Copertina
Autore Doren Massey
CoautorePat Jess
Titolo Luoghi, culture e globalizzazione
EdizioneUtet Libreria, Torino, 2001 , pag. 230, dim. 170x240x18 mm , Isbn 978-88-7750-673-3
OriginaleA place in the World? Places, Cultures and Globalization
EdizioneThe Open University, Oxford, 1995
CuratoreDoren Massey, Pat Jess, Elena dell'Agnese
TraduttoreAdriana Perrone di San Martino
LettorePiergiorgio Siena, 2002
Classe scienze sociali , politica , geografia
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Indice

VII  Premessa all’edizione italiana
     di Elena dell’Agnese

 XV  Introduzione di Doreen Massey e Pat Jess


Capitolo 1  Migrazioni, globalizzazione e luogo
            (Russel King)

  3 1.1 Introduzione
  6 1.2 Le migrazioni nella storia
 18 1.3 Le migrazioni di manodopera nel
        dopoguerra
 23 1.4 Le migrazioni oggi
 28 1.5 La migrazione: un legame con il luogo
 32 1.6 Conclusione


Capitolo 2  Pensare il luogo (Doreen Massey)

 33 2.1 La questione del luogo
 42 2.2 Spazio e luogo: il globale nel locale
 50 2.3 Altre riflessioni sulla questione
 56 2.4 L’interdipendenza dei luoghi
 62 2.5 Quale specie di luogo per il futuro?


Capitolo 3  Luogo e identità: un senso del
            luogo (Gillian Rose)

 65 3.1 Introduzione
 67 3.2 Come possiamo collegare luogo e
        identità?
 77 3.3 Significati del senso del luogo
 86 3.4 Studio di un caso: l’"englishness" e
        l’idillio rurale
 94 3.5 Conclusioni: luogo, resistenza e
        politiche di identità


Capitolo 4  Luoghi contestati
            (Pat Jess e Doreen Massey)

 97 4.1 Introduzione
100 4.2 Cambiamenti nella valle: rivendicazioni
        sulla «natura» del luogo
105 4.3 I diritti alla terra in Honduras:
        rapporti di potere e spazio sociale
119 4.4 Elveden. Luogo, cultura e conflitto
128 4.5 Europa. Confini, etnicità ed esclusione
140 4.6 Punti conclusivì


Capitolo 5  Culture nuove in cambio di culture
            vecchie (Stuart Hall)

145 5.1 Introduzione
155 5.2 Rappresentare la nazione
161 5.3 Globalizzazione e diversità culturale
172 5.4 Il "ritorno alle radici"
180 5.5 Dalle «radici» alle rotte


Capitolo 6  Luoghi e culture in un mondo
            diseguale
            (Doreen Massey e Pat Jess)

187 6.1 Introduzione
189 6.2 Relazioni spazio-luogo
199 6.3 Rapporti globali-locali
203 6.4 Luogo, potere, identità
212 6.5 Conclusione

215 Bibliografia
223 Indice dei nomi e dei luoghi

 

 

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Pagina XV

Introduzione
Doreen Massey e Pat Jess



Quella odierna è un’epoca in cui la globalizzazione pone una seria sfida al significato di luogo e a quello di «cultura». Pur accettando il fatto che la globalizzazione è disuguale, irregolare e incoerente, non si può negare che negli ultimi anni essa abbia avuto un ritmo più accelerato e un impatto più profondo. Contatti, gerarchie di comando, collegamenti personali, rapporti di potere e dominio sociale si estendono sempre più sulla superficie del pianeta. E in mezzo a questa interconnessione globale vengono ristrutturati i luoghi e le culture; da un lato vengono disarticolate coerenze precedenti, antichi concetti di luogo sono interrotti da nuovi rapporti con un mondo più lontano; dall’altro vengono vantate nuove rivendicazioni sul carattere - per solito esclusivo - dei luoghi e su chi appartiene a tali luoghi. Nel Baltico, nell’Asia centrale, in quella che era la Jugoslavia, sorgono nuovi nazionalismi. Le relazioni economiche vengono riorganizzate in blocchi commerciali - nuovi spazi con maggior libertà di movimento (per alcuni) all’interno, ma con controlli più stretti tutto intorno. Mentre le trattative in base all’Accordo Generale su Tariffe e Commercio aprono i confini degli stati di tutto il mondo ai traffici e agli investimenti, alle comunicazioni e ai flussi di informazioni, e quindi all’intensificarsi dello scambio culturale, i paesi del primo mondo discutono sulle possibilità di elevare ulteriormente le barriere al movimento internazionale dei popoli.

