Copertina
Autore Russ Kick
CoautoreQuaglia, Palast, Shykles, Malucelli, Gwin, Valentine, Breggin, Niedenthal, Zinn, al.
Titolo Tutto quello che sai è falso
SottotitoloManuale dei segreti e delle bugie
EdizioneNuovi Mondi Media, Ozzano dell'Emilia, 2004 [2003] , pag. 422, cop.fle., dim. 172x209x27 mm , Isbn 978-88-90063-08-4
OriginaleEverything you know is wrong
EdizioneDisinformation, New York, 2002
CuratoreRuss Kick
TraduttoreV. Barbieri, E. Fiaccadori, C. Ghiglieri, F. Luminasi, E. Milan, M. Patuelli, F. Regis
LettoreRiccardo Terzi, 2004
Classe politica , storia contemporanea , economia , media
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Indice

Ringraziamenti                                             7
A proposito di Disinformation                              8
Prefazione | Richard Metzger                               9
Introduzione                                              13

Tutto Quello che Avresti Voluto Sapere sull'11 Settembre
    (e su tutto il resto) e Non Hai Mai Osato Chiedere
    | Roberto Quaglia                                     15


Brucia l'Ulivo, Vendi la Lexus
    | Greg Palast e Oliver Shykles                        49
Aids: Storia di un Virus che non c'è | Laura Malucelli    59
Cartoline dal Pianeta dei Mostri | Lucy Gwin              66
I Crimini di Guerra della CIA in Vietnam
    | Douglas Valentine                                   82
Paura di un Pianeta Vegano | Mickey Z.                    94
Gli Stati Uniti: Una Nazione Governata da Multinazionali
    e Multimilionari | Russ Kick                         109
Il Controllo dei Bimbi con gli Psicofarmaci
    | Peter Breggin, M.D.                                119
Funghi Atomici in Paradiso | Jack Niedenthal             127
La Strage di Ludlow | Howard Zinn                        137
Uranio Impoverito: Arma Invisibile di Distruzione
    di Massa | Laura Malucelli                           155
Lo Stragismo FBI: Nuove Rivelazioni su Waco
    | David Hardy                                        162
La Banca Vaticana: Mafia, Riciclaggio e Nazismo
    all'ombra del Papa | Jonathan Levy                   179
Come si Inventa un Serial Killer | Brad Shellady         191
Schiavi nel Ventunesimo Secolo: gli Intoccabili
    | K. Jamanadas                                       206

Storie in Breve: Hollywood, Coca-Cola, ExxonMobil,
    Kissinger, Monsanto | Russ Kick                      219

USA: Elezioni Falsate, Democrazia a Rischio
    | Jonathan Vankin                                    230
Il Morbo della Mucca Pazza Continua a Diffondersi
    | Gabe Kirchhemeier                                  239
Plan Colombia: Scene da una Guerra Segreta
    | Peter Gorman                                       257
Sarà Questo il Secolo Cinese?
    | Howard Sloom, Oiana Star Petryk Bloom              272
Come Liberare il Mondo dal Bene | Nick Mamatas           282
Viva Gheddafi! | Robert Sterling                         289
Contro lo Stato Terapeutico | Preston Peet               305
Storie di Incidenti Nucleari | David Lockbaum            317
La Malattia Mentale: il Flogisto della Psichiatria
    | Thomas Szasz                                       333
Pornografia | Wendy McElroy                              342
Globalizzazione per il Bene di Tutti | Noreena Hertz     351
PanAm 103: 270 Morti. Caso non Risolto | William Blum    356
La Nipote di un ex Direttore della CIA Intemediaria dei
    Talebani Prima dell'11 Settembre
    | Camelia Fard e James Ridgeway                      369
Prostituzione | Wendy McElroy                            375
La Sindrome della Tv Tossica | Kalle Lasn                387
Denaro Sporco e Segreto Bancario Globale | Lucy Komisar  392

Appendice: Altri Segreti e Bugie | Russ Kick             403

Informazioni Editoriali                                  412

Biografie degli Autori                                   414


 

 

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Pagina 9

Prefazione: tutto quello che sai è falso

Richard Metzger


Nella sua introduzione al primo libro di questa serie di Guide Disinformation, il curatore Russ Kick rimuginava su quanto sembrasse sfacciato intitolare un libro You Are Being Lied To (Ti Stanno Mentendo). Ovviamente, un libro con un titolo del genere avrebbe avuto una maggiore diffusione. Giudicando dalla reazione dei lettori, il libro ha effettivamente riscosso un gran successo. Per la nostra seconda guida Disinformation, diretta ancora una volta da Russ Kick, abbiamo deciso di aumentare la posta in gioco e intitolarlo Everything You Know Is Wrong (Tutto Quello Che Sai È Falso).

Tutto?

