenziose sulla natura spietata e crudele, e quindi anche l'uomo deve esserlo, crudele! Stronzate. La natura non è altro che un nome per l'universo e per come questo si comporta. C'è bisogno di idee per essere crudeli e soltanto gli uomini ne hanno, di idee. Sezioni dell'universo si scontrano e si distruggono, ma le tempeste e i terremoti non sono crudeli. Neanche gli animali lo sono. Certo, i gatti fanno male ai topi per divertimento ogni tanto, ma solo perché sono dei parassiti viziati con l'istinto del cacciatore e non hanno bisogno di mangiare le loro prede. Sono gli uomini ad aver reso i gatti cattivi. Soltanto l'uomo è crudele. Quindi, io farò visita ai miei topi immaginari in un'altra parte della foresta oh, guardiacaccia crudele che sono.


Superba è il nomignolo che le do, diminutivo di super-baldracca. Ma le serve anche un nome normale. Immagino qualcosa di rozzo e veloce, come Joan. O Terry.

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Pagina 70

Sontag mi ha mai stuprato? Solo intellettualmente. «Questo misto di bordelli e stazioni di polizia che ti sei inventato non è, spero tu lo capisca, solo una fantasia. Ne esiste una qualche forma in ogni nazione, eccetto forse in Scandinavia e nei Paesi Bassi».

«Cavolate, Sontag!».

«Sei sicuro che quel commissario di polizia parigino che ha suggerito alle donne stuprate di non andare a una stazione di polizia per sporgere denuncia se non accompagnate, non intendesse che avrebbero rischiato di essere nuovamente stuprate? Sai di certo che in Germania...».

«Non parlarmi dei campi di concentramento!» mi imposi, le mani sopra le orecchie.

«Va bene, ma hai letto di quella ragazza, Meinhof, morta impiccata in quella prigione di massima sicurezza tedesca stranamente insicura. Sapevi che gli investigatori ufficiali hanno trovato sperma secco tra le sue cosce? I secondini se la sono scopata e poi l'hanno impiccata, o l'hanno impiccata e poi si sono scopati il cadavere?».

«Gli investigatori ufficiali hanno sentenziato che si è impiccata».

«Non avevano alcuna spiegazione per lo sperma. Non hanno negato le prove mediche e non le hanno spiegate, le hanno ignorate, e anche i report televisivi le hanno ignorate. Beria, a capo della polizia segreta russa, faceva arrestare e imprigionare delle donne che gli piacevano e poi abusava di loro a suo piacimento. Poi quelle venivano giustiziate per tradimento. Ugualmente, ci sono uomini egoisti con troppo potere in America. Ovviamente il sistema che manipolano è diverso, ma questo club di ricerca forense che ti sei inventato quasi di sicuro esiste, anche se forse è più plausibile in Sud America che nel Nord».

«Non c'è niente del genere in Scozia» dissi con tono disperato «niente del genere in Gran Bretagna».

«In Ulster...».

«Non parlarmi dell'Ulster!» gridai, di nuovo le mani a coprirmi le orecchie.

«Molto bene, sono perfettamente consapevole che di recente sulla maggiore delle isole britanniche soltanto gli uomini sono stati ammazzati a calci e pugni nelle stazioni di polizia. Comunque, conosco una ragazza arrestata su sospetto di essere amica di un terrorista - su sospetto, ricorda, visto che non lo era, una terrorista. L'hanno rinchiusa nuda nella cella di una prigione di Londra, una cella freddissima, e l'hanno tenuta sotto sorveglianza dei secondini maschi per tre giorni interi».

«Mi pare difficile crederci».

«Parli come un conservatore a volte».

Accennai un sorriso.


Sontag pensava che fossi una sorta di socialista perché sapeva che mio padre era stato nel sindacato. Quello che non sapeva però, era che in Gran Bretagna quasi tutti i benestanti come me sono conservatori, soprattutto se i genitori erano sindacalisti.

