Copertina
Autore Emilio Matricciani
Titolo Fondamenti di comunicazione tecnico-scientifica
EdizioneApogeo, Milano, 2003, Idee & strumenti , pag. 370, cop.fle., dim. 170x240x22 mm , Isbn 978-88-503-2079-0
LettoreRenato di Stefano, 2004
Classe scienze tecniche , scienze naturali , scrittura-lettura , comunicazione
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Indice


Indice generale


Prefazione                                                XI


Parte I.  La comunicazione in ingegneria e nelle scienze   1

1.  L'eredità dei giganti: l'articolo e le riviste
    scientifiche                                           3
2.  Il canale di comunicazione tecnico-scientifica        81
3.  La tesi universitaria                                117
4.  La pianificazione strategica                         147
5.  L'incidente del Challenger e la comunicazione
    tecnico-scientifica                                  183

Parte II.  La redazione                                  219

6.  Come scrivere il manoscritto                         221
7.  Come fare le tabelle                                 261
8.  Come fare le figure                                  277

Parte III.  La versione definitiva                       323

9.  Come scrivere la prima versione                      325
10. La revisione                                         339


Indice


Prefazione                                                XI

Parte I.  La comunicazione in ingegneria e nelle scienze   1


1.  L'eredità dei giganti: l'articolo e le riviste

    scientifiche                                           3
1.1 La letteratura principale                              5
1.2 Nascita, sviluppo e struttura della comunicazione
    tecnico-scientifica                                    7
1.3 La struttura canonica dell'articolo                   26
1.3.1 Titolo dell'articolo e credenziali degli autori     27
1.3.2 Riassunto                                           30
1.3.3 Introduzione                                        31
1.3.4 Esperimenti, risultati e discussione                35
1.3.5 Figure e tabelle                                    38
1.3.6 Conclusione                                         58
1.3.7 Ringraziamenti e riferimenti bibliografici          59
1.3.8 Scrittura e creatività                              60
1.4 Esempi storici                                        62
1.4.1 L'Avviso Astronomico                                62
1.4.2 La doppia elica                                     72
Bibliografia                                              77

2. Il canale di comunicazione tecnico-scientifica         81

2.1 Canali virtuali e canali trasparenti                  82
2.2 La comunicazione scritta                              85
2.2.1 Linguaggio analogico e linguaggio numerico          86
2.2.2 Testo e figure                                      93
2.3 Il canale di comunicazione                           100
2.4 Le caratteristiche della scrittura
    tecnico-scientifica                                  103
2.5 La qualità del manoscritto tecnico-scientifico       106
Bibliografia                                             115

3. La tesi universitaria                                 117

3.1 Il metodo scientifico                                118
3.2 I quadranti della ricerca                            128
3.3 Il lavoro di tesi                                    129
3.3.1 Tipo di tesi                                       131
3.3.2 Struttura della tesi                               132
3.3.3 La ricerca bibliografica                           134
3.4 La discussione della tesi                            137
3.5 Il curriculum vitae                                  144
Bibliografia                                             145

4. La pianificazione strategica                          147

4.1 Le tre funzioni del manoscritto                      148
4.2 Per chi si scrive                                    150
4.3 Struttura fondamentale del manoscritto               154
4.3.1 Il manoscritto informativo                         154
4.3.2 Il manoscritto persuasivo                          158
4.3.3 Il manoscritto motivazionale                       160
4.4 Organizzazione del manoscritto                       161
4.4.1 Indice del contenuto                               161
4.4.2 Struttura del contenuto                            162
4.4.3 La legge del "sette più o meno due"                166
4.5 I criteri di giudizio dei lettori                    168
4.6 Una conclusione "autoritaria"                        170
4.7 La pianificazione di un manuale                      177
Bibliografia                                             181

5. L'incidente del Challenger
   e la comunicazione tecnico-scientifica                183

5.1 L'incidente                                          185
5.2 I danni alle guarnizioni dei razzi                   194
5.3 La conferenza telefonica                             196
5.4 La ricerca della relazione danno-temperatura         209
5.5 Conclusioni                                          217
Bibliografia                                             217

