Copertina
Autore Cristiano Lucchi
CoautoreGianni Sinni
Titolo Autopsia della politica italiana
SottotitoloInfografica per capire quanto costa l'attuale sistema e perchè
EdizioneNuovi Mondi, Modena, 2011 , pag. 86, ill., cop.ril., dim. 18,7x23,5x0,8 cm , Isbn 978-88-8909-187-6
LettoreRossana Rossi, 2012
Classe paesi: Italia: 2010 , politica , illustrazione , scuola
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Autopsia della politica italiana

Cristiano Lucchi

Autopsia della politica italiana è una raccolta di 38 vivaci quanto rigorose infografiche che vogliono accompagnare i non addetti ai lavori in un percorso di approfondimento degli sprechi, dei costi, degli anacronismi del sistema politico-istituzionale italiano.

Riflettori accesi su un mondo che negli ultimi anni ha contribuito in maniera determinante al progressivo declino dell'intero Paese. Ecco materializzarsi sotto l'occhio di chi legge privilegi e sperperi; corruzione ed evasione fiscale; indennità, consulenze e appalti esorbitanti; l'abuso dei contratti derivati; il conflitto di interessi e l'assenza di trasparenza; i costi degli Enti locali, delle Agenzie, delle consulenze fino alla computazione degli oneri verso lo Stato del Vaticano.

Il nostro obiettivo è quello di offrire uno strumento di analisi in più agli italiani e alle italiane che oggi vivono con sofferenza una fase politica che non ha precedenti: un'epoca in cui l'interesse privato ha sostituito il bene comune, le nomine dei parlamentari hanno svuotato la rappresentanza, la televisione ha alienato la partecipazione attiva, la corruzione e l'evasione fiscale hanno eclissato l'etica pubblica. Abbiamo perciò pensato di mettere in fila numeri e figure in grado di rappresentare in maniera semplice e immediata la degenerazione in corso.

Non è facile colpire una classe politica che a destra, al centro e a sinistra non è esente da colpe e responsabilità, senza rischiare di colpire il concetto stesso di democrazia. Noi invece la democrazia vogliamo difenderla, addirittura abbiamo la presunzione di volerla consolidare e migliorare. Crediamo infatti in una cittadinanza consapevole e attiva che si informi, comprenda i fenomeni complessi in cui è coinvolta, analizzi la realtà per quella che è e poi agisca di conseguenza. Una cittadinanza che non abbia bisogno di ricorrere alle solite scorciatoie affidandosi all'ennesimo demiurgo o "salvatore della patria" che plasma e manipola, trasforma e forma una nuova Repubblica, ancora una volta contro gli interessi dei molti e a favore dei privilegi di pochi.

L'oligarchia oggi al potere è lontana anni luce dall'opinione pubblica, nonostante l'influenza perversa del conflitto di interesse sui mass media. La classe dirigente italiana, a partire da quella politica, è ormai fuori sincrono con la modernità, oltre che con il comune sentire. Non è in grado di fare i conti con strumenti come Internet, i media sociali e tutti quei frammenti di espressione libera e indipendente che ogni giorno vengono prodotti, diffusi e condivisi da oltre metà della popolazione italiana.

Questo Atlante vuole dare un piccolo contributo alla costruzione di una nuova Italia: più democratica, più informata, più giusta. Un paese in cui i cittadini/elettori possano meglio comprendere il contesto in cui vivono e tornino a partecipare alla politica, animando un dibattito pubblico sempre più necessario. È per questo che le tavole che trovate in questo libro saranno consultabili gratuitamente anche online, sul sito www.atlanteitaliano.org

Mettere a confronto in un'unica tavola gli argomenti trattati in Parlamento con ciò che interessa gli italiani o il livello di retribuzione e di trasparenza nei Paesi a noi vicini è già un buon punto di partenza nella costruzione di una nuova consapevolezza. Ed è un pugno nello stomaco scoprire con un colpo d'occhio che, a fianco di un Berlusconi che teorizza e auspica l'evasione fiscale, ben il 35% delle leggi volute dalla destra dal 2008 a oggi è passato alla Camera e al Senato grazie ai voti (o ai non voti) dell'opposizione di centro e centrosinistra. Il dannoso salvataggio dell'Alitalia, il disumano contrasto all'immigrazione, gli inutili e costosissimi provvedimenti sui rifiuti in Campania, la riforma Brunetta della Pubblica amministrazione, la farsa della ricostruzione in Abruzzo e la norma salva-evasori rappresentata dallo Scudo fiscale sono diventati realtà solo perché l'opposizione ha rifiutato di compiere fino in fondo il proprio dovere.

