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| << | < | > | >> |IndiceIsraël Eliraz tra sguardo e realtà dello sguardo di Yves Namur 7 MINIATURE CLEMENTE 15 BOCCA LACERATA 71 Nel pieno campo della lingua 145 Incontro con Israël Eliraz di François Rannou Nota biografica 159 Opere dell'autore in francese 161 Joint Compositions by Josef Tal and Israël Eliraz 163 |
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Devi fare
qualcosa con le ciglia
per lasciar vedere
in fondo a te
il vuoto maturo
a chiunque? attesta
ancora e ancora
la materia superba
in questa materia scomparsa,
detto altrimenti, riconosci
il suo sublime segreto.
Come andrai al di là
dell'occhio verso dove?
Il mondo attende
che ti metta alla prova in lui
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È tempo che capiti
ciò che è già capitato
una volta, c'era qui una bocca
che spegneva il fuoco con un fuoco
oggi passi e vedi
vedi e poi passi
e ciascun mattino altra cosa
diventa qui invisibile
metti sulla tua strada
una pausa di fiori
e subitamente di tutto questo
che cosa si sa? Poco.
Questo vuole dire che cosa?
Questo vuole dire
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tutt'a un tratto non hai più voluto la tua parte
di questo mondo schiacciato vischioso
lui che ti circonda di una forma
impotente a contenere
il grande viaggio verso l'essere-donna
Inquartata sulla tua struttura ossea
sei simile alla lepre scuoiata
ti eserciti al niente
Ciò che è perduto diventa
diverso nella sofferenza
marca i luoghi
niente di buono ne uscirà
Fuori qualcuno guarda
l'albero attende
chi lo sveglierà
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nessuno di noi ha dimenticato
ma niente ritornerà
come prima
quando si andava al mare in maggio
salvagente berretti cappelli
di paglia ecc.
Piccoli seccatori rumorosi vi rotolavate
nella sabbia quando vi si lasciavano
le briglie Poi si levava la domanda
rituale: che cosa c'è nel cestino?
(Che si spostava
ai quattro venti)
Un lungo tempo così tenue degli anni passati
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