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Pagina 174

Possiamo chiamare questa strategia revival etnico o «risveglio dell’etnicità» - descrivendola come il tentativo di ristabilire definizioni forti, chiuse, di ciò che costituisce una cultura. Cosa sorprendente, questa risposta alla globalizzazione si può trovare, ora, sia tra i popoli «colonizzati», sia fra i «colonizzatori», sia nel «centro» che alla «periferia», sia in quelle che sono ritenute di solito le società tradizionali, che in quelle moderne. Invero, essa ha fatto un ritorno violento e in certo modo inaspettato sulla scena del mondo di questi ultimi anni. Taglia attraverso i soliti allineamenti politici di «sinistra» e «destra», e a volte divide uno dall’altro i membri della stessa comunita culturale.

Possiamo vedere una prova di questa tendenza nel risveglio del nazionalismo che appare in forme risorgenti nell’Europa centrale ed orientale e nell’ex Unione Sovietica. Ma lo si puo vedere anche nella reazione della «Piccola Inghilterra» in Gran Bretagna nel timore di perdere la sovranità a favore della «Europa»: ed è molto evidente nella crescita del razzismo e nella rinascita dei movimenti razzisti e neofascisti attraverso la Nuova Europa, incentrati sulla minaccia dei migranti provenienti in Europa dall’Africa, dal Medio Oriente, dai Caraibi, dall’Asia, o sul timore che l’Europa venga invasa da «migranti economici» in cerca di una vita migliore, o sul problema dei rifugiati. Negli ultimi anni sono apparse forme di razzismo culturale, non soltanto nelle cosiddette parti «arretrate» dell’Europa orientale, ma proprio nel centro dell’Europa «moderna» - in Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna e Italia. Si può certamente trovare una definizione altrettanto esclusiva della «cultura» - questa volta incentrata sulla religione piuttosto che sulla «razza» o l’«etnicità» - nelle versioni del fondamentalismo islamico che hanno acquistato terreno negli ultimi anni in Iran, Egitto ed Algeria, oltre che nel successo del movimento fondamentalista indù in India. Ma il «fondamentalismo» non si limita al cosiddetto «terzo mondo». Ne possiamo vedere una versione rispettabile (benché forse non così strettamente legata alla religione) che comincia ad attirare il sostegno tra quei gruppi, sia negli Stati Uniti, che in Gran Bretagna, che vogliono far arretrare il «multiculturalismo» nell’istruzione o ritornare a definizioni molto più tradizionali ed esclusiviste della «essenza inglese».

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Pagina 212

6.5 Conclusione

[...]

In questo contesto, il modo in cui pensiamo a luogo e cultura ed ai rapporti tra i due è di centrale importanza. Le supposizioni che facciamo circa le identità ed i significati di luoghi e culture e sui rapporti tra i due avranno, implicitamente o esplicitamente, un significato fondamentale nelle discussioni che ci attendono. In questo volume abbiamo cercato di rivolgerci a tutte e tre le questioni. Se mai ebbe un valore pensare alle culture come poste unicamente in luoghi specifici da cui trassero le loro radici, questa opinione oggi è certamente aperta alla discussione. E se mai vi fu una ragionevole generalizzazione per pensare ai luoghi come prodotti culturalmente coerenti, anche questa opinione oggi non è più sostenibile. Il rapporto tra luogo e cultura, e la maniera in cui li concettualizziamo entrambi in rapporto alla geografia, deve essere ripensato, e noi qui abbiamo cercato di proporre alcuni modi in cui questo può essere tentato.

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