Copertina
Autore Aldo Nove
Titolo Milano non è Milano
EdizioneLaterza, Roma-Bari, 2004, Contromano , pag. 146, cop.fle., dim. 120x180x11 mm , Isbn 978-88-420-7373-4
LettoreLuca Vita, 2004
Classe citta': Milano , viaggi
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Indice

Axolotl                                          3

Milano in generale                               7

Milano è il capoluogo della regione Lombardia,
in Italia, e ha più o meno 4.250.000 abitanti   10

Milano in questo momento                        13

Le prodigiose sorti del Moplen                  16

La dattilografa di luce                         22

Il guerriero di latta sopra il ponte            25

La zona equatoriale di Milano                   31

Nessuno ma tornano                              36

Una Madonnina segreta                           42

Che cosa ha fatto il signor Fasulo              46

McMilano's                                      49

Intervallo numero uno.
"De magnalibus Mediolani"                       55

È un paradiso (ricognizione sui centri
commerciali di Milano e immediati paraggi)      63

10 Corso Como                                   69

La fabbrica e il Megastore                      71

La torre di un castello visconteo
costruita con il meccano                        79

Le ossa di Milano (I)                           82

Le ossa di Milano (II)                          87

Un accendino a forma di 11 settembre.
La passeggiata quotidiana di Enrico Cuccia      91

Mi chiamo Jovanotti e faccio il dj / e non
vado mai a letto prima delle sei...             96

Pornomilano                                    102

Secondo intermezzo. Milano tutta d'un fiato    107

"Il salotto di Milano, ritrovo delle signore
e dell'élite della città"...                   115

Il "Cenacolo" alla moda eterna                 123

"My Nation Underground"                        130

La collinetta dell'amore e altre
"locations" sentimentali milanesi              137

Il poema di Milano. I Navigli                  142

Millenni                                       144

 

 

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Pagina 25

Il guerriero di latta sopra il ponte



Uno spaccato della storia milanese è corso Buenos Aires, uno dei posti più milanesi di Milano.

Corso Buenos Aires è chiamato anche "la galleria dei poveri".

È la seconda "vasca" di Milano, intendendo per vasca il contenitore all'interno del quale fanno avanti e indietro gli avventori, quando non si ha nulla da fare e per fortuna, allora, si guarda Milano (le sue vetrine).


A piedi, si arriva a corso Buenos Aires dal Duomo, attraversando il "Corso" (Vittorio Emanuele, "la galleria dei ricchi") fino a piazza San Babila e da lì verso corso Venezia (un tempo corso di Porta Orientale, fuga dal centro alla campagna), a fianco dei giardini pubblici, fino a piazza Oberdan dove, ramificato da un susseguirsi di stradine che lo collegano alla stazione Centrale, inizia corso Buenos Aires, che si estende fino a piazzale Loreto, uno dei luoghi più incomprensibili del mondo.


Il sabato e la domenica è difficile camminare per corso Buenos Aires. Arriva gente da tutta la provincia di Milano, e camminano avanti e indietro. Arrivano anche, in buona parte, dal Giappone.


A Milano ci sono i giapponesi e i piccioni, tanti.

Non solo loro, ovviamente.

Però ci sono tanti giapponesi e tanti piccioni che fanno avanti e indietro.

I piccioni volano, i giapponesi corrono.

Le due cose si fondono armonicamente, o provano a farlo, in piazza Duomo. Come in una parodia di piazza San Marco a Venezia, ci sono i venditori di mais che fanno le foto ai turisti che danno da mangiare ai piccioni; nelle foto, generalmente, si vedono corpi abbozzati sotto una quantità incongrua di piccioni svolazzanti. Solo i giapponesi si fanno ritrarre mentre nutrono i piccioni.

È una cultura turistica massimalista.

Quella delle magliette "Sono stato in Italia".

E quindi piazza San Marco a Venezia, il Duomo di Milano la mole Antonelliana piazza del Campo il Colosseo il Vesuvio.

La foto con i piccioni in piazza Duomo.

Sono opere espressionistiche spicciole, inconsapevoli, con la funzione di souvenir massimalisti.


I giapponesi li noti perché sono in gruppi, quasi sempre, e si muovono compatti. Fotografano tutto.

È stato calcolato che chiunque ha un suo ritratto, involontario, in un album di fotografie giapponese.

Un turista giapponese, fotografando tutto, ha fotografato anche te, che del tutto sei parte e sai che di te rimane testimonianza, in un appartamento di Shibuya, ad esempio.


