Copertina
Autore Ian McEwan
Titolo Fra le lenzuola
EdizioneEinaudi, Torino, 1982, Nuovi Coralli 321 , pag. 353, dim. 115x195x11 mm , Isbn 978-88-06-53348-9
LettoreRenato di Stefano, 2000
Classe narrativa inglese
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Pagina 3 [ inizio libro ]

Pornografia

O'Byrne attraversò il mercato di Soho diretto al negozio di suo fratello. Pochi clienti che sfogliano le riviste e Harold che li guarda dalla sua piattaforma attraverso lenti spesse un dito. Harold non era alto neanche uno e sessanta e portava scarpe rialzate. Prima di diventare un suo dipendente O'Byrne lo chiamava Tappo. Accanto al gomito di Harold una radiolina gracchiava notizie sulle corse del pomeriggio. - Oh, - disse Harold con lieve disprezzo, - il fratello prodigo... - Sbatté gli occhioni ingranditi ad ogni consonante. Guardò oltre le spalle di O'Byrne. - Le riviste sono tutte in vendita, signori -. I lettori ebbero un fremito di disagio come chi è disturbato in pieno sogno. Uno rimise a posto la rivista e uscí rapido dal negozio. - Dove sei stato? - chiese Harold in tono piú calmo. Scese dalla pedana, si mise il cappotto e fulminò con lo sguardo O'Byrne, che non gli aveva risposto. Tappo. O'Byrne aveva dieci anni meno di suo fratello, detestava lui e i suoi successi ma in quel momento, chissà perché, ci teneva alla sua approvazione. - Sai, avevo un appuntamento, - disse calmo, - mi sono beccato lo scolo -. Harold ne fu lieto. Diede un pugno amichevole alla spalla di O'Byrne. - Ben ti sta, - disse e starnazzò rumorosamente. Un altro cliente si avviò con riluttanza all'uscita. Sulla porta Harold gridò: - Sarò qui per le cinque -.

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Pagina 71

Morta venendo

Le donne sempre in posa non mi interessano. Ma lei era un tipo che colpiva. Dovetti fermarmi a guardarla. Le gambe erano ben distanziate, il piede destro spinto audacemente in avanti, il sinistro strascicato con studiata casualità. Protendeva la mano destra fino quasi a toccare la vetrina, con le dita rivolte in alto come un bellissimo fiore. La mano sinistra era un po' piú arretrata e sembrava che tenesse a bada dei cuccioli giocherelloni. Testa all'indietro, un accenno di sorriso, gli occhi socchiusi per la noia o il piacere. Impossibile capirlo. Un insieme decisamente artificiale, ma dopotutto io non sono un uomo semplice. Era una donna splendida. La vedevo quasi tutti i giorni, ogni tanto due o tre volte al giorno. E naturalmente lei assumeva altre posizioni a seconda dell'umore. Certe volte, passando di corsa (sono un uomo che ha sempre fretta), mi concedevo una breve occhiata e sembrava che lei mi facesse un cenno di invito, volesse accogliermi al riparo dal freddo. Altri giorni mi ricordo di averla vista in quello stato di stanca e desolata passività che gli sciocchi scambiano per femminilità.

Cominciai ad accorgermi dei vestiti che indossava. Era una donna alla moda, naturalmente. In un certo senso era il suo mestiere. Ma in lei non c'era traccia della leziosa, asessuata rigidezza tipica di quegli attaccapanni a malapena animati che sfoggiano l' haute couture in saloni soffocanti al suono di esecrabili musichette. No, lei era un essere di un'altra levatura.

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