Copertina
Autore Daniel Limmer
CoautoreMichael F. O'Keefe
Titolo Pronto soccorso e interventi di emergenza
EdizioneMcGraw-Hill, Milano, 2005 , pag. XLIII+980, ill., cop.fle., dim. 210x280x40 mm , Isbn 978-88-386-3904-3
OriginaleEmergency Care
EdizionePearson, New Jersey, 2005
CuratoreGiovanni Baldi, Marco Bigliardi
LettoreFlo Bertelli, 2006
Classe medicina
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Indice

Indice sintetico
SEZIONE 1 Argomenti preliminari CAPITOLO 1 Introduzione al pronto soccorso medico 3 CAPITOLO 2 La tutela del soccorritore professionale 17 CAPITOLO 3 Aspetti etici e medico-legali 39 CAPITOLO 4 Il corpo umano 55 CAPITOLO 5 Sollevamento e spostamento dei pazienti 89 SEZIONE 2 Le vie respiratorie CAPITOLO 6 I trattamenti relativi alle vie respiratorie 115 SEZIONE 3 La valutazione del paziente CAPITOLO 7 Analisi del luogo e delle circostanze dell'intervento 161 CAPITOLO 8 Valutazione iniziale 179 CAPITOLO 9 Rilievo dei segni vitali e raccolta degli elementi anamnestici 195 CAPITOLO 10 Valutazione del paziente con lesioni traumatiche 213 CAPITOLO 11 Valutazione del paziente con patologie di natura medica 249 CAPITOLO 12 Valutazione continuativa 265 CAPITOLO 13 Comunicazioni 275 CAPITOLO 14 Documentazione 287 SEZIONE 4 Emergenze di natura medica CAPITOLO 15 Elementi di farmacologia 307 CAPITOLO 16 Emergenze respiratorie 319 CAPITOLO 17 Emergenze cardiovascolari 339 CAPITOLO 18 Emergenze addominali acute 375 CAPITOLO 19 Emergenze correlate al diabete e alle alterazioni dello stato mentale 389 CAPITOLO 20 Reazioni allergiche 411 CAPITOLO 21 Emergenze da avvelenamenti e da abuso di farmaci o droghe 423 CAPITOLO 22 Emergenze ambientali 445 CAPITOLO 23 Emergenze comportamentali 471 CAPITOLO 24 Emergenze ostetriche e ginecologiche 483 CAPITOLO 25 Pazienti con patologie multiple 511 SEZIONE 5 I traumi CAPITOLO 26 Emorragie e shock 521 CAPITOLO 27 Lesioni dei tessuti molli 543 CAPITOLO 28 Lesioni muscoloscheletriche 583 CAPITOLO 29 Lesioni della testa e del rachide 631 CAPITOLO 30 Trattamento del paziente politraumatizzato 671 SEZIONE 6 Pazienti giovani e anziani CAPITOLO 31 Neonati e bambini 683 CAPITOLO 32 Pazienti geriatrici 729 SEZIONE 7 Operazioni varie CAPITOLO 33 Operazioni relative all'ambulanza 745 CAPITOLO 34 L'accesso al paziente e le operazioni di salvataggio 777 CAPITOLO 35 Operazioni speciali 797 CAPITOLO 36 La risposta dei servizi di pronto soccorso al terrorismo 823 SEZIONE 8 Il trattamento avanzato delle vie respiratorie CAPITOLO 37 Gli interventi di trattamento avanzato delle vie respiratorie 851 APPENDICI APPENDICE A La collaborazione con il personale per la rianimazione avanzata (ALS) 881 APPENDICE B Moduli di valutazione per le prove di esame 889 APPENDICE C Ripasso delle tecniche BCLS (Basic Cardiac Life Support) 901 MATERIALE DI CONSULTAZIONE 919 Tavole di anatomia e fisiologia 920 Atlante delle lesioni 932 Terminologia medica 936 Glossario 944 Note all'edizione italiana 955 Indice analitico 961