In altre tavole affrontiamo il tema dei privilegi di coloro che con un termine di successo vengono definiti come "la Casta". Dai pochi spiccioli che servono per pranzare all'interno del Palazzo all'esorbitante utilizzo dei voli e delle auto blu; dalle pensioni d'oro all'assistenza sanitaria integrativa di cui godono parlamentari, ex parlamentari e relative famiglie; dalle loro dichiarazioni dei redditi (tenute nascoste come il peggiore dei segreti) alla durata infinita di una carriera politica che perpetua ad aeternum tali privilegi.

Fortune che si estendono anche al nuovo sistema dei partiti, ormai alla mercé di oligarchi con potere di nomina, e quindi di vita e di morte, dei peones parlamentari. Mostriamo quindi i paradossali contributi elettorali (di cui beneficiano anche partiti ormai inesistenti; più spendi e più, in proporzione, ti viene restituito), la mancanza di rendicontazione, i contributi ai giornali di partito.

Un capitolo a parte è dedicato al sistema degli Enti locali, delle Agenzie, delle aziende partecipate; al vasto sottobosco delle professioni legate alla politica, a partire dalle centinaia di migliaia di consulenti che affollano bilanci pubblici disastrati come non mai. A tal proposito è istruttiva la tavola sul debito pubblico dall'Unità d'Italia a oggi, che registra l'impennata devastante degli ultimi lustri.

Nelle pagine che seguono vengono inoltre approfonditi alcuni dei fenomeni più legati alla malapolitica. Dalla corruzione all'evasione fiscale, che insieme costano ogni anno ai contribuenti oltre 250 miliardi di euro, fino a quel vero e proprio inganno rappresentato dai contratti derivati che vedono Comuni, Province e Regioni esposti — spesso per incapacità o malafede dei loro amministratori — per oltre 36 miliardi di euro verso il sistema bancario.

Infine facciamo luce sui rapporti, unici al mondo, tra Stato e Chiesa e su alcuni fenomeni di costume intrinsecamente legati al potere e quindi alla politica, dalle spese del Primo ministro per le cene eleganti, e non solo, ai posti allo stadio offerti dal CONI agli appartenenti alla Casta per un valore commerciale di circa 5 milioni di euro l'anno.

Trasparenza dei dati e informazione accessibile, quindi, perché un numero crescente di persone disponga di un quadro il più possibile completo della realtà che stiamo vivendo. Per passare dall'indignazione, spesso frustrante, a una fase di responsabilità e di azione, fuggendo così da ogni tentazione di qualunquismo per tornare a partecipare e perché le cose possano cambiare.

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INFORMATION + GRAPHICS

Gianni Sinni


                Dov'è la saggezza che abbiamo perso nella conoscenza
                Dov'è la conoscenza che abbiamo perso nell'informazione
                                                             T.S. Eliot



Partiamo da una semplice constatazione. La nostra società persegue da tempo la disponibilità di un numero di informazioni sempre più elevato, sulla scorta dell'ottimistica teoria che individua in questo aumento quantitativo il presupposto indispensabile per un'elevazione della conoscenza collettiva.

La quantità di informazioni che ci raggiunge oggi quotidianamente è infinitamente superiore a quella che nel secolo scorso raggiungeva una qualunque persona nel corso della sua vita.

La capacità tecnologica di ricezione delle informazioni nel 2007 è stata calcolata in 1,9 zettabyte, corrispondenti, più o meno, al contenuto di 174 quotidiani al giorno per ogni abitante della Terra.

