Autore Alex Johnson
Titolo Biblioteche insolite
EdizioneLogos, Modena, 2015 , pag. 240, ill., cop.ril., dim. 18,5x18,5x2,5 cm , Isbn 978-88-576-0743-6
OriginaleImprobable Libraries
EdizioneThames & Hudson, London, 2015
CuratoreRossella Botti
TraduttoreFederico Taibi
LettoreGiorgio Crepe, 2015
Classe libri












 

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Indice


    Introduzione ... 6

1.  Biblioteche per viaggiatori ... 14

2.  Biblioteche a quattro zampe ... 48

3.  Mini biblioteche ... 64

4.  Grandi biblioteche ... 104

5.  Biblioteche domestiche ... 136

6.  Biblioteche mobili ... 160

7.  Simil-biblioteche ... 204

    Bibliografia scelta ... 234
    Ringraziamenti ... 238
    L'autore ... 238
    Crediti fotografici ... 239


 

 

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Pagina 7

INTRODUZIONE


LA VOSTRA BIBLIOTECA vi raggiunge a casa sul dorso di un elefante? Viaggia forse lungo un fiume? Oppure si trova in una cabina telefonica, in una stazione ferroviaria, in un parco o addirittura nel vostro giardino?

Da secoli i bibliotecari sono famosi per superare ostacoli geografici, economici e politici allo scopo di portare la parola scritta a un pubblico appassionato, e ancora oggi tengono fede alla loro reputazione, nonostante il modo in cui leggiamo e condividiamo i libri sia mutato in maniera repentina e radicale nel XXI secolo. Biblioteche insolite esplora proprio la rivoluzione in atto nel mondo delle biblioteche, accanto al lavoro dei tanti architetti, designer, educatori, artisti e attivisti che hanno iniziato a pensare fuori dagli schemi per raggiungere i lettori in ogni luogo.

Il cambiamento è in parte architettonico; al posto dell'imponente edificio monolitico nel centro della città che tutti noi conosciamo, oggi si incontrano biblioteche di ogni tipo, da quelle temporanee alle splendide costruzioni fantasiose che riproducono uno scaffale di libri o l'interno di un iceberg. Nel frattempo, architetti e progettisti creativi stanno rinnovando le biblioteche di hotel e case private con posti a sedere all'aperto, prefabbricati da assemblare e persino amache.

Ma la trasformazione è anche tecnologica, in linea con l'uso crescente di app e canali digitali per far circolare i libri in un mondo sempre connesso, benché molte biblioteche qui presenti vedano ancora i lettori trascinarsi dietro i classici volumi di carta. Ad ogni modo, la sensazione è che il concetto stesso di biblioteca si stia evolvendo; in molti casi, infatti, i principi adottati differiscono in maniera sostanziale da quelli su cui si basano di solito le tradizionali strutture pubbliche e universitarie. A volte, ad esempio, non è necessaria alcuna iscrizione o documento d'identità; altre non viene nemmeno richiesto di restituire i libri.

Questo mondo nuovo fatto di biblioteche non convenzionali sembra funzionare, almeno in parte, perché pone i lettori al centro di un sistema più collaborativo. Molte realtà che vedremo si affidano infatti all'onestà e alla buona fede degli utenti per quanto riguarda la restituzione dei libri presi in prestito, e gli episodi di furto e vandalismo che mi sono stati riferiti dai bibliotecari durante la preparazione di questo volume sono stati fortunatamente molto pochi.

I progettisti stanno accogliendo tale mutamento dell'idea di "proprietà", e tutte queste biblioteche innovative offrono molto più che semplici collezioni di libri: alcune fungono da centri di aggregazione, e forniscono ai propri membri un sostegno per superare barriere economiche, sociali e geografiche; altre costituiscono un'inaspettata proposta culturale per pendolari, bagnanti, clienti di caffè e persino detenuti; altre ancora sono vere e proprie opere d'arte stravaganti o moderni capolavori di design. In tutti i casi, comunque, l'obiettivo è rendere i libri fruibili da un pubblico più ampio che mai.