Ma torniamo a corso Buenos Aires.

Come tutto, a Milano, è cambiato in modo spaventoso. Nei primi decenni del Novecento era molto più moderno di adesso. Nei primi decenni del Novecento c'era un entusiasmo incredibile attorno a quelle che Leopardi definiva "le umane sorti e progressive".

C'era anche molta povertà, ma i treni erano una cosa vera, e funzionavano come mai nei secoli precedenti, quando non esistevano. Veri erano i tram (una bellissima immagine d'epoca di un tram milanese nel 1919 si può trovare all'indirizzo Internet http://www.mondotram.it/cartoline_antiche/id39.htm).

La stessa cosa per le automobili.

Ne sfrecciavano poche.

Ma ognuna di esse ti ricordava che eri moderno.


Questa modernità ha avuto inizio con l'Unità d'Italia, e con l'espansione della città a nord-est. Prima, una legge proibiva di costruire case così alte da impedire la vista delle montagne attorno a Milano.

A un certo punto non è stato più possibile rispettare questa legge, le persone erano troppe e alle montagne non ci pensava più nessuno. Ecco allora nascere i palazzoni che oggi sono Milano.

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Pagina 55

Intervallo numero uno.
"De magnalibus Mediolani"



Facciamo un salto indietro di ottocento anni, otto secoli prima che McDonald's invadesse Milano, prima che il signor Fasulo si schiantasse contro il Pirellone.


Bonvesin de la Riva era un maestro di grammatica nato verso la metà del Duecento e morto nel 1313. Si chiamava così perché "la riva" era la ripa di Porta Ticinese, il quartiere di Milano dove abitava e insegnava.

Bonvesin lo si studia, a volte, nelle scuole superiori e se ne cita la sua vividissima descrizione dell'inferno, un luogo puzzolentissimo dove i diavoli mestolano nei pentoloni i peccatori e se li mangiano.

Ma oltre a questa visionaria descrizione pulp del tenebroso aldilà, Bonvesin de la Riva ci ha consegnato un'opera fondamentale per farci un'idea di come vedesse Milano un erudito di ottocento anni fa: il De magnalibus Mediolani (Le meraviglie di Milano), che riassumeremo qui in parte.


Milano, ci racconta Bonvesin, è una città meravigliosa, ma i milanesi (già allora) hanno troppa fretta e non se ne accorgono. Milano è la città più bella d'Italia. È come il Sole tra i corpi celesti. Secondo Bonvesin, questo dimostra che il papa dovrebbe stare a Milano, e non a Roma, perché Milano è più importante di Roma.


Roma è un grande pianeta.

Milano è una stella.

La più grande.


Così diceva Bonvesin.

Perché?

Perché non ha paludi fetide e schifose, ma limpidi fiumi, e acque molto buone da bere, saporite e leggere.

Le acque di Milano sono meglio del vino.

Bonvesin era fissato, con l'acqua. Ma a quei tempi era normale, perché le reti idriche erano messe malissimo.

Il clima, dice poi Bonvesin, a Milano, è temperato tutto l'anno, e fino a mezzanotte non fa mai freddo.

A Milano, le persone muoiono molto vecchie.


Le strade sono larghe.

I palazzi sono belli.

Le case sono numerose e tutte attaccate.

Le case sono circa dodicimilacinquecento.

La città è rotonda, e al centro c'è una corte con un bellissimo palazzo.

La città è cinta di mura e ha sei porte. Ogni porta ha due torri. Ci sono duecento chiese e quattrocentottanta altari. Ci sono centoventi campanili e duecento campane. Chi sale sulla torre del palazzo al centro della città vede dei bellissimi paesi, tra i quali Monza. Oltre a Monza ci sono altri centocinquanta paesi che circondano Milano, e sono tutti belli.

Ci sono tante cascine, fiumi, eremi, frutteti.

Chi visita Milano e i suoi dintorni, dice Bonvesin, "anche girando il mondo intero non troverà mai un simile paradiso di delizie".


I milanesi maschi e femmine sorridono sempre e non ingannano.

Vivono con decoro e si vestono bene.

Sono molto religiosi.

La popolazione si espande in continuazione, perché l'acqua è buona.

I malati possono andare negli ospedali, che in città sono dieci e in periferia quindici. Tutti i malati poveri vengono curati gratis.


Ci sono quattrocento frati che vivono di elemosina.

Diecimila preti.

Centoventi giudici.

Millecinquecento notai.

Sei trombettieri.

Ventotto medici.

