Autore Erin Mc Closkey
CoautoreAntonio Attini
Titolo Hawaii dal cielo
EdizioneWhite Star, Vercelli, 2003 , pag. 160, cop.ril.sov., dim. 260x365x17 mm , Isbn 978-88-540-0013-1
TraduttoreVittoria Massimiani
LettoreCorrado Leonardo, 2004
Classe fotografia , natura , paesi: USA












 

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Indice


Introduzione        14

Big Island          22

Maui                54

Lanai               78

Molokai             86

Oahu               100

Kauai              124


 

 

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Pagina 14

Introduzione



Aloha è forse la parola più adatta a esprimere il senso di spiritualità emanato dall'innegabile bellezza delle Isole Hawaii. Essa significa più di un semplice "salve": quando la si pronuncia, è in riconoscimento della presenza della divinità. E certamente gli dèi devono sorridere a questo paradiso di lussureggianti e impenetrabili foreste pluviali, profonde valli seducenti e misteriose, montagne spaventevoli e austere, scogliere dirupate. Sorvolare le vallate picchiettate di villaggi e screziate di verdi campi di taro è un vero incanto, librarsi in volo sulle volte di fitta e umida vegetazione delle foreste pluviali e sui grandi crateri vulcanici è quanto mai evocativo. Guardando le isole dall'alto ci si sente in comunione con il pantheon degli dèi hawaiani. Trasportati dai venti, giungono ancora all'orecchio i canti degli antichi capi, mentre dalle pareti di pietra scoscese che si ergono dal fondo di grandi canyon e guardano austere verso l'orizzonte, sembra delinearsi il viso degli spiriti guerrieri. Onde enormi si afferrano audaci l'un l'altra e si lasciano rotolare verso la riva, come se volessero salire sulle invitanti spiagge per distendervisi e sentire il bacio del sole hawaiano.

Questo piccolo, incantevole arcipelago di isole, isolotti, barriere coralline e atolli sorge al centro dell'immensa distesa blu dell'oceano e sembra aver scelto come propria ubicazione il punto più lontano possibile da tutti i continenti, i quali paiono irradiarsi all'intorno a migliaia di chilometri di rispettosa distanza. Ottantadue vulcani danno vita a una collana formata da perle che sono solo la punta di imponenti montagne sottomarine. La dicotomia interna alle isole risiede nel perenne antagonismo tra l'elemento del fuoco e quello dell'acqua. Al nero terreno bruciato si affianca la lussureggiante vegetazione dei tropici. Le roventi eruzioni di lava inceneriscono il suolo sino a renderlo nero carbone, ma sono contrastate dalle nuvole tropicali dense d'acqua che nutrono e dissetano la terra carbonizzata e colmano i fiumi con piogge copiose.

Cascate sembrano gettarsi da ogni rupe e la sommità di enormi crateri è coperta da indocili cappucci nevosi e ghiacciai.

La lava scorre lungo i pendii montani e giunge sino all'oceano, dove le onde candide, piene di sfida, la ricacciano indietro sottomettendola. Il magma sottomarino esplode dal cosiddetto hot spot, il "punto caldo" delle Hawaii, che le ricche acque del Pacifico non valgono a raffreddare.

Fantastiche scene di esplosioni di lava che erompe infuocata accendono senza dubbio l'immaginazione, tuttavia altrettanta parte delle Isole Hawaii è tropicalmente umida, caratterizzata dall'acqua. Le foreste pluviali abbondano di felci giganti che s'insinuano tra le foglie e le fronde degli alberi come anemoni color verde mare, mentre merlettate cascate bianche pendono dalle rupi simili a veli impalpabili, oppure si riversano come champagne che erompe gorgogliando da una bottiglia appena aperta.

La nascita dell'arcipelago avvenne solo 25-40 milioni di anni fa, quando il magma caldo esplose, aprendo una frattura sul fondo oceanico, ed eruttò ribollendo dal nucleo fuso e infuocato della terra, andando a costituire pian piano un substrato che venne accumulandosi e crebbe sino a diventare un enorme vulcano.

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