Noi di Disinformation non siamo nient'altro che dei provocatori!

Ciò nonostante, la quotidiana interazione con i lettori del nostro sito web www.disinfo.com ci ha aiutato a sintonizzarci con un'angoscia diffusa relativa al fatto che c'è qualcosa di assolutamente falso nella continua e ininterrotta raffica di informazioni e annunci pubblicitari che ci bombarda, non solo quotidianamente, ma durante ogni singolo momento delle nostre giornate (ho il sospetto che l'assalto sia così egemonico, che "loro" possano addirittura mirare a colonizzare anche i nostri sogni).

Sebbene la credibilità dei notiziari e delle informazioni sostenute dal governo USA abbia a lungo suscitato diffidenza sia nella destra (Waco, Ruby Ridge, ecc...) che nella sinistra (Chomsky, Herman, F.A.I.R., ecc...), noi, attraverso l'americano medio di tendenza moderata, abbiamo avuto recentemente la forte sensazione che la "disinformazione" sia dappertutto - medicina, scienza, finanza, commercio, mezzi di comunicazione - spesso sponsorizzata da intricate reti di potere e influenza. Bestseller come No Logo, Silent Takeover, Fast Food Nation e Trust Us! We're Experts stanno suscitando un diffuso interesse verso il gioco sporco condotto dalle multinazionali, attraverso la manipolazione delle informazioni che troviamo in riviste, giornali e televisione.

Infatti, tra la promettente Generazione Y sta prendendo piede una sensazione crescente, il vago sospetto che a tutti noi sia stato venduto un contratto per merci che nemmeno abbiamo chiesto. Se non ci fossimo domandati se ci sia qualcosa che non ci stanno raccontando, un film come The Matrix non avrebbe trovato un tale consenso di pubblico.

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Pagina 13

Introduzione


Come moltissime altre cose, anche Tutto Quello Che Sai È Falso è stato influenzato dagli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001. Le nuvole di polvere tossica e fumo su Manhattan non si erano ancora dissipate, quando l'opinione verso il dissenso è improvvisamente cambiata. Mettere in dubbio le autorità era come consegnare una bomba nucleare a Osama Bin Laden (un'atmosfera molto conveniente per chi è al potere, no?). Il Presidente Bush ha intonato lo slogan "Nella lotta al terrore siete con noi o contro di noi". Il Procuratore Generale Ashcroft ha dichiarato che coloro che avrebbero messo in discussione le sue tattiche distruttive di stato di polizia "avrebbero solo incoraggiato i terroristi". I racconti dei notiziari locali riferivano incidenti di cittadini tormentati da FBI e polizia, per aver infangato le ragioni alla base dell'Operazione Enduring Freedom o per aver chiesto, all'ufficio postale dietro l'angolo, francobolli che non avessero impressa la bandiera degli Stati Uniti. A partire dall'inizio del 2002, la linea di informatori organizzata dai federali ha ricevuto almeno mezzo milione di soffiate.

Imprecare contro lo status-quo non è mai una faccenda priva di rischi ma nel post 11 settembre sembrava quasi un'operazione suicida. Mi chiedevo, le persone avrebbero ancora voluto leggere materiale d'investigazione e controcorrente? Ciononostante, ho continuato nel mio intento, così come lo hanno fatto i miei colleghi. Poiché scrivo queste parole all'inizio del 2002, la situazione è un po' più tranquilla. L'isteria è diminuita, nonostante gli Stati Uniti siano tuttora sottoposti al peso dei più sfortunati sottoprodotti di quella linea iperdifensiva, come l'USA Patriot Act, legislazioni simili e ordini esecutivi, che istituiscono tribunali segreti, distruggono il segreto professionale, estendono il data base nazionale del DNA, consentono alla CIA di avviare operazioni interne e all'FBI di infiltrarsi e annientare i gruppi che considera sovversivi, insieme a moltissimi altri poteri terrificanti (nella bozza originale dell'USA Patriot Act, Ashcroft ha chiesto la sospensione dell' habeas corpus, permettendo alle autorità di arrestare persone senza motivo e detenerle indefinitamente senza accuse, né processo. Per fortuna, questo provvedimento non è stato inserito nella versione finale).

Ma credo che il dissenso sia più che mai necessario, quando la conformità tocca livelli mai raggiunti prima. Quando si fanno meno domande, è proprio il momento in cui se ne ha più bisogno. Nella prefazione di questo libro, il co-fondatore e Direttore Creativo di Disinformation Richard Metzger afferma che l'opinione pubblica ha fame di punti di vista alternativi. Sebbene io sia d'accordo con l'affermazione in generale, ciò non vuoi dire che tutti i fatti e le opinioni siano le benvenute. Per ogni libro-denuncia sull'industria, come Fast Food Nation, che viene messo in circolazione da un grosso editore, ce ne sono cinque pubblicati da indipendenti e un numero incalcolabile che non verrà mai pubblicato. Guardate cosa è successo quando Fox News ha trasmesso una serie che svelava la storia di un'organizzazione di spie israeliane negli Stati Uniti: niente. Gli altri canali informativi ne sono tutti rimasti fuori. Così, sebbene i media tradizionali siano più aperti che mai alle voci alternative, la verità affronta tuttora una battaglia dura e faticosa.