Indice generale
Indice dei prospetti XXI Prefazione XXIII Guida alla consultazione XXVII Ringraziamenti XXXV Gli autori XLI Presentazione dell'edizione italiana XLIII SEZIONE 1 Argomenti preliminari CAPITOLO 1 Introduzione al pronto soccorso medico 3 OBIETTIVI 4 Argomenti principali 4 Il sistema dei servizi medici di pronto soccorso negli USA 4 Gli esordi 4 I servizi medici di pronto soccorso oggi 5 Componenti del sistema di servizi medici di pronto soccorso 6 La richiesta di intervento del sistema di servizi medici di pronto soccorso 7 Livelli di formazione nel servizio di pronto soccorso 7 Ruoli e responsabilità del soccorritore professionale (EMT-B) 8 La figura del soccorritore professionale 9 Dove diventerete un soccorritore operativo? 11 Albo nazionale dei tecnici dell'emergenza medica 11 Miglioramento della qualità 11 Responsabilità medica della centrale operativa 12 Argomenti particolari 13 Sul luogo dell'intervento 13 RIPASSO DEL CAPITOLO 14 CAPITOLO 2 La tutela del soccorritore professionale 17 OBIETTIVI 18 Argomenti principali 18 La protezione personale 18 Precauzioni per la protezione dal contatto con liquidi organici 18 Equipaggiamento di protezione personale 19 ------------------ PER SAPERNE DI PIÙ Malattie contagiose 22 Malattie e condizioni d'emergenza 22 Aspetti legali della prevenzione delle malattie infettive 23 Esposizione professionale agli agenti patogeni trasmissibili attraverso il sangue 23 Ryan White CARE Act 24 Direttive per il controllo della tubercolosi 26 ------------------ Profilassi immunitaria 27 Emozione e stress 27 Aspetti psicologici dello stress 27 Tipologie di reazioni allo stress 28 Le cause dello stress 29 Segni e sintomi dello stress 30 Affrontare lo stress 30 La sicurezza nel vostro intervento 32 Incidenti con materiali pericolosi 32 Operazioni di salvataggio 33 Violenza 33 Sul luogo dell'intervento 36 RIPASSO DEL CAPITOLO 36 CAPITOLO 3 Aspetti etici e medico-legali 39 OBIETTIVI 40 Argomenti principali 40 L'ambito di attività del soccorritore 40 Consenso e rifiuto del paziente 41 Il consenso 41 Altri aspetti giuridici 44 Negligenza 44 Obbligo di prestare assistenza 45 Le leggi del buon samaritano 46 Riservatezza 46 Situazioni speciali 47 Luoghi teatro di delitti 48 Delitti particolari e informativa di reato (rapporto) 50 Sul luogo dell'intervento 51 RIPASSO DEL CAPITOLO 52 [...]  

