Copertina
Autore Francesca Alfano Miglietti (FAM)
Titolo Identità mutanti
SottotitoloDalla piega alla piaga: esseri delle contaminazioni contemporanee
EdizioneBruno Mondadori, Milano, 2004, Economica , pag. 208, cop.fle., dim. 134x215x13 mm , Isbn 978-88-424-9043-2
PrefazioneLea Vergine, Franco Berardi Bifo
TraduttoreAngelo Cozzo, Sonia Moschino
LettoreLuca Vita, 2004
Classe critica d'arte , critica letteraria
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Indice

  7 L'eterodossia del cuore di Lea Vergine

 11 Introduzione alla nuova edizione

 17 Umano

    La carne e i nuovi sistemi tecnocomunicativi
    (Guy Debord, William Burroughs, David Cronenberg, James
    G. Ballard, Body Art, Antonin Artaud, Vito Acconci, Gina
    Pane, Annette Messager Gilbert & George)

    Corpi solidi, liquidi...
    (Robert Mapplethorpe, Louise Bourgeois, Andres Serrano,
    Nobuyoshi Araki)

    Identità multipla
    (Cindy Sherman, Pierre et Gilles, Shirin Neshat)

    Corpi confinati
    (Franko B.)

 61 Transumano

    Estensioni (Virilio)

    Trasferimenti (Donna Haraway)

    Incarnazione (Serial killer)

    Corpi segnati (Jenny Holzer, Mona Hatoum, Janine Antoni)

    Il corpo del caos (Brazil, Robert Gober)

    Corpi disseminati (Progetto Genoma Umano, Blade Runner,
    Inez van Lamsweerde, Technocrat, Aziz+Cucher)

    Trans-body (Nan Goldin, Yasumasa Morimura, Jana Sterbak)

    Verso la postidentità (Orlan)

119 Postumano

    Dalla ferita al cyborg (William Gibson, Cyberpunk, Fura
    dels Baus)

    Ibridazioni (Crash, James G. Ballard, David Cronenberg,
    Marcel.lì, Antunez Roca)

    Tecnomutanti (Shinja Tsukamoto, Stelarc, Kevin Kelly,
    Survival Research Laboratories, Robot Group, Pierre Lévy
    , Knowbotic Research)

    Cybermacchine (Mutoid Waste Company)

157 Corpi estranei. Finale in forma di corpo
    della con-fusione


Appendice

165 Soggetti a rischio: Andy Warhol

173 Ciò in cui credo di James G. Ballard

177 Conversazione tra FAM e Orlan

189 Conversazione con Stelarc di FAM e Antonio Caronia

199 Postfazione L'angelo timido della vertigine pallida
    di Franco Berardi Bifo

 

 

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Pagina 11

Introduzione


La fine del mondo tanto premonizzata è già avvenuta, ma non avendone dato notizia i telegiornali e i giornali, i più non se ne sono accorti...

Un rapporto esasperato con la realtà, un realismo radicale, la riproduzione di una realtà banale, inutile, domestica, un doppio. La grande ferita narcisistica, il brutto sogno della duplicazione senza fine, l'incubo della ripetizione. Il fissaggio della soggettività che sbiadisce, il doppio di un umano che lentamente e senza consapevolezza scompare, sprofonda nel simulacro, nel virtuale, nel suo doppio mediale. La TV è sempre accesa, il grande buco nero in cui tutte le tragedie precipitano e diventano immagine: il passaggio dal reale alla finzione e dalla finzione al reale in un circolo senza fine in cui non è più significativo distinguere i due momenti. In Le tre stimmate di Palmer Eldritch del 1964, la forza visionaria di Philip K. Dick anticipa l'idea di realtà suggerita dallo spettacolo contemporaneo, in qualche misura erede di quella psichedelica allora in auge. "...Non ho trovato Dio nel sistema ...ma qualcosa di meglio - disse Eldritch - Dio promette la vita eterna. Io posso consegnarla a domicilio!" È questa l'offerta di un misterioso pellegrino ai terrestri deportati su Marte in un ipotetico futuro. Una droga molto potente che consente di opporre alla realta ostile che gli umani si trovano a vivere, una realtà illusoria così vera da essere a stento distinguibile dall'altra. Ma, ovviamente, l'annunciato paradiso artificiale si rivela un inferno: "... Sì, così dev'essere l'inferno: ripetitivo e inesorabile".