NOTA PER I LETTORI

Le raccolte di saggistica sono solitamente accademiche o alternative, di sinistra o di destra, atee o religiose, altrimenti unificate da un comune denominatore. Tutto Quello Che Sai È Falso rifiuta questa balcanizzazione intellettuale e, nel farlo, unisce autori che normalmente non sarebbero apparsi insieme nello stesso libro. Alcuni di essi erano a conoscenza solo di una piccola parte di coloro che avrebbero partecipato, mentre la maggioranza non sapeva chi altri avrebbe con loro condiviso le pagine. Ciò significa che non si dovrebbe partire dal presupposto - cosa che accade abbastanza facilmente, a livello inconscio, con la maggior parte delle antologie saggistiche - che tutti i collaboratori siano d'accordo o a favore l'uno dell'altro. Beh, forse si amano tutti a morte. In una maniera o nell'altra, rimane il fatto che sono io l'unico responsabile del gruppo di autori selezionati. Quindi, se non potete credere che la Persona A possa mai apparire in un libro con la Persona B, non date la colpa a nessuno dei due. L'intera responsabilità va alla Persona K (Kick). Mettiamola così: nessun autore approva necessariamente il messaggio degli altri.

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Pagina 15

TUTTO QUELLO CHE AVRESTE SEMPRE
VOLUTO SAPERE SULL'11 SETTEMBRE
(E SU TUTTO IL RESTO)
E NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE
Roberto Quaglia



Avviso dell'autore ai lettori.

L'autore di questo articolo ha scritto in passato vali libri di fantascienza. Questo articolo è apparso per la prima volta in una rivista di fantascienza. Quindi questo è un articolo di fantascienza. Ciò che segue è pura speculazione, e quindi non è vero. [...]


Devo ammetterlo. C'ero momentaneamente cascato anch'io. C'era cascata Oriana Fallaci. Ci eravamo cascati tutti. L'11 settembre 2001, come centinaia di milioni di altre persone in tutto il mondo (se non addirittura miliardi) ero incollato davanti al teleschermo assistendo attonito al verificarsi dell'Incredibile, convinto - come le vittime di Orson Wells molti decenni prima - che stesse andando in onda la Realtà, anziché - come sarebbe venuto fuori in seguito - il primo episodio di una nuova serie di fiction televisiva popolare. Aerei di linea dirottati da terroristi kamikaze e usati per abbattere le Torri Gemelle. Sembrava un film. Anche tutti i sopravvissuti al crollo delle torri avrebbero riferito la stessa impressione. Anche a loro era sembrato di trovarsi in un film. Invece tutto ciò era accaduto davvero. O quasi.

Già verso sera dell'11 settembre qualche dubbio mi era venuto, ma non lo avevo preso sul serio, archiviandolo nello sgabuzzino delle paranoie gratuite. I dubbi erano in me generati da una semplice analisi del cui prodest, cioè chi è che alla fine ci andrà a guadagnare in tutta questa faccenda. Probabilmente il 90% di tutti i misteri politico-criminali del mondo si possono risolvere rispondendo in modo lucido a questa semplicissima domanda coniata dai nostri saggi antenati. Mancavano però i dati per dare sostanza alle fantasie, o comunque mancavano a me. Altri avevano già capito tutto. Il comandante in capo dell'aviazione russa Anatoli Kornukov, tanto per fare un esempio, dichiarò già il giorno seguente all'attentato che portare a termine un'operazione del genere va generalmente considerato impossibile, mentre Putin offrì ironicamente agli americani la disponibilità della Russia a provvedere in futuro alla protezione dello spazio aereo statunitense. Tom Clancy dichiarò che se avesse scritto un libro nel quale si verificassero gli eventi appena avvenuti, nessun editore lo avrebbe pubblicato, giudicandolo completamente inverosimile.

Al momento in cui scrivo è trascorso un anno e mezzo da quel fatidico giorno e i dati, nel frattempo, sono saltati fuori e sono alla portata di tutti. Certo non li troverete a titoli cubitali sui grandi giornali quotidiani, né nei telegiornali o nelle parole dei commentatori cacasotto segnati dal terrore di non apparire politically correct e di perdere i loro privilegi. Ma nelle pieghe della realtà oggi i dati ci sono, basta saperli trovare. E su Internet, per fortuna, pieghe della realtà ce ne sono a sufficienza, ed è lì - e non sui mass media schiavi di forze occulte e conformismi stolidi - che le informazioni vanno cercate nell'ultima release del Villaggio Globale.