Parte II.  La redazione                                  219


6. Come scrivere il manoscritto                          221

6.1  Come parlare                                        222
6.2  Titoli                                              224
6.3  Prefazione                                          225
6.4  Riassunto                                           226
6.5  Introduzione                                        230
6.6  Corpo                                               232
6.7  Conclusioni                                         233
6.8  Bibliografia                                        241
6.9  Appendici e note                                    245
6.10 Simboli matematici e acronimi                       247
6.11 Ringraziamenti                                      255
6.12 Indice analitico                                    256
Bibliografia                                             260

7. Come fare le tabelle                                  261

7.1 Funzioni e tipo di tabelle                           262
7.2 Formato delle tabelle                                265
7.3 Precisione dei dati                                  270
7.3.1 Cifre significative                                270
7.3.2 Propagazione degli errori                          273
Bibliografia                                             276

8. Come fare le figure                                   277

8.1 Come scegliere le figure                             278
8.2 Figure efficaci                                      287
8.3 Tipo di figure                                       294
8.3.1 Fotografie e disegni tecnici                       295
8.3.2 Grafici                                            296
8.3.3 Diagrammi                                          304
8.3.4 Barre, torte e ideogrammi                          308
8.4 Il colore                                            313
8.5 Errori da evitare                                    317
Bibliografia                                             320

Parte III.  La versione definitiva                       323


9. Come scrivere la prima versione                       325

9.1 Errori da evitare                                    326
9.2 All'attacco della prima versione                     330
9.3 Scrivere con un sistema di videoscrittura            332
9.4 Scrivere durante il lavoro                           337
Bibliografia                                             338

10. La revisione                                         339

10.1 Revisione di sostanza                               340
10.2 Revisione dei paragrafi                             342
10.3 Revisione delle frasi                               349
10.4 Revisione delle parole                              352
10.5 Formule di leggibilità                              361
10.6 Il linguaggio figurato                              364
Bibliografia                                             366

 

 

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Pagina XI

Prefazione


        Ma sopra tutte le invenzioni stupende, qual eminenza
        fu quella di colui che s'immaginò di trovar modo di
        comunicare i suoi più reconditi pensieri a
        qualsivoglia altra persona, benché distante per
        lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? parlare
        con quelli che son nell'Indie, parlare a quelli che
        non sono ancora nati né saranno se non di qua a
        mille e dieci mila anni? e con qual facilità? con i
        vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una
        carta.
        (Galileo, Dialogo sopra i due massimi sistemi del
        mondo tolemaico e copernicano, 1632)

Questo libro è una guida per apprendere gli elementi fondamentali della comunicazione tecnico-scientifica e della scrittura omonima, strumenti che gli scienziati e gli ingegneri impiegano per comunicare dati, fatti, opinioni, raccomandazioni ai colleghi, ai superiori, ai tecnici e, più in generale, al resto del mondo.

Sfortunatamente, sia l'istruzione universitaria sia la successiva attività professionale degli scienziati e degli ingegneri sono tanto importanti che la comunicazione tecnico-scientifica, scritta e orale, è spesso trascurata. Agli studenti, a volte, s'insegnano argomenti, concetti e tecniche che raramente useranno nel mondo del lavoro, e non s'insegnano loro i principi della comunicazione tecnico-scientifica, che dovranno invece applicare molto spesso. Uno dei primi "manoscritti" tecnico-scientifici di una certa complessità che uno studente universitario deve scrivere, ma certamente non l'ultimo, è la tesi di laurea o un documento simile. La sua redazione è un esercizio di scrittura condotto per la prima volta su vasta scala, e un'occasione da non perdere per imparare a scrivere in modo competente. Soltanto negli ultimi anni alcune università (i Politecnici di Milano e di Torino, ad esempio) hanno attivato brevi corsi d'istruzione formale con lo scopo di migliorare le scarse capacità comunicative dei loro laureandi.

