Copertina
Autore Jeffrey M. Perloff
Titolo Microeconomia
EdizioneApogeo, Milano, 2003, Idee & strumenti , pag. 686, dim. 190x235x33 mm , Isbn 978-88-503-2028-8
OriginaleMicroeconomics
EdizioneAddison Wesley Longman, -, 2001
CuratorePiero Tedeschi, Antonio Nicolò
TraduttoreElena Di Benedetto
Classe economia
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Indice

Presentazione dell'edizione italiana         XI
Prefazione                                 XIII

Capitolo 1 - Introduzione                     1

1.1 Microeconomia: l'allocazione
    delle risorse scarse                      1
    I trade-off                               2
    Chi prende le decisioni                   2
    I prezzi determinano le allocazioni       3

1.2 I modelli                                 4
    Le ipotesi semplificatrici                4
    Verificare le teorie                      5
    Questioni positive e questioni normative  6

1.3 L'uso dei modelli microeconomici          8
    L'uso della microeconomia da parte di
    individui e amministrazioni pubbliche     8

Riepilogo                                    11

Capitolo 2 - La domanda e l'offerta          13


2.1 La domanda                               14
    La curva di domanda                      15
    La funzione di domanda                   18
    Sommare le curve di domanda              20

2.2 L'offerta                                21
    La curva di offerta                      22
    La funzione di offerta                   23
    Sommare le curve di offerta              25
    Gli effetti delle politiche governative
    sulle curve di offerta                   26

2.3 L'equilibrio di mercato                  27
    Determinare l'equilibrio con l'ausilio
    di un grafico                            28
    Determinare l'equilibrio utilizzando
    gli strumenti matematici                 29
    Le forze che portano il mercato
    all'equilibrio                           29

2.4 Le alterazioni dell'equilibrio           30
    Gli effetti prodotti da uno spostamento
    della curva di domanda                   31
    Gli effetti prodotti da uno spostamento
    della curva di offerta                   32

2.5 Gli effetti prodotti dagli interventi
    delle amministrazioni pubbliche          33
    Le politiche che spostano le curve di
    offerta                                  33
    Le politiche che provocano una differenza
    tra la domanda e l'offerta               36
    Perché non è necessario che l'offerta
    sia pari alla domanda                    41

2.6 Quando utilizzare il modello della
    domanda e dell'offerta                   42

Riepilogo                                    43

Capitolo 3 - Applicare il modello
             della domanda e dell'offerta    45


3.1 Quanto conta la forma delle curve
    di domanda e di offerta                  46

3.2 La sensibilità della quantità
    domandata al prezzo                      47
    L'elasticità della domanda rispetto
    al prezzo                                47
    L'elasticità lungo la curva di domanda   49
    Altre elasticità della domanda           52

3.3 La sensibilità della quantità offerta
    al prezzo                                55
    L'elasticità dell'offerta                55
    L'elasticità lungo la curva di offerta   57

3.4 Il lungo e il breve periodo              57
    Le elasticità della domanda nel tempo    57
    Le elasticità dell'offerta nel tempo     58

3.5 Gli effetti di un'imposta sulle vendite  58
    Due tipi di imposte sulle vendite        59
    Gli effetti prodotti sull'equilibrio
    da un'imposta specifica                  59
    L'incidenza fiscale di un'imposta
    specifica                                62
    L'equilibrio rimane invariato,
    a prescindere dal soggetto tassato       65
    Le imposte ad valorem e quelle specifiche
    producono effetti simili                 66

Capitolo 4 - Le scelte del consumatore       71

[...]

Capitolo 5 - Applicare la teoria del
             consumatore                    103

[...]

Capitolo 6 - Le imprese e la produzione     141

[...]