[...]

STORIA RIVISITATA DELL'11 SETTEMBRE 2001, VERSIONE 1.0 (SOFT)

I servizi segreti americani, il Pentagono e l'amministrazione Bush erano perfettamente a conoscenza di quanto stesse per accadere l'11 settembre, e diedero precise disposizioni affinché i sistemi di difesa aerea - che in questi casi scattano automaticamente - non si attivassero. Essi volevano carta bianca dal popolo americano per andarsi a prendere il petrolio dove sappiamo e ridisegnare a proprio vantaggio la mappa geopolitica del continente eurasiatico, e l'unico modo per ottenere il consenso interno necessario ad avviare nuove guerre era terrorizzare a sufficienza il popolo americano. Il seguito degli eventi ha dimostrato che il metodo era funzionale.

Il governo degli Stati Uniti ha ottenuto dal proprio popolo carta bianca per fare letteralmente ciò che vuole, ha abolito diritti civili a raffica e stando agli ultimi episodi sta attaccando la libertà di stampa. Ed è per raggiungere questi obiettivi che, essendo venuti a conoscenza dei piani di Al Qaeda, essi avrebbero deciso di lasciarli giungere a buon termine. Questa versione dei fatti sembra plausibile. Ha però alcuni importanti punti deboli.

Per esempio: perché i terroristi si sono gettati contro le Torri Gemelle di primo mattino, quando esse erano pressoché vuote?

Un paio di ore dopo e le vittime sarebbero state decine di migliaia. Perché non le hanno colpite più in basso, aumentando a tal modo quantità di vittime e probabilità di crollo? Non vi siete mai posti queste domande? Ponetevele adesso, giocate anche voi a Sherlock Holmes 1.0! Perché i terroristi si sono gettati contro le Torri Gemelle prima che si riempissero davvero di gente?

Ponetevi la domanda e datevi una risposta, ma non una risposta qualsiasi: una risposta che vi convinca!, altrimenti non vale. Non stiamo parlando di un happening qualunque improvvisato un bel giorno da quattro gatti in cerca di avventure. In un evento del genere tutto viene meticolosamente ponderato e perfettamente analizzato da chi lo organizza, quindi nulla avviene a casaccio. Il timing - la scelta del momento - in questo genere di operazioni è un elemento essenziale.

Perché allora gli aerei non sono stati dirottati contro le torri in un qualsiasi altro momento della giornata, facendo 10 volte più vittime? Perché non hanno destinato almeno uno degli aerei contro la centrale nucleare di Indian Point, a meno di 40 chilometri da New York? Uno dei due aerei l'ha sorvolata sette minuti prima di raggiungere le torri, l'altro ci è passato vicino, a meno di due minuti di volo. Scegliendo la centrale nucleare tra l'altro i terroristi avrebbero minimizzato i rischi di venire intercettati dai caccia americani (come di norma sarebbe dovuto accadere - e non vorrete certo insinuare che i terroristi sapessero fin dall'inizio che i caccia non si sarebbero alzati in volo per intercettarli!) nei sette minuti di volo che ancora ci volevano per raggiungere Manhattan.

Colpendo la centrale nucleare avrebbero potuto facilmente causare un disastro assai peggiore di quelle di Cernobyl provocando milioni di morti (i reattori non sono stati costruiti per resistere all'impatto di un Boeing 767 pieno di carburante!) e mettere davvero in ginocchio l'odiato nemico. Invece no, i terroristi crudeli non erano sotto sotto così cattivi, e chissà perché hanno agito in modo da provocare la minor quantità di morti possibile, con il massimo effetto spettacolare.

Anche sul Pentagono avrebbero potuto fare danni assai più consistenti mirando a qualsiasi altro punto dell'edificio. Se a organizzare l'attentato è stata veramente Al Qaeda, non ci sono forse gli estremi per ritirare loro la patente di terroristi, per manifesta incompetenza?

In criminologia, l'analisi del movente è un tassello fondamentale per giungere alla verità. Quale movente potevano avere i terroristi a causare la minor quantità di morti possibile con il loro attacco? E se la minor quantità di morti non era il loro obiettivo, perché essi non hanno agito diversamente, in modo assa più letale, dato che potevano farlo?

Ma il vero punto più debole nella versione soft del complotto è l'assurda passività dei servizi segreti americani, relegati al ruolo di spettatori inerti di quanto stava avvenendo, un ruolo che a essi proprio non calza. Non hanno il Physique Du Rôle per il personaggio dello spettatore inerte! Il che ci conduce alla versione hard di questa storia.