Con il termine "manoscritto" indicherò, indifferentemente, le tesi, gli articoli, le relazioni, i rapporti interni, i libri, i manuali, anche se alcuni di questi testi (ad esempio i manuali) hanno una struttura diversa da quella di una tesi o di un articolo. Il termine "manoscritto" dà un'idea generale della scrittura e della fatica personali dell'autore, anche se egli usa oggi un sistema di videoscrittura. La parola "manoscritto" mi sembra appropriata perché evidenzia meglio lo scopo principale di questo libro: insegnare, soprattutto, i principi e le regole della comunicazione tecnico-scientifica, largamente accettate dalla comunità internazionale, piuttosto che le regole da applicare per rendere professionale, dal punto di vista grafico, l'aspetto di un testo stampato. Qualunque sia il tipo di manoscritto tecnico-scientifico, e qualunque sia la lingua usata, le regole per organizzarlo e per renderlo leggibile sono le stesse.

Ogni manoscritto può essere considerato un prodotto tecnico e come tale deve rispettare precisi standard. Proprio per questo motivo sono certo che i laureandi in discipline afferenti alle Facoltà di Architettura, Chimica, Farmacia, Ingegneria, Medicina e Scienze matematiche, fisiche e naturali possono trarre beneficio dalla lettura di questo libro.

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Pagina 8

Gli articoli del XVII e XVIII secolo erano lettere erudite inviate ai segretari o ai presidenti delle società scientifiche e ai direttori o curatori delle riviste, non più a privati, con l'intesa che sarebbero state pubblicate nella forma originale, o in una versione riscritta dal direttore o dal segretario. Molti di questi articoli, per gli standard moderni, erano molto brevi: il semplice cenno a qualche osservazione o scoperta, spesso soltanto uno o due paragrafi. Spesso il principio organizzativo degli articoli lunghi era una narrazione storica, con esperimenti legati a posti e tempi particolari. Il XIX secolo portò significativi progressi nel progetto sperimentale, nei metodi statistici d'analisi dei risultati sperimentali, e nuove teorie spiegarono risultati sperimentali e osservazioni. Di conseguenza i direttori delle riviste e il corpo, rapidamente crescente, degli scienziati professionisti iniziarono ad imporre standard più rigorosi su ciò che doveva costituire un articolo accettabile e ad aspettarsi, sia dall'autore sia dal lettore, qualche familiarità con le conoscenze già note, ricordando che la scienza è cumulativa. La forma dell'articolo doveva cambiare per soddisfare queste nuove attese.

Il secolo XIX portò il cambiamento che condusse al principio organizzativo, oggi universalmente accettato, noto come struttura canonica [3, 13, 51, 74]:

1) Intestazione (titolo, lista e credenziali degli autori)
2) Riassunto
3) Introduzione
4) Corpo (metodi, teoria, esperimento, risultati)
5) Discussione
6) Conclusione
7) Ringraziamenti
8) Riferimenti bibliografici (bibliografia).

La rivoluzione scientifica del XVII secolo cambiò radicalmente il terreno di lavoro della scienza perché dette grande importanza all'esperimento e all'osservazione, ritenne che le leggi della natura devono essere espresse da leggi matematiche, evidenziò la predizione dei risultati, e diffuse l'idea che le nuove scoperte fanno avanzare sia la conoscenza di sé e dell'universo, sia il dominio sulle forze della natura, per una maggior utilità dell'umanità [7, 11, 49, 50, 58]. Nella storia questa è la prima rivoluzione dedicata ad uno sviluppo continuo, tuttora in svolgimento, e ad una ricerca senza fine.

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Pagina 9

Prima della comparsa delle riviste periodiche, il mezzo di comunicazione preferito era, e da sempre, il libro. Nell' antichità classica la comunicazione tecnico-scientifica era basata esclusivamente su libri, spesso monografici come le opere di Euclide (330?-275? a.C.) o Archimede (287-212 a.C.), e tecniche nuove valide potevano anche trovarsi disseminate in libri che trattavano argomenti di tutt'altro genere. Un esempio è l'interessante proposta di miglioramento delle segnalazioni luminose formulata da Polibio (200-118 a.C.) nelle Storie (quadro 1.1), il primo telegrafo (= scrittura a distanza) della storia.