 

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Pagina XLIII

PRESENTAZIONE DELL'EDIZIONE ITALIANA


È con grande onore che presentiamo la decima edizione italiana del libro Pronto soccorso e interventi d'emergenza, traduzione dell'originale statunitense "Emergency Care". Com'è noto, questo testo - presente in Italia da numerosi anni - è stato originariamente scritto per gli "Emergency Medical Technicians", cioè i soccorritori professionisti americani.

Negli ultimi anni in Italia l'assistenza extraospedaliera è notevolmente cambiata con la presenza sul territorio di nuove figure professionali, come quelle medica e infermieristica, che fanno capo alle Centrali Operative del 118.

La completezza e la notevole mole di argomenti trattati, che raramente si trovano in altri manuali, si unisce alla grande "esperienza sul campo" che traspare dai casi clinici presentati. Queste caratteristiche rendono il testo veramente utile e attuale per chiunque presti servizio nell'ambito dell'emergenza preospedaliera.

L'approccio al paziente, indipendentemente dal caso clinico, segue le più attuali e conosciute priorità dell'ABCDE, per poi focalizzare l'attenzione sulla raccolta delle informazioni e dei parametri vitali basandosi sulla tipologia del paziente trattato. Trova grande spazio l'utilizzo degli acronimi (molto diffusi anche in tutti i corsi di emergenza extraospedaliera diffusi in Italia come AMLS, PHTLS, ACIS, PBLS e ATLS), tipo SAMPLE, OPQRST e altri, che agevolano una ordinata e organizzata anamnesi del paziente in situazioni spesso critiche ed emotivamente frustranti. L'esposizione narrativa degli argomenti utilizza un linguaggio chiaro e pratico che rende la lettura interessante e coinvolgente. Da segnalare, inoltre, le numerose immagini fotografiche e i disegni che costituiscono una valida integrazione alla parte descrittiva di ogni singolo capitolo.

In questa edizione, poi, vengono affrontati nuovi argomenti di grande attualità. Per esempio, sono trattati i comportamenti da tenere con pazienti di altre etnie (il cui numero è aumentato in modo significativo anche nella realtà italiana), di diverse religioni e abitudini e che talvolta impongono una modifica di approccio in emergenza soprattutto relazionale.

Altra novità è quella riguardante i rischi del cosiddetto ambito NBCRE (rischio nucleare, batteriologico, chimico, radiologico ed esplosivo; CBRNE nel linguaggio internazionale in inglese), ambito in cui, in tutto il mondo, l'attenzione, non sempre presente in passato, è stata imposta dai drammatici eventi dei recenti anni.

Sono anche descritte nuove tecniche di soccorso che si sono sviluppate in ambito pneumologico e traumatologico.

Questo libro, pertanto, è consigliato non soltanto ai volontari del soccorso, che vi trovano una completa trattazione di tutti quei casi che affrontano nell'esperienza pratica quotidiana, ma anche al personale infermieristico e medico che svolge tutto o parte del proprio lavoro nell'emergenza territoriale. Per loro, alcuni aspetti potranno apparire un pò scontati o meno approfonditi, ma altri argomenti sono trattati con un'attenzione e una cura particolari e non sfigurerebbero certamente in un Corso per medici di Emergenza territoriale! Come è noto, in tutte le regioni italiane sono stati effettuati questi corsi per medici da destinare all'Emergenza territoriale e in attesa della Scuola di Specializzazione in Medicina e Chirurgia di Emergenza-Urgenza, il superamento del Corso è considerato abilitante al lavoro sui mezzi di Soccorso e in Centrale Operativa 118.

I curatori della versione italiana hanno ritenuto opportuno non modificare l'impianto organizzativo americano che traspare nel libro e che - come noto - è ben diverso rispetto alla realtà del nostro Paese. Negli USA infatti, diversamente dall'Europa, i medici non svolgono attività di Emergenza al di fuori degli Ospedali e quest'attività è affidata ai Tecnici dell'Emergenza. Gli autori del testo appartengono a quest'area professionale.

Sono stati inseriti, tuttavia, i riferimenti all'organizzazione italiana, quando questo appariva necessario, per la comprensione del testo.

Ci siamo occupati della cura dell'edizione italiana di quest'ottimo libro con molta passione e impegno nella speranza di contribuire al miglioramento dell'assistenza nel complesso, variegato e affascinante mondo dell'emergenza extraospedaliera.

Non ci resta che augurarvi buona lettura e buono studio!

I Curatori

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Pagina 592

VALUTAZIONE DEL PAZIENTE

LESIONI MUSCOLOSCHELETRICHE

I segni e i sintomi delle lesioni muscoloscheletriche in un paziente includono:

1 Dolore e dolorabilità. Il paziente che presenta un arto dolorante, tumefatto e deformato, avvertirà dolore quando la parte lesa verrà toccata o mossa. Generalmente il paziente manterrà ferma tale parte o la proteggerà (reazione di difesa) nel tentativo di ridurre al minimo il dolore. Nell'esaminare un paziente cosciente, occorre domandargli di indicare la localizzazione del dolore, se ciò è possibile. Quindi, evitando al principio di toccare tale sede, esaminate con attenzione la parte lesa per valutare se vi siano altre parti dolenti o danneggiate. Se il paziente non è cosciente, il sospetto della presenza di lesioni deve essere basato su altri reperti obiettivi.