[...]

I SERVIZI SEGRETI PAKISTANI

Bene. Abbiamo dato una prima occhiata al backstage del colossal America under attack e indubbiamente lo abbiamo trovato suggestivo; diabolici complotti, sensazionali colpi di scena e nuovi misteriosi interrogativi, ma chi ci dice che le cose siano andate così? Dove sono le prove? Se vogliamo creare una storia che abbia un minimo di credibilità abbiamo bisogno di una maggior quantità di dati coerenti con la nostra tesi. Può allora aiutare sapere che un bonifico di 100.000 dollari è stato inviato a Mohammed Atta, il capo dei dirottatori suicidi, pochi giorni prima dell'11 settembre, da parte di Ahmad Umar Sheikh, un alto funzionario dei servizi segreti pakistani (non afgano o iracheno, si badi bene, eppure il Pakistan non è mai stato bombardato). Beh, un funzionario infedele capita a tutti i servizi segreti, che problema c'è? L'importante è che i vertici dei servizi segreti siano affidabili.

E sulla prova della fedeltà dei vertici dei servizi pakistani non ci sono dubbi. È infatti simpatico scoprire che il capo dei servizi segreti pakistani ISI, il Generale Mahmoud Ahmad, fece un viaggio di una settimana in America, a partire dal 4 settembre 2001, visitando in rapida successione la CIA, il Pentagono e la Casa Bianca. La conseguenza della volta precedente in cui un capo dei servizi segreti pakistani era andato in visita a Washington, era stata - nella settimana successiva - il colpo di stato in Pakistan che ha messo al potere Musharaf.


ALTRE COINCIDENZE

Ma quante meravigliose coincidenze ci sono in questa vicenda qua! Non vi bastano ancora? Beh, cosa ne dite allora del fatto che l'ala del Pentagono distrutta dall'attentato venne svuotata di tutti i funzionari importanti per ragioni di ristrutturazione dell'edificio proprio una settimana prima dell'11 settembre?

Altre coincidenze? Come siete ingordi! Beh, immagino allora ricorderete tutti le famose speculazioni di borsa, ai danni della United Airlines e di altre aziende penalizzate dall'attentato, avvenute nei giorni immediatamente antecedenti all'11 settembre, speculazioni che solo chi fosse a conoscenza del piano terrorista avrebbe potuto effettuare. Ai tempi ci fu un gran blaterare, sui giornali, sul fatto che investigando sugli speculatori si sarebbe potuto risalire ai terroristi. Avete mai più sentito parlare di questa faccenda? No, eh? Chissà perché...

È certamente solo una coincidenza il fatto che molte di queste speculazioni finanziarie fossero state effettuate mediante la Deutschebank/A.B. Brown, gestita fino al 1998 dall'attuale Direttore Esecutivo della CIA, A. B. Krongard.

Dopotutto forse le coincidenze sono come le ciliege, una tira l'altra, non c'è una effettiva relazione tra le stesse... Ciliegina sulla torta: ironia della sorte (sorte?) proprio la mattina dell'11 settembre, nella sede della CIA, si stava svolgendo un'esercitazione per il caso teorico in cui un aereo dovesse per sbaglio colpire un edificio.

[...]

LE VISIONI DI BUSH

Eppure Bush ha fatto di tutto per rendersi sospetto e meritare qualche indagine. Il giorno stesso dell'attacco, per esempio, ha dichiarato di avere visto in televisione l'impatto del primo aereo contro la torre. È stato l'unico nel mondo ad averlo visto in tivù, dato che a parte il video amatoriale dei pompieri (saltato fuori giorni dopo), non esistono ufficialmente filmati del primo evento. Eppure Bush ha dichiarato di avere visto in tivù l'impatto del primo aereo addirittura prima che il secondo aereo impattasse, quindi, se non proprio in diretta, in leggera differita.

Quindi i casi sono due: o il Presidente degli Stati Uniti d'America soffre di allucinazioni (e allora andrebbe curato) o - più realisticamente - egli ha veramente visto in tivù il primo aereo schiantarsi contro la torre, in una tivù a circuito chiuso, prima di entrare nella scuola elementare dove doveva tenere un discorso.

Eventi del genere non sono bazzecole sulle quali i propri ricordi possano essere confusi. Credo che ognuno di noi ricordi esattamente a distanza di anni il momento preciso in cui per la prima volta vedemmo in televisione le drammatiche immagini dell'attentato al WTC, quindi non si capisce perché proprio il Presidente degli Stati Uniti dovrebbe fare eccezione, soprattutto a poche ore dall'evento. Per ben due volte egli ha dichiarato di aver visto il primo aereo.