Capitolo 7 - I costi                        173


Capitolo 8 - Le imprese e i mercati
             concorrenziali                 217


Capitolo 9 - Applicare il modello
             concorrenziale                 261


Capitolo 10 - L'equilibrio generale e il
              benessere economico           303


Capitolo 11 - Il monopolio                  339


Capitolo 12 - La determinazione del prezzo  379


Capitolo 13 - L'oligopolio e la concorrenza
              monopolistica                 411


Capitolo 14 - Le strategie                  461


Capitolo 15 - I mercati dei fattori e
              l'integrazione verticale      489


Capitolo 16 - Tassi d'interesse, investimenti
              e mercati finanziari          523


Capitolo 17 - L'incertezza                  549


Capitolo 18 - Esternalità, proprietà comuni
              e beni pubblici               579


Capitolo 19 - L'informazione asimmetrica    613


Capitolo 20 - Contratti e comportamento
              sleale                        645


Indice analitico                            683

 

 

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Pagina 1

Capitolo 1

Introduzione


Se ognuno di noi potesse ottenere tutto il cibo, gli abiti e i giocattoli che desidera senza lavorare, nessuno studierebbe economia. Sfortunatamente, gran parte delle cose buone nella vita sono scarse, ossia non possiamo tutti averne in quantità illimitate. La scarsità è quindi la madre dell'economia.

La microeconomia è lo studio del modo in cui gli individui e le imprese effettuano le proprie scelte in modo da utilizzare al meglio le risorse che hanno a disposizione in un mondo caratterizzato da scarsità, e delle conseguenze che tali singole scelte provocano nei mercati e nell'intero sistema economico. Studiando microeconomia, esaminiamo come i singoli consumatori e le singole imprese prendono le proprie decisioni e qual è l'influenza esercitata sui mercati dall'interazione di molte decisioni individuali.

La microeconomia è spesso chiamata teoria dei prezzi, per sottolineare l'importanza del ruolo svolto dai prezzi; essa spiega in che modo le azioni di tutti gli acquirenti e i venditori determinano i prezzi e come i prezzi influenzano a loro volta le decisioni e le azioni di singoli acquirenti e venditori.

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Pagina 13

Capitolo 2

La domanda e l'offerta


Se domandate "qual è la cosa più importante che sapete di economia?", molti vi risponderanno: "l'offerta eguaglia la domanda". Questa affermazione fornisce una descrizione sintetica di uno dei più semplici eppure più potenti modelli di teoria economica. Il modello della domanda e dell'offerta descrive il modo in cui i consumatori e i fornitori interagiscono per determinare la quantità di un bene o un servizio venduto in un mercato e il prezzo al quale esso è venduto. Per utilizzare il modello occorre stabilire tre fattori: il comportamento degli acquirenti, quello dei venditori e il modo in cui essi interagiscono. Dopo aver letto questo capitolo, dovreste essere sufficientemente abili nell'utilizzare il modello della domanda e dell'offerta da analizzare alcune delle più importanti questioni di politica economica affrontate oggi dal vostro Paese, come quelle riguardanti il commercio internazionale e la determinazione dei salari.

Dopo una tale premessa vi domanderete, forse, se l'economia non si riduca a ciò e non possiate diventare esperti economisti in così breve tempo. La risposta è ovviamente negativa: dovete apprendere anche i limiti del modello della domanda e dell'offerta e sapere quali altri modelli usare quando questo non vi può essere di alcun aiuto.

Nonostante i suoi limiti, il modello della domanda e dell'offerta è il modello economico più largamente impiegato: esso fornisce una buona descrizione del modo in cui funzionano molti mercati ed è particolarmente preciso nell'analisi di quelli in cui sono presenti molti acquirenti e molti venditori, come nella maggior parte dei mercati agricoli e nel mercato del lavoro. Come tutte le buone teorie il modello della domanda e dell'offerta può essere sottoposto a verifica empirica e, a volte, risulta essere falso. Tuttavia, nei mercati in cui è applicabile, ci consente di formulare facilmente delle previsioni accurate.

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Pagina 29

Le forze che portano il mercato all'equilibrio

L'equilibrio di mercato non è solo un concetto astratto o una possibilità teorica: i mercati in equilibrio possono essere anche osservati. Una prova indiretta che indica che un mercato è in equilibrio è costituita dal fatto che potete acquistare esattamente la quantità che desiderate del bene in questione al prezzo di mercato; questa condizione si verifica quasi sempre nel caso dei beni comuni quali, ad esempio, il latte e le penne a sfera.