La maggioranza delle piccole biblioteche qui presentate deve la propria esistenza a una persona singola, un "bibliotecario" con un'idea incrollabile. A Manila, nelle Filippine, Hernando "Nanie" Guanlao gestisce da oltre un decennio la sua biblioteca pubblica personale, il Reading Club 2000. Allestita sul marciapiede davanti a casa per onorare la memoria dei genitori, la collezione iniziale di 100 libri è cresciuta fino a comprenderne oggi diverse migliaia. Come molte biblioteche che appaiono in queste pagine, quella di Guanlao non richiede alcuna forma di iscrizione o identificazione; i passanti possono prendere in prestito quanti libri desiderano e restituirli quando vogliono, oppure tenerli.

A San Francisco, invece, Kristina Kearns ha aperto e gestisce Ourshelves, una biblioteca privata messa insieme da autori e lettori locali con la volontà di condividere i propri titoli preferiti, spesso introvabili altrove per ragioni di prezzo o scarsità di copie. Chi non può permettersi la quota di iscrizione può comunque prendere in prestito i libri, e le somme versate dai membri sono investite nella realizzazione di biblioteche gratuite in città a favore di donne e bambini in case di accoglienza, anziani e chiunque non goda di libero accesso alle strutture pubbliche.

In altre occasioni, le biblioteche nascono per venire incontro a esigenze specifiche, come la Story Tower costruita in una cittadina lettone da alcuni studenti di design come soluzione temporanea alla chiusura per restauro della biblioteca pubblica locale, o le navi stagionali che portano i libri nelle remote aree costiere della Norvegia e della Finlandia. Un altro esempio sono i Bibliotaptap itineranti di Bibliothèques sans Frontières, entrati in servizio ad Haiti in seguito ai recenti disastri naturali, che hanno distrutto molte biblioteche e lasciato migliaia di persone senza casa. O ancora The People's Library, creata nel settembre 2011 dai manifestanti di Occupy Wall Street a Zuccotti Park, nel quartiere di Lower Manhattan. Al culmine della sua attività, la biblioteca contava 5500 volumi, protetti dal maltempo grazie a una tenda donata dalla musicista Patti Smith.

Nel decretare la fine del libro di carta, gli esperti si sono profusi in necrologi anche per le biblioteche fisiche. Eppure, a prescindere dal destino del primo, sembra proprio che le previsioni sulla scomparsa imminente delle seconde siano state alquanto premature. In tempi recenti, infatti, hanno già fatto la loro comparsa biblioteche pubbliche interamente digitali, la prima delle quali a San Antonio, in Texas, dove lettori di ebook, computer fissi, laptop e tablet hanno preso il posto di scaffali e libri. Inoltre, è interessante notare come progetti simili avviati in forma sperimentale in aeroporti e stazioni ferroviarie abbiano riscosso maggior successo quando, come negli aeroporti di Philadelphia e Amsterdam-Schiphol, era previsto un apposito spazio confortevole in cui le persone potevano sedersi e leggere in compagnia.

La verità è che, come Matilde, il personaggio creato da Roald Dahl, la gente ama andare in biblioteca. Anzi, secondo un sondaggio condotto nel 2014 dal Department for Culture, Media and Sport nel Regno Unito, il cui obiettivo era quantificare la soddisfazione derivante da una serie di attività, andare in biblioteca si colloca insieme al ballo e al nuoto tra quelle che rallegrano di più, tanto che, a quanto pare, procurerebbe la stessa gioia di un aumento di stipendio pari a 1.359 sterline!

Questo libro celebra il fatto che le biblioteche occupano ancora un posto centrale nella nostra società, e che i "bibliotecari" faranno sempre l'impossibile per raggiungere i lettori. Dalla crescita del movimento egualitario internazionale Little Free Library (il cui motto è: "Prendi un libro, porta un libro") alla diffusione delle biblioteche di lusso negli hotel, l'offerta si fa sempre più diversificata; di conseguenza, che vi troviate in una stazione della metropolitana in Cile, su una barca fluviale in Laos, dentro una iurta in Mongolia o semplicemente a casa vostra, potrete sempre scovare il libro giusto in attesa di essere letto.