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Pagina 49

BRUCIA L'ULIVO, VENDI LA LEXUS
Le ragioni delle proteste no global
Greg Palast e Oliver Shykles



La globalizzazione è una cosa davvero eccezionale. Chiedetelo a Thomas Friedman. Ha una rubrica sul New York Times e ha scritto un grande besteller, The Lexus and the Olive Tree, in cui ci spiega tutte le meraviglie del Nuovo Ordine Globale.

Ora, proprio nel libro Lexus, si dice che, in questo nuovo audace mondo, tutti noi avremo cellulari in grado di navigare in Internet che ci premetteranno di negoziare le azioni di Amazon.com e allo stesso tempo di parlare con gli eschimesi. La cosa più interessante è che lo faremo in pigiama dalle nostre camere da letto.

Quando non è in pigiama, Friedman è uno del branco dei globalizzatori spensierati che corrono in tondo cinguettando le virtù dell'attuale forma di globalizzazione. In The Lexus and The Olive Tree, Friedman spiega, in maniera super dettagliata, la capacità della globalizzazione di democratizzare tre settori chiave: tecnologia, finanza e informazione. Egli afferma che tutti, in questo Nuovo Ordine Globale del Mondo avremo accesso alla tecnologia, alla finanza e all'informazione necessarie per vivere sani e felici.

Quindi, una volta terminata la lettura del suo libro, pensavo tra me e me, "Wow! Questo è il futuro di cui voglio fare parte". Pensate, ogni villaggio, dalle Ande a Shaker Heights sarà collegato, autorizzato e abilitato, questo è una figata di futuro. Lo voglio e lo voglio adesso.

Ma aspettate un attimo... ho appena preso in mano il giornale e dice che 100.000 persone si sono ammassate a Genova per protestare contro il G8 (cioè, le otto nazioni più potenti a livello industriale che spingono verso la globalizzazione). E dieci mesi prima, 20.000 persone si erano riunite a Praga per dimostrare contro due delle agenzie chiave che guidano l'espansione del libero mercato, una forza trainante della globalizzazione: la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.

Allora cosa c'è di sbagliato in coloro che protestano? Non capiscono? Non hanno mai sentito parlare degli eschimesi? Non capiscono come funziona l'economia? Come afferma il Primo Ministro britannico Tony Blair, "coloro che protestano e chi appoggia la protesta sono assolutamente fuorviati. Il Mercato Mondiale è qualcosa di positivo per l'occupazione delle persone e per i loro standard di vita... Queste proteste sono un oltraggio". In ogni caso si deve perdonare ai giovani la loro mancanza di sofisticatezza. Ovviamente non hanno letto il Vangelo della Globalizzazione secondo Thomas e neppure la sacra scrittura quotidiana, il New York Times. Le risposte sono attualmente conosciute come "Thatcherismo" in Gran Bretagna e "Reaganismo" negli Stati Uniti; e in seguito come il "Consenso di Washington". Per come la mette Friedman "la Camicia di Forza d'Oro" è stata confezionata per la prima volta... dal Primo Ministro inglese Margaret Thatcher... questo abito Thatcheriano è stato immediatamente perfezionato da Ronald Reagan".

[...]

Proprio quando mi stavano prendendo le misure per la mia Camicia di Forza - e ragazzi ero troppo gasato - ho letto che c'erano rivolte in Ecuador. E ricordo di aver pensato "cavolo, perché sono in strada?" c'è gente in strada e anche carri armati. E mi sono detto "forse Internet è rotto. Forse stanno cercando di svendere la merce di Amazon.com che si sta svalutando a vista d'occhio. Non riescono a connettersi. È tutto bloccato. Voglio dire il futuro è in attesa. Qualcuno può chiamare la AOL per favore?"

Ma si è scoperto che tutte queste persone erano in strada, fronteggiando i carri armati, perché il prezzo del gas da cucina era appena cresciuto del 60 percento. Questo è strano perché in quel momento il mondo aveva una sovrabbondanza di combustibile, e i prezzi del petrolio erano bassissimi. L'Ecuador è stato un membro dell'OPEC; ha tanto gas da non sapere cosa farsene. Sta annegando nel petrolio.

Questo era uno dei motivi per cui l'Ecuador aveva problemi finanziari. Insomma, chi è così matto da alzare il prezzo del gas da cucina e creare tutta questa inutile sofferenza? La gente in strada sosteneva che questa era una richiesta imposta all'Ecuador dalla Banca Mondiale. Ora, non ci ho creduto nemmeno per un attimo; Reagan e la Thatcher ci hanno dato le risposte 20 anni fa, e nessuna chiamava in causa il gas da cucina. Poi sono arrivato in ufficio, e mentre sorseggiavo tranquillamente il mio caffè, sfogliando il giornale, una pila di documenti è volata dentro dalla finestra.