La crescita astronomica del potere culturale e patrimoniale delle multinazionali negli ultimi venti anni è legata alla rivoluzione operata dalla sostituzione della produzione di marchi invece che di prodotti. Per lungo tempo il produrre "cose" è rimasto il motore centrale delle economie industrializzate, ma negli anni ottanta un nuovo tipo di azienda comincia a contendere ai produttori tradizionali, che gestivano direttamente le loro fabbriche, grosse quote di mercato. Questi "precursori", Coca Cola, McDonald's, Disney, Nike, Microsoft... affermavano che la produzione di "cose" era solo una parte secondaria delle loro attività e che, grazie alla liberalizzazione del commercio e alla riforma delle leggi del lavoro, esisteva la possibilità di appaltare la fabbricazione dei prodotti a terzi, in altri luoghi del pianeta, perché ciò che le loro aziende avevano iniziato a produrre principalmente non erano cose, ma immagini dei loro marchi.

Los Angeles 2019, una delle scene iniziali di Blade Runner è una scena panoramica a volo d'uccello sulla megalopoli piena di grattacieli scuri e fitti che sembrano basi gigantesche costruite per sorreggere imponenti insegne al neon che illuminano il degrado metropolitano: Coca Cola, Nike, Pan-Am e TDK. Un ecocidio cancella lentamente e impercettibilmente parti "vive" del pianeta, in molti film e in molti racconti sul futuro sono scomparsi piante, alberi e animali, scomparsi ma sostituiti da abili simulazioni che ne riproducono caratteristiche, morfologie e abitudini, e nel reale ogni giorno vengono immesse sul mercato "cose" con varie sembianze, animaletti o bambinelli o alienucci, che necessitano di cure e attenzioni per crescere, sopravvivere e non morire. L'arte contemporanea segnala il problema.

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Pagina 17

Umano


La carne e i nuovi sistemi tecnocomunicativi


    L'irrealtà è quella dell'allucinante somiglianza del
    reale a se stesso. (...) Noi viviamo già ovunque nell'
    allucinazione "estetica" della realtà. (...) È cosi che
    alla colpevolezza, all'angoscia e alla morte si può
    sostituire il godimento totale dei segni della
    colpevolezza, della disperazione. della violenza e della
    morte.
                                            Jean Baudrillard

Un rapporto intermittente quello tra l'arte e il corpo, attivato di volta in volta da sensori diversi e da stimoli ambivalenti, un rapporto che non prevede più ruoli né specialismi, nella direzione di un'arte che non vuole "divise", né battere il passo regolare dei plotoni dei "sistematizzatori", e comunque nella direzione di un'arte che non è un codice di separazione da altri ambiti e da altri linguaggi. "Il tuo corpo ha già subìto molti cambiamenti. Ma è solo l'inizio. In te sta nascendo la nuova carne" (da Videodrome). Un'arte soprattutto della contaminazione, non più chiusa e "protetta" in luoghi separati, un'arte che inizia a diffondersi fuori dai canali specializzati, che crea luoghi, direzioni, intrecci, che ha la capacità di costruire schermi mentali su cui proiettare i desideri e le trasformazioni di neorganismi, di nuove situazioni cognitive, di nuove estensioni del corpo, una dimensione dell'arte, quella più viva, più estrema, quella che ha assunto una rivoluzionata concezione di ciò che si intende per corpi della mutazione, degli organismi come ribellione, delle nuove categorie di umano, transumano, postumano.

Finora la scienza non ha operato cambiamenti profondi nella nostra natura fisica, anche se i suoi effetti culturali hanno notevolmente alterato alcuni dei comportamenti stabiliti nel corso dell'evoluzione, come ad esempio i ruoli sessuali. Forse nei prossimi decenni le domande rispetto al corpo, alla mente, all'Io, diventeranno prive di senso. Le nuove tecnologie, ingegneria genetica, intelligenza artificiale, cibernetica e realtà virtuale, stanno rapidamente ridefinendo le condizioni dell'esperienza fisica. Il corpo è ormai una superficie significante, un sistema di comunicazione dotato di codici di accesso, il luogo dell'umano, e per umane si intendono tutte le mutazioni, anche quelle di carattere cognitivo, che non presuppongono alterazioni neurologiche, che correggono imperfezioni genetiche per mezzo di terapie, e l'uso di tecnologie o nano tecnologie, esterne, non incorporate e non innestate.

Si definisce come umana la specie caratterizzata dalla carne, dalla malattia, dalla morte. "Se per identificare una data malattia dovuta a un dato microbo si devono applicare i postulati di Koch, forse sarebbe utile riscrivere il test dell'Aids tenendo presenti i 'postulati' di Turner: 1) la malattia è un linguaggio; 2) il corpo è una rappresentazione; 3) la medicina è una pratica politica" (Paula Treichler). Le metamorfosi, le malattie, i segni sulla pelle, le geografie del desiderio, le alterazioni: corpi che hanno modificato l'arte e i suoi connotati in situazioni estreme di contatto con altri mondi cognitivi.