2 Deformazioni o angolazioni. La forza che ha agito nel trauma ha provocato la frattura e la deformazione o l'angolazione dell'osso al di fuori della normale posizione anatomica. Si osservi che, per quanto concerne le lesioni articolari, talora la deformazione è poco evidente. Se sussistono dei dubbi, effettuate un confronto fra l'arto leso e il corrispettivo sano.

3 Presenza di rumori crepitanti. Si tratta di un reperto ascoltatorio rilevabile anche alla palpazione provocato dai monconi ossei fratturati che sfregano l'uno contro l'altro. Il fenomeno può accompagnarsi a dolore. Non provocare mai intenzionalmente un rumore crepitante. Il paziente potrà eventualmente riferire rumori o sensazioni di crepitio avvertiti prima del vostro arrivo e del vostro esame.

4 Tumefazione. Quando si verificano fratture ossee e lacerazioni dei tessuti molli, si verificano perdite di sangue, le quali causano rigonfiamenti che possono far aumentare le dimensioni dell'arto deformandolo. Una costrizione e una conseguente lesione dei tessuti sottostanti può essere facilmente provocata da anelli, orologi e gioielli in genere, che, pertanto, devono essere rimossi quanto prima, anche tagliandoli, quando vi sia la possibilità di rigonfiamento.

5 Ecchimosi. Le ecchimosi, grandi aree di alterazione del colore della cute che diventano nere o bluastre, sono indicative della presenza di lesioni sottostanti che possono essersi verificate ore o giorni prima. La presenza di evidenti ecchimosi indica la necessità di applicare una stecca.

6 Parti di osso esposte. Estremità di osso che protrudono attraverso la cute indicano la presenza di fratture e la necessità di applicazione di stecche. Quanto più impressionante sarà l'aspetto dell'arto, tanto maggiore sarà la tentazione di dare a tale arto la precedenza fra gli altri interventi da effettuare. Tuttavia è necessario ricordare che il trattamento delle lesioni pericolose per la vita deve essere effettuato per primo. Raramente i pazienti muoiono per lesioni degli arti.

7 Articolazioni bloccate. In presenza di lussazioni, le articolazioni interessate possono bloccarsi in posizioni anatomicamente normali o anormali. Nell'effettuare l'applicazione delle stecche, le lesioni articolari devono essere generalmente lasciate come vengono trovate.

8 Danno dei nervi e dei vasi. Rilevate il polso e le condizioni della sensibilità e della motricità distalmente alla sede della lesione. Ciò deve essere effettuato prima e dopo l'applicazione delle stecche. Il controllo dell'eventuale presenza di lesioni dei nervi deve essere effettuato chiedendo al paziente se può percepire il vostro tocco e se è in grado di muovere tutte le dita (delle mani o dei piedi, a seconda dell'arto interessato). Qualsiasi anomalia sensitiva o motoria deve essere rilevata e annotata. Successivamente, si deve effettuare il rilevamento del polso radiale (arteria radiale), tibiale (arteria tibiale posteriore) o pedidio (arteria dorsale del piede). Naturalmente, per poter esaminare accuratamente la sensibilità, la motricità e i polsi, devono essere tolti al paziente guanti, calze e scarpe.

Un altro metodo per valutare il danno di un arto in caso di sospette lesioni muscoloscheletriche è quello di seguire uno schema fisso, verificando l'eventuale presenza di: dolore, dolorabilità; pallore cutaneo o lento riempimento capillare; parestesie (formicolii); diminuzione o assenza dei polsi nell'arto interessato e, infine, paralisi o incapacità a muovere la parte.


ASSISTENZA AL PAZIENTE

LESIONI MUSCOLOSCHELETRICHE

Il trattamento di emergenza delle lesioni muscoloscheletriche comprende:

1 Mettete in atto le opportune precauzioni per la protezione dal contatto con liquidi organici.

2 Effettuate la valutazione iniziale. Ricordate di non farvi distrarre dalla valutazione iniziale e dalla determinazione del grado di priorità, a seguito del riscontro di lesioni degli arti di aspetto impressionante o accompagnate da dolore molto intenso. Ricordate, tuttavia, che la presenza di fratture multiple, soprattutto del femore, può dare luogo a emorragie esterne o interne pericolose per la vita del paziente.