Cento cinquanta chirurghi.

Otto professori di grammatica.

Centocinquanta cantanti.

Settanta maestri.

Seicento fornai.

Mille mercanti.

Quattrocentocinquanta macellai.

Quattrocento pescatori.

Trenta fabbricanti di campanelle per cavallo.

Cento nobili che vanno a caccia di falconi.

Più di cento fabbricanti di corazze per soldati.

Duemila morti sepolti in tombe di marmo o di selce.


Milano, continua Bonvesin, produce ceci, fagioli, grano, segale, miglio, lenticchie, rape, ciliegie aspre, ciliegie dolci, prugne bianche, prugne rossicce, fichi grossi e nocciole piccole adatte alle donne, pesche, pere, pomodori, castagne, bietole, lattuga, sedano, prezzemolo, finocchio, zucche, trifogli, viole, rose.


Ci sono buoi, pecore, capre, cavalli, muli, asini.

Alberi, fave, olio, pane, vino, carne, galline, pavoni, fagiani, cani, allodole, merli, arieti, anatre, miele, ricotte, latte, gamberi, pesci grossi appetitosi, lino, seta, pepe, sale.


Quattro volte all'anno ci sono i mercati generali.

Due volte alla settimana i mercati di rione.

Nessuno sta mai fermo.

C'è tanto da fare.

Gli uomini corrono di qua e di là.

Le donne sposate corrono di qua e di là.

Le donne vergini corrono di qua e di là.

I fanciulli corrono di qua e di là.

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Pagina 107

Secondo intermezzo.
Milano tutta d'un fiato



Dio muove le mani sopra le acque prova il ritmo delle glaciazioni la forma delle successioni delle stagioni le caratteristiche morfologiche del paesaggio la fusione dei ghiacciai quaternari che hanno sommerso vasti tratti di costa in tutto il mondo scatenando circa settantamila chilometri cubici di pioggia o di neve sulle terre emerse del globo la progressiva creazione di paesaggi spianati dall'alternanza di periodi caldi e periodi freddi depositando estesissimi accumuli morenici facilitando gli spostamenti di spore e pollini fino a creare l'ultima ritirata dei ghiacci undicimila anni fa dando luogo alle migrazioni del popolo gallico dei Biturigi.


Durante il regno di Tarquinio Prisco sotto il comando di Ambigato si crearono le condizioni per i primi insediamenti stabili capoluoghi di tribù tra continue instabilità tumultuose inquietudini si impiantavano botteghe artigiane si tenevano fiere e mercati in occasione di feste religiose si scambiavano pelli carni salate formaggi tra il VI e il V secolo a.C.


Di essi della precedente età del ferro estesa dalle isole britanniche all'Italia settentrionale ci restano tracce sporadiche incisioni piediformi isolate o a gruppi petroglifi in guisa di punte di freccia incisioni antropomorfe zoomorfe sulle rocce nell'ideale pentagono che trova oggi i suoi vertici nei passi del San Bernardino e del Sempione e a Sud nelle città di Novara, Milano e Como.


Nel tempo per la propria posizione mediana ebbe rigoglio si sviluppò una borgata rustica un piccolo villaggio fondato dagli Insubri circondato da mura di biancospino fu chiamato Midland in seguito dai sopraggiunti romani fu chiamato Mediolanum.


Dopo la conquista della Gallia da parte di Roma la città crebbe ricca sappiamo da Polibio che nel II secolo a.C. a Milano cinquantadue chili e mezzo di grano costavano quattro oboli sappiamo inoltre che un viaggiatore pagava un tanto fisso di rado superiore a un semiasse ci sono un teatro un foro una zecca un circo dei templi e un edificio termale.


Dal 49 a.C. la città con il circostante territorio era diventata un municipium ossia godeva degli stessi diritti aveva una certa autonomia con magistrati di propria elezione atti a conciliare il diritto locale con il diritto romano a definire il numero e le attribuzioni dei magistrati tra tutte le leggi emanate dalla città di Milano ai propri albori la più celebre fu la lex julia municipalis promulgata da Giulio Cesare nel 45 a.C. Altre fonti ci assicurano che a Milano fiorivano industrie tessili metallurgiche fabbriche di armi forniture militari è attestata la forza contrattuale della congregazione dei mercanti primi ad essere colpiti durante l'insurrezione popolare del 385 d.C. contro Valentiniano II imperatore.