Non che abbia del tutto abdicato alle idee marxiste del mio vecchio. La nozione che la politica sia lotta di classe è chiaramente corretta. Qualunque Tory con un po' di cervello lo sa bene: la politica gira intorno al fatto che persone con un sacco di soldi si mettono assieme per tenere a bada chi ha molto poco; ma ovviamente in pubblico devono negarlo, per ingannare l'opposizione. La parte di Marx che non accetto è quella profetica. Pensava che chi veniva pagato poco si sarebbe infine organizzato per sconfiggere i ricchi. Sono certo che non possa accadere, e io con una banda di perdenti non mi ci metto. È egoista da parte mia, e probabilmente sono una persona cattiva, ma come tutti preferisco essere cattivo piuttosto che stupido. Uno che ha dei soldi in banca e parla a nome dei poveri sembra sempre o uno stupido o un ipocrita. Una volta ne ho sentito uno.


Ero a un incontro di uomini d'affari scozzesi e alla fine ci si stava rilassando al bar. Un tipo abbastanza giovane chiese al capo di un grosso birrificio, proprietario anche di molti pub: «Quanto li paga lei, i gestori dei pub?».

Quello glielo disse. E il giovane: «Come fa a trovare persone di cui fidarsi per una cifra simile?».

E il capo: «Impossibile, ma andiamo a gonfie vele anche con gente di cui non ci si può fidare». Il giovane volle vederci più chiaro. E il capo disse: «I gestori si aumentano il salario, tenendo bassi quelli dei baristi. I baristi aumentano i loro, fregando i clienti. Se un cliente si lamenta per le dosi di whisky troppo ridotte o se il whisky è annacquato, noi licenziamo il gestore e ne prendiamo uno nuovo, Non c'è mai penuria di gestori di buona volontà, e neanche di clienti».

Il giovane disse: «Mi pare un sistema del tutto corrotto».

E il capo: «Tenderei a darti ragione. Ma porta profitti, ed è perfettamente legale».

«Quindi è un sistema che a lei va a genio».

Il capo scrollò le spalle e disse: «Non particolarmente, ma quelli come me non c'entrano niente con questa faccenda. Per pagare salari più alti posso ridurre i profitti e quindi allontanare gli investitori, oppure alzare i prezzi e allontanare i clienti, i quali però andranno nei pub dei nostri competitor. In entrambi i casi, l'azienda verrebbe fagocitata da quanti hanno continuato a pagare i propri dipendenti il meno possibile».

Il giovane allora gli fa: «Ma lei è proprietario di qualcosa di più del birrificio e dei pub».

Al che noto che si agita molto, forse è ubriaco. Il capo dei birrifici dice: «Mi spiace, ma non vedo la pertinenza della tua affermazione».

«Lei possiede un sacco di allevamenti, mezzo canale televisivo, e una tenuta per la caccia ai fagiani nelle Highland, una casa a Londra, e un'isola in Grecia».

E il capo: «Non è del tutto preciso. Dirigo alcune aziende che posseggono queste cose. Io possiedo soltanto le mie case. Ma preciso o no che sia, non capisco cosa c'entri questo con l'argomento di cui prima, ossia i salari medi dei gestori di pub in Scozia».

Il giovane aggiunse: «Certo, lo so bene che non vede il nesso» e si voltò per andarsene. Il capo dei birrifici allungò una mano e afferrò la manica del giovane senza alcuna intenzione di lasciarlo andare. Il capo era un omone di quelli che si mantengono in forma facendo qualche sport. La faccia era più rossa di prima, ma la voce rimase calma, cristallina e ferma, tranne quando pronunciò la parola figliolo. Disse: «Ascolta, figliolo, forse preferisci il sistema che hanno in Russia in cui tutta la terra e tutte le aziende appartengono al Partito Comunista, che poi non è altro che una grande azienda a responsabilità limitata senza un singolo competitor. Permettimi di informarti che i capi in Russia ce le hanno pure loro le case, le tenute, e le ville per le vacanze in un clima meno rigido. E sono molto meno tolleranti con i ragazzini che se ne vanno in giro a parlare a vanvera. E dubito che i pub siano migliori dei nostri. Ora vattene e riflettici sopra».

Lasciò la presa e rimase con il capo di un'azienda che sponsorizza cibo per gatti, e con un esperto di sicurezza, ossia io. I due capi si scambiarono un sorriso (ammiro la freddezza di gente del genere) ma percepii che dentro erano scossi. Il tipo del birrificio disse: «Quel giovanotto ha molto da imparare. Intendo riguardo alle buone maniere».

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