3 Nel corso dell'esame traumatologico rapido, applicate un collare ogniqualvolta si sospetti una lesione cervicale.

4 Dopo aver affrontato le condizioni pericolose per la vita, tutti i casi di dolore, tumefazione o deformazioni degli arti devono essere trattati mediante l'applicazione di stecche. Nel caso di pazienti con basso grado di priorità (stabili) prima del trasporto applicate le stecche a ogni arto leso. Quando, invece, i pazienti presentano un grado di priorità elevato (instabili) si dovrà immobilizzare tutto il corpo su un'asse spinale lunga, quindi caricarlo sull'ambulanza e partire. Se il tempo e le condizioni del paziente lo consentono, l'applicazione di stecche per particolari lesioni potrà essere effettuata durante il tragitto.

5 Se è il caso, ricoprite le ferite aperte con garza sterile, sollevate gli arti e applicate impacchi freddi alle aree tumefatte per ridurre il gonfiore.


Nota

Se la valutazione iniziale mette in rilievo che le condizioni del paziente sono instabili, il trattamento delle lesioni degli arti può essere posposto. Nel caso di pazienti instabili per i quali si debba immediatamente procedere al trasporto, occorre salvaguardare le vie respiratorie, la respirazione e la circolazione, e immobilizzare tutto il corpo su un'asse spinale lunga. In tali casi non si dovrà perdere tempo ad applicare una stecca per ciascuna lesione. Non agireste nell'interesse del paziente sprecando "l'ora d'oro" per il trattamento di lesioni di minore importanza e consegnando all'ospedale un paziente perfettamente immobilizzato, fasciato e medicato, ma non più salvabile.


Applicazione di stecche

Gli interventi di emergenza, in tutti i casi di arti doloranti, tumefatti o deformati, consistono nell'applicazione di stecche. Affinché una stecca sia efficace, essa deve immobilizzare le articolazioni adiacenti e i capi ossei. L'applicazione efficace di stecche riduce al minimo i movimenti delle articolazioni lese e dei monconi ossei fratturati; inoltre, comporta la diminuzione del dolore. Aiuta, inoltre, a prevenire le lesioni dei tessuti molli, come i nervi, le arterie, le vene, e i muscoli. È anche in grado di impedire che una frattura chiusa diventi una frattura esposta, condizione assai più grave, favorendo il contenimento della perdita di sangue entro livelli minimi. Nel caso del rachide, l'immobilizzazione su un'asse spinale impedisce il verificarsi di lesioni al midollo spinale e previene paralisi permanenti.


Riduzione di fratture o lussazioni degli arti

Lo scopo della riduzione (riallineamento) è quello di ripristinare le condizioni per una circolazione efficace dell'arto e di poterlo rendere adatto all'applicazione della stecca. Alcune lesioni, come le fratture di Colles del polso possono essere completamente trattabili mediante l'applicazione di un stecca, poiché si tratta di lesioni in cui la deformazione è lieve. In questi casi l'unica ragione per tentare la riduzione è quella di ripristinare la circolazione alla mano se essa si presenta cianotica o se non è rilevabile il polso.

Il pensiero di effettuare la riduzione in casi di fratture scomposte con angolazione può atterrire. Tuttavia occorre ricordare quanto segue.

• Se la riduzione non viene effettuata, la stecca può risultare inefficace, provocando un aumento del dolore e possibili ulteriori lesioni (tra cui le fratture esposte) durante il trasporto.

• In.assenza di riduzione, aumenta la possibilità di lesione di nervi, arterie e vene. Quando si verifica la compromissione o l'abolizione della circolazione distale, i tessuti attorno alla lesione vanno incontro a ipossia e a conseguente necrosi.

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