Proprio in una delle prime pagine c'era scritto "distribuzione proibita" e "il contenuto non può essere assolutamente rivelato senza l'autorizzazione della Banca Mondiale". Era un documento "riservato", confidenziale. Non ho potuto resistere alla tentazione, quindi fai finta di non aver mai letto quello che sto per rivelarti, quando hai finito, strappa questo capitolo e mangialo.

Ho aperto il documento. Era intitolato "La Strategia Provvisoria di Assistenza all'Ecuador". Ho letto questa strategia e includeva un prospetto relativo all'aumento del prezzo del gas da cucina. Normalmente li chiamavano "Piani di Assistenza Strutturale", ma, ops, questi avevano il nome sbagliato, quindi come tutte le migliori agenzie di pubbliche relazioni, hanno fatto la cosa giusta e hanno cambiato il nome. Ora sono conosciute come "Strategie per la Riduzione della Povertà". Nient'altro che una dissimulazlone per calmare gli animi. Ma il popolo dell'Ecuador non si è calmato.

In aggiunta alla forzata scalata dei prezzi del gas da cucina, la Banca Mondiale ha richiesto l'eliminazione di 26.000 posti di lavoro presso il governo. Altre strategie per la riduzione della povertà includevano i tagli di non meno della metà delle pensioni e dei salari a livello nazionale; tutto ciò attraverso la manipolazione macroeconomica della Banca Mondiale. Parte del piano prevedeva la consegna di una licenza per il passaggio dell'oleodotto trans-Andino controllato dalla British Petroleum. Non ne ero sicuro, potevo essermi confuso. Forse volevano dire che il programma per la riduzione della povertà era in realtà un programma per la riduzione della povertà della British Petroleum.

In definitiva, la Banca Mondiale e l'FMI hanno utilmente "suggerito" 167 strategie come parte de loro pacchetto di credito. L'Ecuador era al verde; che era poi il motivo per cui aveva inizialmente chiesto aiuto alla Banca Mondiale. Necessitava disperatamente la grana, ma così disperatamente da non aver altra possibilità che accettare queste strategie. Dovrei però chiamare queste "strategie" condizioni, che è quello che sono in realtà - condizioni di credito. Non ci sono né se né ma, firma qui, mille grazie.

[...]

Ma prima che ti dica come l'hanno fatto, devi capire tutte le condizioni, tutti i frammenti che si possono trovare nelle tasche delle nostre Camicie di Forza d'Oro. Ok, numeriamole, come fa Thomas Friedman a pagina 105 del suo libro.

Okay, la privatizzazione è al primo posto. Al secondo la deregolamentazione - è necessario liberarsi di tutti quegli stupidi burocrati e dei loro tomi di regole. Sai, loro sono già entrati nel giro. Il prossimo punto è il commercio libero - che fa cadere i confini tra le persone e tutte le belle cose che desiderano. Quarto, liberare il mercato dei capitali - lasciando fluire il capitale in modo da generare un business e posti di lavoro in tutto il mondo. Quinto, dar man forte alle agenzie internazionali che rinforzano il nostro nuovo ordine internazionale - il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e non dimentichiamo la buona vecchia Organizzazione del Commercio Mondiale. In altre parole, non tingerti i capelli di verde e non scendere nelle strade di Seattle, rompendo le vetrine di Starbucks. Per ultimo devi cercar una soluzione basata sul mercato. Ricorda, questo è quello che ti dà la soluzione vincente.

Ora, ti posso dire che è con la soluzione basata sul mercato che hanno trovato una cura per l'AIDS in Tanzania. In Tanzania sono le cose stupide che tolgono spazio alla salute. Riesci a crederlo? A questo punto la Banca Mondiale ha detto "dovete smetterla di aver la testa fra le nuvole e fare qualcosa per le cure mediche. Avete la sanità in crisi, e dovete risanarla con la nostra soluzione basata sul mercato".

Una nazione con 1.400.000 persone affette da HIV/AIDS, significa molte visite all'ospedale. Quindi quando fate pagare a queste persone le visite, smettono di venire. A Dar Es Salaam il numero delle visite ospedaliere è diminuito del 53 percento. Questa senza dubbio è una sorta di cura, e non penso che nessuna possa batteria.

La globalizzazione ha tante altre storie di "successo". In Gran Bretagna, Margaret Thatcher ha preso il sistema dell'elettricità, lo ha privatizzato e deregolamentato. L'elettricità in passato era meno cara in Gran Bretagna che negli USA, ma ora i consumatori pagano il 70 percento in più per ogni unità rispetto alla controparte americana. Lo stesso processo è stato applicato al sistema del gas, e i prezzi sono saliti a livelli così alti da risultare il 60 percento più alti di quelli americani, nei quali esiste ancora un certo tipo di regolamentazione. L'acqua negli USA è per la maggior parte dei casi un sistema di proprietà pubblica, ma i britannici, non ancora soddisfatti della privatizzazione né della deregolamentazione delle industrie del gas e dell'elettricità, stanno per introdurre lo stesso processo per l'industria dell'acqua. Il risultato è che questo popolo, che indossa felicemente la Camicia di Forza, paga il 250 percento in piu rispetto a quello che paghiamo noi negli USA.