La fama di Milano si forma durante il periodo imperiale e specialmente nell'ultima fase dell'impero Milano svetta sulle altre città per la sua ricchezza mentre i municipi curvavano sotto il peso di una crisi economica che inaridiva le fonti di ogni prosperità riducendo il consiglio comunale a ufficio imposte fino alla morte di Teodosio I alla formazione della corte imperiale a Milano sotto Massimiliano Augusto.

[...]

Scoppia il Novantotto vengono uccise 83 persone in quattro giorni nel 1899 nasce il Milan Cricket and Football Club mentre da una scissione del Milan l'Inter nasce nel 1908 nel 1914 scoppia la prima guerra mondiale.


Nel 1916 il primo bombardamento causa quattordici morti quaranta feriti nel 1918 l'anno della vittoria Milano è colpita da un'epidemia influenzale che miete seimila vittime Mussolini organizza il Partito fascista con sede in via Paolo da Cannobio Angelo Motta inventa il panettone i fascisti assaltano le sedi dei giornali a loro avversi nel 1922 si impadroniscono di palazzo Marino Mussolini diventa capo del governo nel 1923 si inaugura la Fiera Campionaria nel 1926 viene inaugurato lo stadio di San Siro scoppia la seconda guerra mondiale nel 1942 un bombardamento inglese fa settecento vittime nel 1943 Milano è occupata dai nazisti inizia la resistenza Mussolini viene ucciso e appeso in piazzale Loreto nel 1945 inizia la ricostruzione.


Il 28 giugno 1946 Enrico De Nicola è il primo presidente della Repubblica si dimette viene rieletto nasce il totocalcio vincono i democristiani il grattacielo Pirelli è il più alto d'Italia inizia il centro sinistra viene nazionalizzata l'energia elettrica arrivano gli immigrati dalla Bassa Padana dal Veneto dall'Emilia dalla Toscana dalle vallate delle Prealpi lombarde dal meridione d'Italia.


Arrivano gli hippy le contro culture il Sessantotto salta per aria piazza Fontana viene ucciso Pinelli ci sono Canzonissima l'austerity il referendum per il divorzio si diffondono i surgelati la repressione poliziesca in Milano e nelle principali città d'Italia vere e proprie guerriglie quotidiane nascono Edilnord Italcantieri Fininvest Srl Milano 2 Milano 3 nel 1977 inizia Happy Days nel 1978 nasce Telemilano Aldo Moro viene assassinato a Roma Milano viene messa sotto misure cautelative eccezionali.


Nel 1979 Silvio Berlusconi è presidente del nuovo gruppo Fininvest crescono il Partito socialista di Bettino Craxi la globalizzazione mondiale la canzone Sbirulino arriva alla sessantanovesima posizione dei quarantacinque giri.


Craxi diventa capo del governo nascono i paninari muore Claudio Villa crolla il Muro di Berlino nasce la terza linea della metropolitana Mario Chiesa presidente del Pio Albergo Trivulzio viene arrestato mentre cerca di buttare i soldi nel water arrivano Beautiful Tomba Di Pietro la Seconda Repubblica a Milano in piazza Cordusio chiude Burghy sostituito da un secondo McDonald's la città continua a espandersi le aree dismesse della Bicocca alla periferia nord di Milano dove un tempo c'era la fabbrica dei pneumatici Pirelli viene ristrutturata con interventi di indubbia qualità architettonica all'interno dell'area articolata in sequenza di percorsi pubblici e privati proponendo l'idea di una realtà non periferica ma del tutto urbana dimostrando come la complessa ininterrotta espansione della città possa con l'apporto di cultura sensibilità e intelligenza rinnovare positivamente il paesaggio mentre in televisione si susseguono le guerre del Golfo del Kosovo dell'Afghanistan dell'Iraq...

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Pagina 144

Millenni



Milano è come la punta di un iceberg.

Sotto, immensa, c'è la sua storia. Ogni tanto un'onda ne scopre un frammento, prima che le acque, nell'opera di corrosione inarrestabile che questa città si è proposta per esistere sempre presente a se stessa, nel presente, lo riportino sotto.


Millenni underground.

Per conoscerla, bisogna avere la pazienza di ascoltarla.

Con lo stetoscopio.

Come pulsa dentro.

Bisogna saperla sentire.

Suo malgrado.

Dove rivela la sua memoria. Diceva Nietzsche che la vitalità non trae giovamento dalla storia. Chi vive, se vuole andare avanti, deve dimenticare.

Il suo passato.

E Milano si dimentica, si trasforma come la divinità azteca con cui abbiamo iniziato questo libro.

Per sopravvivere a se stessa.

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