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1. Biblioteche per viaggiatori




La vita nel XXI secolo è sempre più movimentata, tanto che spesso ci troviamo in viaggio: nel nostro Paese o all'estero, in aereo, in treno e in automobile, per lavoro, per fare visita ad amici e familiari o semplicemente per piacere. Se con i ritmi moderni diventa difficile trovare il tempo di frequentare le biblioteche tradizionali, sono molti i servizi nuovi e innovativi rivolti a coloro che non vogliono rinunciare a una buona lettura durante i propri spostamenti.

La disponibilità di libri per i viaggiatori non è certo un'esigenza recente. Nella prima metà del XVI secolo, Enrico VIII si portava dietro bauli colmi di libri nelle sue visite ufficiali in giro per l'Inghilterra, e il suo omologo francese Francesco I possedeva due casse trasportabili contenenti opere di Appiano, Giustino e Tucidide, tra gli altri.

Un secolo dopo William Hakewill, storico del diritto e deputato inglese, commissionò delle splendide librerie da viaggio da donare ad amici e finanziatori; avevano l'aspetto di grandi libri e al loro interno erano disposte su tre file edizioni in miniatura di classici latini rilegate in cartapecora. Dello stesso periodo sono giunti sino a noi simili manufatti cinesi, altrettanto ornati e realizzati in pregiato legno huanghuali.

Nel XXI secolo, la libreria da viaggio ha lasciato il posto non solo al sempre più diffuso lettore di ebook, ma anche a varie tipologie di servizi bibliotecari negli aeroporti, nelle stazioni e persino a bordo di treni e taxi. I gestori degli aeroporti, in particolare, hanno compreso la necessità di offrire ai passeggeri in transito qualcosa in più rispetto alle migliaia di metri quadri di negozi. Negli Stati Uniti, la Kansas State Library, in collaborazione con gli aeroporti locali, ha lanciato la campagna "Books on the fly", che prevedeva la distribuzione ai viaggiatori di codici QR tramite i quali scaricare ebook grazie al servizio di prestito elettronico della biblioteca; chi non possedeva la tessera della State Library, invece, veniva indirizzato al sito del Progetto Gutenberg, da cui è possibile scaricare titoli di pubblico dominio. Un'iniziativa simile ha preso forma nell'Aeroporto Internazionale di Philadelphia, dove le risorse digitali della Free Library of Philadelphia sono state messe a disposizione dei passeggeri mediante un Virtual Library Hot Spot collocato tra i terminal D ed E. La "sala di lettura" è arredata con comode poltrone e decorazioni raffiguranti dorsi di libri, in modo da creare la giusta atmosfera;

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3. Mini biblioteche




Agli angoli delle strade di tutto il mondo stanno rapidamente spuntando mini biblioteche ospitate all'interno di cabine telefoniche convertite, chioschi costruiti su misura, installazioni artistiche sperimentali, stravaganti cassette artigianali e persino un frigorifero; queste strutture guidano la rivoluzione del libro comunitario, fornendo letture al pubblico in una misura che supera di molto le loro dimensioni.

In un'epoca in cui gli ebook su smartphone e tablet sembrano minacciare le tradizionali biblioteche fisiche, proprio la diffusione dei cellulari ha curiosamente portato alla nascita di una nuova casa per i libri di carta: la cabina telefonica. Nel 2002, British Telecom ne contava 92.000 nel Regno Unito, circa la metà delle quali sono state ormai rimosse perché avevano esaurito la loro funzione. Invece che smantellare le rimanenti, la società ha lanciato nel 2009 il programma "Adotta una cabina", consentendo ai cittadini di acquistare una delle famose cabine rosse per una sterlina, ed esortandoli a trasformarle in spazi che fossero davvero utili per la comunità. L'iniziativa ha avuto grande successo, e oltre 1500 di queste opere di microarchitettura (ideate da Giles Gilbert Scott e apparse per la prima volta nel 1935 in occasione del giubileo d'argento di re Giorgio V) sono diventate chioschi di alimentari, punti informativi nelle aree naturali, salette da tè, gallerie d'arte e postazioni dotate di defibrillatore, nonché nuove biblioteche pubbliche. I nomi ufficiali e le condizioni di prestito variano da caso a caso, ma in genere il servizio si basa sulla fiducia; gli utenti sono liberi di prendere e restituire i libri disposti su scaffali all'interno della cabina, oltre che donarne di nuovi, e non sono previste multe per chi consegna in ritardo.