Il libro, però, non è né tempestivo né economico, perché l'autore, per giustificarne la pubblicazione, deve aspettare fino a quando non ha accumulato un numero sufficiente di risultati sperimentali o di sviluppi teorici [34]. Il libro tende a presentare argomentazioni complete, e non permette al lettore una risposta immediata. La comunicazione attraverso i libri tende ad evitare il confronto, a ridurre il disaccordo e la discussione, e non sviluppa la competizione nella comunità scientifica [4].

Un mezzo qualificato per pubblicare brevi articoli c'era già: erano le collezioni, raccolte monografiche di articoli, pubblicate dalle accademie e dalle società scientifiche. Queste raccolte avevano però difetti tali da non poter essere uno strumento efficace della comunicazione tecnico-scientifica. Uno era la lingua usata.

Contrariamente a quello che comunemente si crede, nei secoli XVII e XVIII molte pubblicazioni erano in volgare, non in latino, anche se quest'ultima era pur sempre la lingua preferita della comunicazione scientifica accademica, e ciò poteva essere un ostacolo alla diffusione delle conoscenze [34]. Galileo, infatti, pubblica in italiano il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano (1632) e i Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attinenti alla meccanica ed i movimenti locali (1638), perché vuole comunicare con il pubblico colto, non con i filosofi naturali (ossia gli scienziati dell'epoca). Ma quando si rivolge agli accademici usa il latino: nel Sidereus Nuncius (sezione 1.4.1) e nel trattato, contenuto nei Discorsi, nel quale discute il moto rettilineo uniformemente accelerato.

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Pagina 148

4. La pianificazione strategica


Un manoscritto tecnico-scientifico può fallire il suo scopo come altri prodotti tecnici [16]. Invece d'essere un mezzo di comunicazione, di avvicinare scrittore e lettore, li allontana. Un manoscritto può fallire perché lo scrittore fa i seguenti errori:

1) Non dà importanza al completamento del lavoro tecnico-scientifico, vale a dire alla stesura del manoscritto.

2) Non pianifica il manoscritto. Ritiene che la scrittura, diversamente dalle altre attività tecnico-scientifiche, non richieda una pianificazione e possa essere improvvisata. L'assenza di una pianificazione fa commettere errori strategici, che minano alla base il manoscritto perché disturbano il canale virtuale delle idee (capitolo 2).

3) Non rilegge il manoscritto con cura. Pensa che ciò che ha scritto sia chiaro e privo di errori, quando spesso il testo è chiaro soltanto a lui, e gli errori abbondano. La mancanza di chiarezza fa commettere errori tattici, errori che nascono da una revisione superficiale del testo e disturbano il canale virtuale del linguaggio. Tutti, anche i più bravi, commettono molti errori nella prima versione, ma gli scrittori esperti li correggono prima della versione definitiva.

Per evitare gli errori strategici, i più pericolosi perché disturbano direttamente il canale delle idee, si deve attentamente pianificare il manoscritto. La pianificazione strategica consiste nei seguenti passi:

1) decidere lo scopo del manoscritto

2) individuare il tipo di lettore per il quale si scrive

3) organizzare il manoscritto secondo una struttura standard.

Se si sottovaluta o si evita uno di questi passi, il risultato è quasi certamente un manoscritto debole e inefficace, destinato al fallimento, un mezzo di comunicazione che non funziona. Anche la comunicazione tecnico-scientifica orale deve essere attentamente pianificata, sia perché spesso è la versione impalpabile, meno duratura, di un manoscritto, e rischia perciò di non lasciare traccia, sia perché usa molte figure per comunicare in modo efficace con gli ascoltatori. La comunicazione orale può avvenire in momenti di forte tensione e, se non è preparata, rischia di fallire lo scopo, con conseguenze anche molto gravi (capitolo 5).

4.1 Le tre funzioni del manoscritto

Le funzioni che un manoscritto tecnico-scientifico può svolgere sono tre [16]. In ordine d'importanza:

1) informare

2) persuadere

3) motivare.

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