Vi sorprenderà apprendere che l'equilibrio di mercato si realizza senza alcun coordinamento esplicito tra consumatori e imprese. In un mercato concorrenziale quale quello dei prodotti agricoli, milioni di consumatori e migliaia di imprese effettuano in maniera indipendente le proprie decisioni di acquisto e di vendita; eppure, ogni impresa può vendere la quantità che desidera e ogni consumatore può acquistare tanto quanto vuole. È come se una forza invisibile del mercato, una sorta di mano invisibile, indirizzasse le persone a coordinare le proprie attività per raggiungere un equilibrio di mercato.

Ma in realtà che cosa porta il mercato a muoversi verso una condizione di equilibrio? Se il prezzo non è al livello di equilibrio, i consumatori e le imprese sono incentivati a modificare il proprio comportamento in modo da indirizzare il prezzo al livello di equilibrio, come spieghiamo di seguito.

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Pagina 303

Capitolo 10

L'equilibrio generale e il benessere economico

Un cambiamento delle politiche pubbliche, un disastro naturale o altri shock spesso influiscono sul prezzo e la quantità di equilibrio di più mercati. Per determinare gli effetti di una tale variazione, dobbiamo esaminare le interrelazioni esistenti tra i mercati. Nel presente capitolo estendiamo l'analisi dell'equilibrio di un unico mercato all'equilibrio di tutti i mercati.

Esaminiamo in seguito in che modo una società determini se un dato equilibrio (o variazione dell'equilibrio) sia desiderabile in tutti i mercati. Per prendere una tale decisione, la società deve rispondere a due domande: "l'equilibrio è efficiente?", "l'equilibrio è equo?".

Perché l'equilibrio sia efficiente, devono essere efficienti sia il consumo sia la produzione. La produzione è efficiente solo se è impossibile produrre una quantità maggiore di output al costo corrente data la conoscenza attuale (Capitolo 6). Il consumo è efficiente solo se i beni non possono essere riallocati tra le persone in modo tale che almeno qualcuno sia più soddisfatto e nessuno risulti danneggiato; in questo capitolo mostriamo come determinare se il consumo sia efficiente.

La domanda che indaga sull'efficienza dell'equilibrio è di natura scientifica; è quindi possibile che tutti i membri della società siano d'accordo su come rispondervi.

Per rispondere a questioni concernenti l'equità, invece, la società deve formulare un giudizio di valore per stabilire se ogni membro abbia una parte "giusta" o "equa" di tutti i beni e i servizi. Sebbene, secondo un punto di vista diffuso nelle culture individualistiche, ogni persona sia il miglior (se non l'unico legittimo) giudice del proprio benessere, per effettuare delle scelte sociali a proposito di eventi che influiscono su più di una persona è necessario confrontare la situazione di più individui per decidere se il vantaggio di uno sia più o meno importante del danno di un altro. Per esempio, nel Capitolo 9 abbiamo sostenuto che un prezzo massimo riduce la misura del benessere totale, sulla base del giudizio di valore per cui il benessere dei consumatori (il surplus del consumatore) e il benessere dei proprietari delle imprese (il surplus del produttore) hanno la stessa rilevanza sociale. Le questioni riguardanti l'equità potrebbero trovare in disaccordo molte persone.

Come primo passo per studiare le problematiche del benessere, molti economisti stabiliscono un preciso criterio di valore, chiamato principio paretiano (che prende il nome dall'economista italiano Vilfredo Pareto), sulla base del quale classificare le diverse allocazioni di beni e servizi per le quali non è necessario alcun confronto interpersonale. Secondo tale principio, è desiderabile ogni variazione che aumenti la soddisfazione di una persona senza ridurre quella di nessun'altra. Un'allocazione è Pareto-efficiente se una qualsiasi possibile riallocazione arrecherebbe un danno ad almeno una persona.

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