Copertina
Autore Ian Ridpath
CoautoreWil Tirion
Titolo Guida delle Stelle e dei Pianeti
EdizioneMuzzio, Roma, 2003 [1986], Scienze naturali , pag. 404, dim. 130x190x25 mm , Isbn 978-88-7413-071-9
OriginaleGuide to Stars and Planets
EdizioneCollins, London, 1984
TraduttoreGirolamo Mancuso
LettoreCorrado Leonardo, 2003
Classe astronomia
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Indice

Ringraziamenti                             7

Parte I                                    9

Introduzione                              11
Cieli dell'emisfero boreale e australe    24
Aspetto dei cieli durante tutto l'anno
    visti da varie latitudini             28
Le costellazioni                          76

Parte II                                 265

Le stelle                                267
    Stelle doppie e multiple             282
    Le stelle variabili                  283
La Via Lattea, le galassie e l'universo  287
Il Sole                                  295
Il sistema solare                        302
La Luna                                  306
    Carte lunari                         317
Eclissi di Sole e di Luna                338
Mercurio                                 342
Venere                                   347
Marte                                    352
Giove                                    361
Saturno                                  367
Urano, Nettuno e Plutone                 372
Comete e meteore                         375
Asteroidi e meteoriti                    379
Osservazione e strumenti astronomici     382
Astrofotografia                          390
Indice analitico                         393

 

 

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Pagina 11

Introduzione



Il cielo notturno è uno degli spettacoli più stupendi della natura. Però molti restano smarriti tra la ressa delle stelle e sono confusi dall'aspetto del cielo, che varia di ora in ora, di stagione in stagione. Le mappe e le descrizioni di questo libro guideranno il lettore ai più splendidi spettacoli celesti, molti dei quali sono alla portata di semplici strumenti ottici come i binocoli, e tutti accessibili mediante telescopi di modeste dimensioni come quelli usati dagli astronomi dilettanti.

Bisogna sottolineare che, per osservare le stelle, non è necessario un telescopio. In un primo momento, usate le cartine di questo libro per trovare la vostra strada tra le stelle con i vostri stessi occhi e con l'ausilio di un binocolo (se non ne possedete già uno, è un investimento che vale la pena di fare, essendo relativamente poco costoso, facile da portare e utile per molti altri scopi oltre che per osservare le stelle). Nel cielo notturno, le stelle appaiono come luci puntiformi e tremolanti. Quelle vicine all'orizzonte sembrano lampeggiare e mutare di colore. Il tremolio e il lampeggiamento non sono dovuti alle stelle stesse, ma all'atmosfera terrestre: correnti d'aria turbolente fanno vagolare la luce delle stelle. Solo un'atmosfera calma rende possibile una buona visione. Le stelle sembrano avere delle punte: ciò è dovuto a un effetto ottico dipendente dall'occhio dell'osservatore. In realtà le stelle sono sfere di gas simili al nostro Sole e, come questo, emettono luce e calore.

Le stelle hanno varie dimensioni, dalle giganti alle nane, e variano di colore secondo la loro temperatura. A prima vista, tutte le stelle sembrano bianche, ma un'osservazione più attenta rivela che alcune stelle (specialmente Betelgeuse, Antares, Aldebaran e Arcturus) appaiono di colore rosso-arancione, mentre altre, come Rigel, Spica e Vega, hanno un colore azzurrino. Questi colori sono meglio visibili con un binocolo. Nella Parte II di questo libro verranno spiegati più dettagliatamente i vari tipi di stelle esistenti.

A differenza delle stelle, i pianeti sono corpi freddi, che risplendono riflettendo la luce del Sole. I pianeti sono continuamente in movimento nella loro orbita intorno al Sole, e quindi non possono essere mostrati nelle mappe di questo libro. Essi sono descritti nella Parte II.

In una notte limpida, sono visibili a occhio nudo circa 2000 stelle, ma non è necessario che impariate tutto di esse. Cominciate con l'imparare le posizioni delle stelle più luminose e delle principali costellazioni, e usatele come punti di riferimento per le stelle e costellazioni più deboli e meno importanti. Una volta imparate le principali caratteristiche del cielo notturno, non rimarrete più sperduti tra le stelle.

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Pagina 12

Le costellazioni

Il cielo è suddiviso in 88 settori, chiamati costellazioni, che gli astronomi usano come modo conveniente per ubicare e denominare gli oggetti celesti. In questo libro, a ciascuna costellazione sono dedicate separatamente una mappa e una descrizione. Le principali costellazioni furono ideate all'alba della storia dai popoli mediorientali, che immaginarono di poter ravvisare tra le stelle una somiglianza con certe creature favolose e con certi eroi mitologici. Nei tempi più antichi, erano molto importanti, in particolare, le dodici costellazioni dello zodiaco, i cui nomi ci sono familiari grazie alle rubriche astrologiche dei giornali e delle riviste. Le costellazioni zodiacali sono quelle alle quali il Sole passa davanti nel suo percorso annuale intorno al cielo. Va però precisato che i "segni" astrologici dello zodiaco non coincidono con le costellazioni astronomiche moderne che pur portano gli stessi nomi.

Nella maggior parte dei casi, le stelle di una costellazione non hanno tra loro alcuna connessione reale; la loro distanza dalla Terra può essere notevolmente diversa, ed è per semplice coincidenza che formano una specie di disegno. Alcune costellazioni, come il magnifico Orione o Cassiopea, hanno una configurazione più facilmente riconoscibile che non altre, deboli e oscure, come la Lince e il Telescopio.

Le costellazioni moderne derivano da un elenco di 48 costellazioni riconosciute dall'astronomo greco Tolomeo nel 150 a.c. Questo elenco fu poi ampliato da navigatori e disegnatori di carte celesti, in particolare dal tedesco Johann Bayer (1572-1625), dal polacco Johannes Hevelius (1611-1687) e dal francese Nicolas Louis de Lacaille (1713-1762). Lacaille introdusse 14 nuove costellazioni in parti del cielo australe non visibili dalle regioni mediterranee; altri astronomi inventarono delle costellazioni per colmare le lacune esistenti tra le figure riconosciute dai greci. L'intero procedimento appare piuttosto arbitrario, e in effetti lo fu. Un certo numero di costellazioni ideate recentemente caddero in disuso, lasciando un totale di 88 costellazioni, che furono ufficialmente adottate, nel 1930, dall'Unione astronomica internazionale.

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