Copertina
Autore Fernando Savater
Titolo Etica per un figlio
EdizioneLaterza, Bari, 1992, i Robinson , Isbn 978-88-420-4044-6
OriginaleEtica para Amador [1991]
TraduttoreDavide Osorio Lovera, Cristiana Paternò
LettoreRenato di Stefano, 1992
Classe ragazzi , filosofia , pedagogia
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Indice


 VII  Avvertenza antipedagogica
  IX  Prefazione

   3  I.   Di che si occupa l'etica
  15  II.  Ordini, abitudini e
           capricci
  25  III. Fa' ciò che vuoi
  35  IV.  Cerca di vivere bene
  45  V.   Sveglia, baby!
  55  VI.  Vieni fuori, Grillo
           parlante
  69  VII. Mettiti al suo posto
  85  VIII.Tanto piacere
  97  IX.  Elezioni generali
 109  Epilogo. Pensaci su

 

 

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Pagina 5

Saper vivere non è così facile perché esistono criteri diametralmente «opposti» riguardo a quello che bisogna fare. In matematica o in geografia ci sono gli esperti e gli ignoranti, e in genere gli esperti si trovano quasi sempre d'accordo sui principi fondamentali. Quanto al saper vivere invece non c'è affatto unanimità.

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E così siamo arrivati alla parola chiave: «libertà». Gli animali (e non dico i minerali o le piante) non possono fare altro che essere come sono, e fare ciò per cui la natura li ha programmati. Non si possono criticare né applaudire per quello che fanno: «non saprebbero comportarsi in altro modo». Questa predisposizione obbligatoria risparmia loro senz'altro molti mal di testa.

In certa misura anche gli uomini sono programmati dalla natura. Siamo fatti per bere acqua e non candeggina, e nonostante tutte le precauzioni, prima o poi dobbiamo morire. In modo meno imperativo, ma simile, è determinante la programmazione «culturale»: il nostro pensiero è determinato dal linguaggio che gli dà forma (il linguaggio ci viene imposto dall'esterno e non l'abbiamo inventato noi per il nostro uso personale); veniamo educati in base a certe tradizioni, abitudini, moduli di comportamento, leggende... in poche parole fin dalla culla ci viene inculcata la «fedeltà» a certe cose e non ad altre.

...

Con gli uomini non si può mai essere completamente sicuri, con gli animali e con gli altri esseri naturali invece sì. Per quanta programmazione biologica o culturale possiamo avere noi uomini abbiamo sempre la possibilità di optare per qualcosa che non è previsto dal programma (o almeno non «del tutto»). Possiamo dire «sì» o «no», voglio o non voglio.

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