Copertina
Autore Henry Miller
Titolo Tropico del cancro. Tropico del capricorno
EdizioneFeltrinelli, Milano, 1962, I Narratori
OriginaleTropic of cancer [1934] Tropic of capricorn [1939]
TraduttoreLuciano Bianciardi
LettoreRenato di Stefano, 1970
Classe narrativa statunitense , erotica
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Pagina 9 [ inizio libro ]

Abito a villa Borghese. Non un granello di polvere, non una sedia fuori posto. Siamo soli, e siamo morti.

Ieri sera Boris si è accorto di avere i pidocchi. Gli ho dovuto radere le ascelle, ma il prurito non ha smesso. Come si fa a prendere i pidocchi in un posto bello come questo? Ma non pensiamoci. Non ci si sarebbe mai conosciuti cosi intimamente, Boris ed io, se non fosse stato per i pidocchi.

Boris mi ha fornito poco fa un compendio di come la vede. È un profeta del tempo. Farà brutto ancora, dice. Ci saranno ancora calamità, ancora morte, disperazione. Non c'è il minimo indizio di cambiamento. Il cancro del tempo ci divora. I nostri eroi si sono uccisi, o s'uccidono. Protagonista, dunque, non è il Tempo, ma l'Atemporalità. Dobbiamo metterci al passo, passo serrato, verso la prigione della morte. Non c'è scampo. Non cambierà stagione.

È l'autunno del mio secondo anno a Parigi. Ci sono stato mandato per una ragione che ancora non sono riuscito a penetrare.

Non ho né soldi, né risorse, né speranze. Sono l'uomo piú felice del mondo. Un anno, sei mesi fa, pensavo d'essere un artista. Ora non lo penso piú, lo sono. Tutto quel che era letteratura, mi è cascato di dosso. Non ci sono piú libri da scrivere, grazie a Dio.

E questo allora? Questo non è un libro. È libello, calunnia, diffamazione. Ma non è un libro, nel senso usuale della parola. No, questo è un insulto prolungato, uno scaracchio in faccia all'Arte, un calcio alla Divinità, all'Uomo, al Destino, al Tempo, all'Amore, alla Bellezza... a quel che vi pare.

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