Le icone che inondano le pagine dei giornali e gli schermi televisivi delle prime mutazioni consapevoli del corpo umano ci arrivano dagli anni Sessanta: hippy nudi e astronauti, la liberazione sessuale e, la prima passeggiata nello spazio buio e privo di peso di una nuova condizione umana sanciscono l'era delle possibilità senza limiti.

Due immagini contrastanti e complementari, il corpo nudo, dipinto ed esibito degli hippy, che rivendicavano il corporale, il sessuale, il transito nei viaggi all'interno della mente e oltre la percezione, il rifiuto della conformità del materiale, il ritorno all'"eden", e dall'altra parte, fuori dalla gravità, il futuro di una esperienza umana irrevocabilmente alterata, la scelta di un corpo in una zona di tecnoibridità.

Luoghi della contaminazione, nuovi crocevia alle soglie della prima evoluzione umana consapevole, innaturale, non animale. Gli astronauti che camminavano nello spazio si possono oggi guardare come metafore per la nascita dell'era postumana, le tecnologie che avevano attrezzato il corpo per la sua sopravvivenza nello spazio erano legate da vicino al progresso della cibernetica e della robotica, in direzione di un futuro con sistemi tecnologici neurologicamente controllati per riparare e aumentare funzioni corporali.

È alla fine degli anni Sessanta l'attestazione del corpo da parte degli hippy e della Body Art, e sono ancora della fine degli anni Sessanta i primi fenomeni di replicazione identitaria, i primi seguaci delle rock star che ne assumono consapevolmente l'identità, la morfologia, l'abbigliamento, i simboli trasgressivi, il linguaggio, gli stili di vita.

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Pagina 32

Corpi solidi, liquidi...


            Noi inventiamo noi stessi come unità in questo
            mondo di immagini da noi stessi creato.
                                       Friedrich Nietzsche

Alla fine degli anni Settanta gli impulsi radicali della controcultura penetrano lentamente nei segmenti più conservatori della società, rendendo visibili quelli che erano gli status della vecchia cultura occidentale, pongono le basi per una nuova coscienza, allargata alla molteplicità di realtà possibili, che ha determinato il desiderio di abolizione dei vecchi modelli coercitivi della personalità. Alla fine degli anni Settanta inizia a farsi sempre più presente la possibilità che gli individui tentino di mutare il loro aspetto fisico, il loro codice di comportamento, le regole accomunanti; e se l'età moderna può anche essere identificata come il periodo della scoperta e dell'affermazione dell'IO (della psicologia freudiana), l'era della contestazione e del caos multimediale può essere definita come un periodo di disintegrazione progressiva delle certezze e di moltiplicazione dell'io.

Il processo di ibridizzazione inizia proprio nelle pratiche più estreme dell'arte, nel periodo di passaggio dalla fase della meccanica industriale a quella dell'elettronica neuronale. Se la Body Art è stata una pratica di coinvolgimento personale, corporale, fisico, il corpo che emerge tra anni Ottanta e Novanta trascina ancora con sé la carne e il sangue, ma misto alle alterazioni prodotte da scorie nucleari, microtecnologie, Aids, ingegneria genetica, saturazione dei media, alienazioni sessuali, crescita demografica. Una serie di eccessi. La mescolanza nell'ambito dei media tra fiction e non-fiction, viene riprodotta nella vita quotidiana regolata dagli orari delle telenovelas, le logiche simboliche della schizofrenia invadono le pratiche della "normalità" innescando la precarietà, la tensione, le tossicità, le intolleranze, le trame sclerotizzate di un'epoca di meccanica molecolare. Lo sport e il sesso in video costituiscono il nuovo voyeurismo ipnotico, la violenza sessuale e razziale si sta consolidando in una inconscia abitudine, il corpo è diventato una cellula dell'organismo sociale; corpi neurali, invisibili, microcosmi che riflettono le politiche del macrocosmo.

