Copertina
Autore Letizia Nucciotti
Titolo L'antichef
Sottotitolodalla tavola alla favola - 500 ricette raccontate
EdizioneNuovi Equilibri, Viterbo, 2003 , pag. 424, dim. 170x240x30 mm , Isbn 978-88-7226-771-4
LettoreRiccardo Terzi, 2003
Classe alimentazione
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Indice


Ballo in cucina                      3


PRIMI PIATTI                         9


SUGHI DI BASE                       10

Agliata                             11
Salsa di pomodoro                   11
Sugo di carne                       12

Il Poggio della Spina               14

Spaghetti al pomodoro fresco        16
Orecchiette al pomodoro fresco      16
Spaghetti mediterranei              17
Pasta alla pizzaiola                18
Pasta al forno                      18
Pennette all'ortolana               20
Pennette agli aromi                 21
...ancora agli aromi                22
Penne al sugo rosa                  22
Fusilli alla crema di spinaci       23
Pasta al forno con gli spinaci      24
Conchiglie ai piselli               25
Risotto ai piselli                  26

I falò e le lucciole                27

Farfalle al sugo di carne in bianco 30
Orecchiette con i broccoli          31
Orecchiette alle verdure            32
Conchiglie ai formaggi              33
Spaghetti alla quasi... carbonara   34
Sedani alle zucchine                35
Pasta al forno con le zucchine      36
Pennette zucchine e rosmarino       37
Mezze penne con fiori e zucchine    38
Conchiglie alla zucca gialla        38
Fusilli alla rucola                 39
Spaghetti tonno e rucola            40
Spaghetti con tonno e pomodoro      40
Spaghetti tonno e limone            41
Spaghetti all'acciugata             42
Spaghetti ai funghi porcini         43

La legna per scaldarsi              44

Spaghetti con asparagi e rigatino   48
Penne al tonno e vino bianco        49
Penne con salsiccia e panna         49
...il pesto                         50
Trenette al pesto con fagiolini
    e patate                        51
Pennette al pesto e pomodorini      51
Tagliolini al limone                52
Farfalle all'arancia                52
Sedanini alla crema di peperoni     53
Linguine al finocchietto selvatico  54
Riccette con carciofi e ricotta     54
Penne con carciofi e salsiccia      55
Mezze penne con patate e cavolfiore 56

[...]


 

 

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Ballo in cucina



Ballo in cucina...

perché è assai più che una stanza e starci dentro ha un significato molto più ampio che racimolare e assemblare ingredienti, sfangare l'impegno quotidiano del pranzo e della cena. La cucina è storia, è memoria, e comunicazione, rispetto di se stessi, mezzo per dimostrare presenza e affetto. È cultura ed economia, gioco individuale o di gruppo, manipolazione, alchimia e fantasia: è musica e danza!

Come in un ballo scegli un tema, quello adatto al tuo stile, veloce o lento, ritmato o suadente, senza farti prendere dalla concitazione per non dimenticare i movimenti principali, quelli che conservano l'armonia dell'insieme e che garantiscono un buon risultato, per il resto inventi tu secondo il tuo piacere, la tua creatività, il momento e l'atmosfera. La musica te la fai da solo, coperchi e pentole, piatti, bicchieri e mestoli sono alla portata di ogni percussionista, sono la prima scoperta musicale anche per un bambino... e sono lì, 'strumenti' di ogni cuoco. La coreografia è varia e adattabile a ogni preparazione: l'ancheggiare ritmico e veloce di quando prepari un battuto con la mezza luna, il movimento ondeggiante e morbido di quando mescoli la besciamella o la crema, lo scatto atletico di quando spiani la pasta delle tagliatelle, dei pici o della pizza, le mezze piroette per passare dal tavolo ai fornelli, dall'acquaio al frigo...

Guardando con un occhio un poco diverso anche l'impegno quotidiano dell'organizzazione del pasto assume un aspetto nuovo, più leggero e piacevole. Basta scaricarlo dal senso di obbligo, dall'idea di complessità, di poca fiducia nelle proprie capacità. La riscoperta di cio che è essenziale puo rappresentare una vera conquista, non solo in tema di alimentazione. Esiste una cucina possibile e non è quella dei grandi cuochi che fanno il loro mestiere lontano dai nostri piccoli fornelli, eccedendo spesso in stile e prosopopea, non è quella delle prelibatezze introvabili, delle ricette lunghe un chilometro per realizzare le quali manca nella nostra dispensa sempre qualcosa di essenziale, o ti costringono a lavorare mezza giornata impiastricciando tutto. La cucina possibile è quella che conserva dignità anche quando assemblando piccole rimanenze riesci in mezz'ora a mettere te e la tua famiglia davanti a qualcosa di preparato al momento, rivendicando il dovere e il piacere di volersi bene, di apparecchiare e di sedersi insieme almeno una volta al giorno.

La mia esperienza di vita mi ha fatto imparare le piccole strategie di questa grande arte senza rendermene conto, senza una scuola, ma con una applicazione quotidiana che ha dato a gesti e procedimenti la scioltezza e la naturalezza che si ha nel lavarsi, pettinarsi, guidare, telefonare...

Scrivere e descrivere di queste cose mi ha dato l'occasione di rivederle e apprezzarle come fossero nuove, scoprendo nel raccontarle quanto poi non fossero scontate. Anzi ho capito che tante di queste minuscole ricchezze, nella fretta sconcertante che segna la vita di oggi, si stanno perdendo insieme al senso delle priorità, dei valori, della memoria. Un patrimonio di monetine apparentemente fuori corso ma che come tutte le rarità cominciano ad assumere il valore da collezionista.

Questa consapevolezza mi è maturata man mano mentre mettevo insieme queste mie ricette, descritte con tutta la semplicità di un manuale per neofiti dei fornelli senza illustrazioni da settimanale di cucina, troppo patinate, fatte più per gli occhi che per il palato. Volevo stamparle, fotocopiarle e raccoglierle artigianalmente per regalarle agli amici che spesso me lo chiedono dopo aver mangiato da me. In particolare è stata la nostra amica Brighitte che ha insistito convincendomi a provare a scrivere qualche pagina. La cosa mi ha preso la mano insieme alla voglia di raccontare ciò che io vedo dietro a molte di queste ricette, oltre l'elenco degli ingredienti, nella nobiltà di prodotti che sembrano banali, nel loro valore storico, assai più ampio e importante dei piccoli aneddoti personali a cui spesso li ho collegati. Ne è risultato una specie di diario che segue il filo delle emozioni e degli affetti, sbriciolato qua e là tra elenchi di paste, di risi, di zuppe e polente, di agli, cipolle e pomodori.

Tanti particolari ho provato a descrivere, mille ancora ne avrei voluti raccontare, perché sono la memoria di una infanzia felice, la mia, ma anche perché tracciano i contorni di un mondo che non c'è più, per tutti. Ma qualcosa resta, attraversa e vince il tempo. È la capacità di investire sulle piccole cose essenziali, è la volontà di curare gli affetti e mostrarli senza sciocchi pudori, con una parola, un fiore o magari... un bel piatto di pastasciutta.

L. N.

agosto 2003

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