Oltreoceano, negli Stati Uniti, la Book Booth è invece una vera e propria filiale della Clinton Community Library di Clinton Corners, nello stato di New York. La cabina telefonica è di proprietà di David e Jeanie Bean; i due se la sono fatta spedire dal Regno Unito nel 1990 per sistemarla davanti alla loro sala da tè inglese in paese, prima di concederla generosamente in prestito all'associazione Friends of the Clinton Community Library. "Credo che la nostra sia l'unica cabina-biblioteca illuminata grazie all'energia solare", afferma l'ideatrice del progetto Claudia Cooley, che ha contribuito ad allestirla dopo aver letto della prima struttura analoga britannica. "Mi sono opposta con fermezza a serrature e orari di chiusura: la nostra mini biblioteca è aperta 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno, e ho intenzione di installare un sensore di movimento in modo che, se a qualcuno venisse voglia di leggere a tarda notte, gli basterà aprire la porta e voilà, la luce si accende. Quasi ogni giorno si aggiungono nuovi libri, e un paio vengono tolti. A volte gli scaffali sono in disordine, altre la gente lascia dei bigliettini. Trovo che tutto ciò sia paragonabile a un'opera d'arte". Cooley racconta anche che la Book Booth rafforza lo spirito comunitario e porta benefici alle attività locali perché attrae visitatori in paese.

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4. Grandi biblioteche




Sebbene le biblioteche presentate in questo libro siano per lo più di dimensioni abbastanza ridotte, anche quelle ospitate in grandi edifici si stanno evolvendo in modi inaspettati. Le biblioteche universitarie, museali e cittadine non sono più invariabilmente edifici colonnati e austeri in stile classico o monolitici parallelepipedi funzionali; le soluzioni architettoniche, infatti, sono sempre più fantasiose, e vedono aggiungersi innovative caratteristiche e nuove, molteplici funzioni.

Fondamentalmente, molte di queste grandi costruzioni rivoluzionarie non sembrano affatto biblioteche. Prendiamo ad esempio l'ex stazione ferroviaria di Luckenwalde nello stato tedesco di Brandeburgo: il vecchio stabile in disuso e ormai fatiscente è stato del tutto ristrutturato per ospitare la biblioteca pubblica municipale, e oggi presenta un annesso a forma di parallelepipedo inclinato, le cui scintillanti facciate dorate cambiano aspetto a seconda delle condizioni atmosferiche. L'operazione ha riscosso molto successo, contribuendo a far rivivere un luogo centrale della città e ad attrarre un gran numero di visitatori.

I giochi di luce caratterizzano anche le facciate alte dieci piani progettate dallo studio Schmidt Hammer Lassen Architects per la biblioteca dell'Università di Aberdeen, in Scozia. L'obiettivo era realizzare una superficie che "luccicasse di giorno ed emanasse un tenue bagliore di notte, creando un punto di riferimento luminoso per la città", ed è stato raggiunto tramite un motivo irregolare di pannelli isolanti e vetri ad alta efficienza energetica.

Ancora la luce è un elemento centrale nel prospetto della Library of Birmingham, ideato dallo studio neerlandese Mecanoo e costruito in vetro trasparente, con intricate decorazioni circolari in metallo che ricordano un lavoro in filigrana.

Nella direzione opposta si è mossa invece la Kansas City Central Library, per la quale è stata eretta nel 2004 una facciata ornamentale chiamata Community Bookshelf, pressoché priva di finestre eppure sorprendentemente accogliente; lungo il lato sud del parcheggio, infatti, sono stati allineati 22 dorsi di libri giganti che misurano circa 7,5 x 3 m ciascuno. I titoli, tra cui figurano Comma 22 di Joseph Heller, Prosciutto e uova verdi del Dr. Seuss, Primavera silenziosa di Rachel Carson e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, sono stati proposti dai cittadini.

Gli interni di questi grandi edifici moderni sono altrettanto ambiziosi e innovativi.

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