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Pagina 61

Transumano


Estensioni

    La nuova era si apre all'insegna di una ridefinizione,
    forse di un annullamento, dei confini tra interno ed
    esterno: il processo di disseminazione del corpo nelle
    reti telematiche ha molto a che vedere anche con la
    lotta tra vecchi e nuovi monopoli della comunicazione,
    cioè con la politica del nuovo millennio.
                                           Antonio Caronia

Alle soglie di una nuova evoluzione, in una dimensione consapevole in cui, a un nuovo e sconosciuto stadio, gli attuali limiti, comportamenti e istituzioni non saranno più adeguati, in una dimensione che non procede più irrazionalmente semplicemente eliminando vecchi organismi a favore di nuovi organismi, nascono i primi indizi di nuova evoluzione, indizi che sono già visibili negli attuali esempi di terapia genetica. La prima transumanità, lo stadio transitivo verso una postumanità che si afferma come evoluzione consapevole di idee, pratiche, istituzioni, filosofie, linguaggi della creazione e morfologie corporali, si sta già delineando: incrementi neurologici, neurochimici, cognitivi che alterano le normali funzioni vitali, estensione della durata della vita oltre il normale limite genetico, che attualmente è attestato intorno a centoventi anni, tramite strumenti quali droghe, trapianti di organi (nuovi o artificiali), significative modificazioni genetiche, notevole integrazione diretta con tecnologie, computer o macchine, che potenziano le normali capacità umane e così via. Già da qualche anno esistono noottopici e longevity drugs, che modificano o alterano alcune delle normali funzioni umane, e il panorama attuale ci propone una dimensione in cui neuroscienza, ingegneria genetica, nanotecnologia applicata alle automodificazioni, interfacce neuronale-computer contribuiscono a determinare sempre più profonde trasformazioni oltre i limiti umani.

La fase transumana si caratterizza per il tentativo di valicare alcune fondamentali limitazioni, quali le non incrementabili capacità intellettive e la morte, per il superamento di quelle caratteristiche che attualmente definiscono il concetto di umano, dei limiti più evidenti dell'evoluzione, sin qui naturale e animale, della specie.

Nell'era postecnologica o virtuale il soggetto è un elemento indistinguibile di un unico sistema uniformante che ha inglobato in sé oggetti e soggetto, trasformando quest'ultimo in una sorta di terminale di reti multiple.

Quella che ci circonda è una nuova situazione in cui le concezioni oppositive naturale/artificiale, maschile/femminile, reale/ rappresentazione si dissolvono in una transrealtà regolata dalle tecnoculture. I riflessi di una transumanità consapevole e mutata invadono i luoghi e vengono cablati, istantaneizzati, moltiplicati, intrecciando e contaminando i linguaggi e i corpi di un nuovo universo sensoriale. Si procede per interventi sui codici, su informazioni cifrate, su suoni e immagini che non rimandano più a una sorgente o a un supporto materiale, ma a una fonte digitale, immateriale, alterata e irreale. Di fronte al meticciaggio di tempi, immagini, linguaggi, suoni, si assiste a una momentanea concretizzazione dei corpi dell'emissione, l'agitarsi di muscoli, carne, sangue, sogni, sul bordo del proprio dileguamento identitario in una morfologia mutante. Il tempo ha acquisito le caratteristiche della velocità, un pulsare rapido, quasi istantaneo: "La dromologia o, se si vuole, la scienza o la logica della velocità è un elemento di entrata, una base di lettura del mondo contemporaneo, un analizzatore impareggiabile delle sue situazioni politiche, strategiche, sociali, e anche oltre. (...) Noi siamo in uno spazio di relatività, l'immagine del tempo è quella dell'istantaneità, dell'ubiquità" scrive Virilio, indicando nell'accelerazione uno dei fenomeni di mutazione del contemporaneo. E il passaggio dal tempo estensivo al tempo intensivo, la storia si sta scrivendo alla velocità della luce, nanosecondi, picosecondi, femtosecondi, contro un'organizzazione del tempo basata sull'ora e il minuto. Reale e immagine del mondo non coincidono più, e questa è una delle caratteristiche di un'epoca di transizione. Noi viviamo un mondo di scontri che non è più quello della velocità dell'automobile, ma quello dello scontro dell'universo audiovisivo. Per Virilio esistono quattro tipi di velocità: la velocità metabolica (o animale), quella del corpo, degli affetti, dei riflessi; la velocità tecnologica; la velocità automobile, del missile che rimpiazza l'animale da trasporto o da tiro; la velocità audiovisiva, che sostituisce la percezione, il riflesso dell'uomo: "Con accoppiate quali velocità metabolica-veicolo automobile e tutti i problemi della cognizione e del feed- back, (...) velocità audiovisiva-istantaneità del riflesso, con tutti gli effetti di droga, che non sono semplicemente effetti di allucinogeni chimici, ma effetti di allucinazione legati alla televisione, ai clip, all'accelerazione delle immagini nei film (60 per secondo)".

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