Tuttavia — è questo il paradosso — a tale aumento esponenziale delle informazioni non corrisponde certo un analogo incremento della capacità di interpretare la realtà e di cogliere appieno le relazioni che la governano. Anzi, l'accresciuta complessità del mondo che ci circonda sembra rendere sempre più limitata la nostra possibilità di penetrare il velo superficiale dei luoghi comuni.

Anche là dove cercheremmo la sicurezza rassicurante del dato scientifico ormai non troviamo che interpretazioni, a volte discutibili, altre volte semplicemente faziose. In ogni dibattito politico — è esperienza di tutti noi in questo Paese — si sentono citare dati economici e strutturali in una maniera tanto distratta e astrusa da dare adito a interpretazioni del tutto opposte dei medesimi dati (e mai un giornalista che, facendo il proprio dovere, riesca a chiarirci qual è il giusto significato).

Se "sapere è potere", come affermava il vecchio Bacone, non c'è dubbio che mantenere oscure, o comunque disputabili, le informazioni sia oggi una pratica diffusa da parte del Potere, quello con la P maiuscola, per tenere bene alla larga i cittadini da una piena presa di coscienza.

La divulgazione, comprensibile ai comuni mortali, di informazioni, anche complesse e articolate, è dunque una priorità per chiunque agisca per promuovere una cittadinanza attiva e consapevole. Si tratta di un'attività di controinformazione — come si amava definirla qualche decennio fa — che può giovarsi ai nostri giorni delle prerogative del design della comunicazione e dell'infografica.

L'infografica è una delle più promettenti modalità con le quali può essere sviluppata una narrazione per cogliere, con tutti i vantaggi del racconto visivo, il significato di dati, statistiche e percentuali che una più tradizionale presentazione, attraverso tabelle, torte e grafici, manterrebbe nel limbo dell'indecifrabilità o che, per essere spiegata a parole, richiederebbe pagine e pagine di commento.

Non si tratta però semplicemente di rivestire con disegni e dare bella forma grafica ai numeri. Piuttosto, il design delle informazioni può rendersi particolarmente utile nell'evidenziare aspetti e rapporti che collegano fra di loro dati diversi e nel dare loro un senso compiuto. L'infografica dà, cioè, forma e struttura alle informazioni.

Gli strumenti dell'infografica sono semplici, basici. Così il colore può essere utile per mostrare un'aggregazione, la dimensione per visualizzare la quantità, la distribuzione per evidenziare una tendenza, e così via. In questo uso di strumenti semplici sta, in definitiva, la forza dell'infografica. E il suo crescente successo come linguaggio da abbinare al tradizionale giornalismo mainstream — ciò che va sotto la voce di data journalism — così come il pullulare di iniziative militanti che fanno dell'infografica lo strumento per eccellenza per propagandare un'informazione alternativa efficace.

L' information design permette di presentare in maniera chiara, attraente e persuasiva un dato messaggio tramite il connubio visivo di colori, segni, simboli, numeri e, naturalmente, parole. Laddove non riesce la nuda forza dei dati e delle statistiche, l'infografica può rivelarsi un codice comunicativo appropriato, con la variegata molteplicità di forme — dalla tavola cronologica a quella anatomica, dalla mappa al diagramma, dal calendario alla tassonomia — che può assumere.

I lavori che trovate in questa raccolta nascono con lo scopo di indagare, secondo la sensibilità di ciascuno degli autori, le molte strade che l'infografica offre nella presentazione di informazioni quantitative relative a un soggetto determinante per la stessa democrazia italiana, ovvero il costo della politica.

Si tratta di una sfida non da poco, se solo si pensa a quanto è stato scritto sull'argomento in questi ultimi tempi. Il tentativo che qui ci si prefigge è quello di confrontarsi con un tema molto dibattuto per rappresentarlo con modalità meno convenzionali e in grado di mostrare un complesso di relazioni meno prevedibili.

Se, nello sfogliare le pagine che seguono, ci sarà qualcosa che colpirà la vostra immaginazione, qualche dato che non conoscevate o non ricordavate, ciò sarà la conferma del valore comunicativo del design dell'informazione.

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