TecaLibri: Raymond Queneau: Una storia modello

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Indice


p. 3       Premessa
   5 I.    La storia è la scienza
           dell'infelicità degli
           uomini
   6 II.   Ma la storia è una
           scienza? No
   7 III.  Può diventarne una? Si
   8 IV.   Sventure degli uomini
   9 V.    Tentativi di
           correlazioni
  10 VI.   Sventure della natura
  11 VII.  Se non vi fossero
           sventure, non vi sarebbe
           niente da raccontare
  12 VIII. La storia nasce con uno
           squilibrio
...

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Pagina 5

I La storia è la scienza dell'infelicità degli uomini

Se non vi fossero guerre o rivoluzioni, non vi sarebbe storia; non vi sarebbe materia di storia; la storia non avrebbe oggetto. Tutt'al più, esisterebbero gli annali. La paremiologia lo insegna: i popoli felici non hanno storia. La storia è la scienza dell'infelicità degli uomini.

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Pagina 6

II Ma la storia è una scienza? No

La storia non permette di prevedere, di agire, di modificare gli avvenimenti. Essa non è una scienza. Resta allo stadio qualitativo, di alchimia, di astrologia. È un semplice racconto, accompagnato da giudizi qualitativi e da una ricerca cieca delle cause. È una scienza confusa. È solo per un'estensione illegittima della parola "scienza" che si può dire che ne è una.

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Pagina 25

XXI Definizione matematica dell'età dell'oro

Sia N(t) il numero dei membri del gruppo nel tempo t, Q(N) la quantità di nutrimento consumata ogni anno dal gruppo, Q la quantità di nutrimento assoluta ottenuta senza lavoro sul territorio occupato dal gruppo, essendo questi considerato come se fosse senza vicini e come se non avesse da temere altra specie animale. V'è crisi quando Q(N)=Q, supposto N(t) crescente e di conseguenza Q(N). Sia T il tempo di crisi, T' il tempo di Cassandra (puramente ipotetico durante questa prima epoca). V'è età dell'oro quando T' > T .

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Pagina 63

LVII L'amore e la storia

Il desiderio sessuale non ha dunque alcun ruolo (perturbatore o stabilizzatore) nei modelli storici esaminati. Una prima analisi della storia universale mostra del resto che lo stesso può dirsi per ciò che è convenuto abitualmente di chiamare storia, se non in modo puramente aneddotico. Si può anche dire che i racconti veri trattano della fame, e i racconti immaginari dell'amore.