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Devo confessare di non aver capito niente. Mi sono detto: "va oltre le mie possibilità. Farei meglio ad andare da un guru della globalizzazione. Voglio dire, uno degli inventori delle soluzioni basate sul mercato. Come dire, il top dei top". Allora sono andato alla Cambridge University con la mia truppa della BBC. Ho passato alcune ore proprio con lui - la voce della globalizzazione - il Professor Joseph Stiglitz, dal momento che è stato co-vincitore del Premio Nobel per l'Economia. Sai, è stato anche il Capo Economista della Banca Mondiale. Il tizio che ha scritto alcuni di questi piani e condizioni. Colui che ha tirato fuori queste soluzioni basate sul mercato. E così gli ho detto: "mi deve rispondere a questa domanda. Sono proprio confuso Professar Stiglitz. Per tagliare i prezzi dell'elettricità, Lei li aumenta. Per curare l'AIDS, aumenta i prezzi delle medicine. Per fermare l'emorragia di capitali in Ecuador, Lei toglie ogni controllo sull'esportazione di capitali. Io non ci arrivo".

A questo punto me lo ha spiegato più o meno così: "vede, nel Medioevo erano soliti mettere le sanguisughe sul corpo delle persone malate, ma la situazione peggiorava sempre più. Sa cosa dicevano? Dicevano 'sai che c'è che non va? C'è ancora sangue'. A questo punto aggiungevano altre sanguisughe. Ed è esattamente il modo in cui funziona il processo della globalizzazione. Continui ad applicare sanguisughe e se una piccola deregolamentazione sembra far ammalare il sistema, ciò di cui hai bisogno è una maggiore deregolamentazione nel tentativo di curarlo".

E io dissi: "sa una cosa? Lei non sembra indossare la sua Camicia di Forza". Lui rispose: "beh, in realtà non la indosso più". Nonostante il fatto che non ci fosse dissenso, lui stava di fatto dissentendo, e questo è il tizio che ha ideato il sistema.

Poi gli ho chiesto: "quindi cos'è successo?" Mi ha risposto: "sai, l'economia è una scienza - è una scienza triste, ma è una scienza. E sai qual è il problema con la globalizzazione, il programma di privatizzazioni, la deregolamentazione e la liberalizzazione dei mercati di capitale? Non funzionano." In seguito mi ha suggerito di dare un'occhiata all'America Latina, nel periodo tra il 1960 e il 1980. Negli anni oscuri in cui ha avuto ogni tipo di regolamentazione governativa, controlli, economie quasi-socialiste e l'intervento del governo, le entrate procapite in America Latina sono aumentate del 73 percento. Lo stesso è successo in Africa, le sue entrate procapite sono cresciute del 34 percento. Ma era "inefficiente" e abbiamo pensato di poter migliorare la situazione con le soluzioni del libero mercato.

Il tutto è cominciato nel 1980 con il Fondo Monetario Internazionale e in seguito con la Banca Mondiale che hanno emesso i programmi d'assistenza strutturale con condizioni di credito. Hanno affermato "se ti do denaro, devi cambiare la tua economia". All'improvviso apparve il miracolo economico. L'Amenca Latina, nei 20 anni successivi alla Camicia di Forza, è passata da una crescita delle entrate pro-capite del 73 percento a quasi niente: il 6 percento. L'Africa, che aveva raggiunto un modesto 34 percento durante quei 20 anni, è improvvisamente piombata al 23 percento. Il programma di privatizzazione è diventato quello che il Professor Stiglitz chiama programma di "corruzione". È successo che la privatizzazione è diventata il mezzo attraverso il quale vendere la nazione ai banditi, che non avevano alcun interesse per gli affari, e quindi vendettero semplicemente tutte le attività. Questo è quello che è successo in Russia, dove è sfociato tutto nella depressione economica.

Gli ho detto: "lei mi sembra amareggiato. A volte funziona o è tutto negativo?" Mi disse: "oh no, dai un'occhiata ai dati dell'Asia; la Banca Mondiale parla sempre di come funzionano bene le cose in Asia. Queste è dovuto alla Cina e all'immensa crescita che ha attraversato". Gli ho chiesto quale fosse il trucco della Cina e mi ha risposto: "non ci hanno dato retta!" La Cina ha affermato: "non privatizzeremo; non liberalizzeremo. Scusateci tanto. Tenetevi la vostra Camicia di Forza e grazie lo stesso".

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