Copertina
Autore Massimo Pandolfi
CoautoreDavide Ubaldi
Titolo Riconoscere i funghi d'Italia e d'Europa
EdizioneMuzzio, Roma, 2004 , pag. 270, ill., cop.fle., dim. 95x197x15 mm , Isbn 978-88-7413-110-5
LettoreFlo Bertelli, 2005
Classe natura , alimentazione
PrimaPagina


al sito dell'editore


per l'acquisto su IBS.IT

per l'acquisto su BOL.IT

per l'acquisto su AMAZON.IT

 

| << |  <  |  >  | >> |

Indice


Premessa                                      5

I funghi nel mondo dei vegetali               6

Elenco delle famiglie                         8

Chiave per l'identificazione dei generi       9

Schede                                       16

Bibliografia                                263

Indice dei termini scientifici              265



 

 

| << |  <  |  >  | >> |

Pagina 6

I FUNGHI NEL MONDO DEI VEGETALI



I funghi sono organismi imparentati con le alghe e come molti gruppi di alghe posseggono una struttura microscopica filamentosa, con cellule tubolari disposte in lunghi filamenti più o meno ramificati (ife) che si intrecciano e collabiscono in feltri e cordoni ben visibili anche a occhio nudo (micelio). Il micelio, come è noto, è il corpo vegetativo del fungo, la parte fondamentale e preponderante di ciascuna specie; il "fungo" che raccogliamo durante le escursioni, cioè il corpo fruttifero, è solo una produzione stagionale deputata alla formazione e dispersione delle spore.

A differenza delle alghe, che sono organismi a vita essenzialmente acquatica, i funghi sono predisposti in misura più o meno accentuata alla vita in ambienti specifici delle terre emerse. Si può così constatare che mentre nelle alghe la fecondazione può avvenire nell'ambiente circostante, nel quale vengono liberate le cellule sessuali (o gamèti) dotate di movimento natatorio, nei funghi avviene internamente, quando due ife di sesso opposto vengono a contatto e si fondono. In questo modo molti funghi si rendono indipendenti dalla presenza dell'acqua nel momento della fecondazione.

Anche gli elementi cellulari deputati alla diffusione della specie, cioè le spore, sono nei funghi in genere privi di capacità natatoria (cosa che invece si riscontra nelle alghe) e sono adatti a resistere agli urti e alla essiccazione, in quanto protetti da una robusta parete. Il vento è per le spore dei funghi un ottimo mezzo di trasporto. Solo nei ficomiceti, che sono il gruppo più primitivo tra i funghi veri e propri, la dispersione delle spore avviene ancora come nelle alghe, cioè attraverso l'acqua. Per esempio, le spore della Plasmopara viticola, un comune fungo parassita della vite, penetrano nelle aperture stomatiche delle foglie di questa pianta, nuotando attivamente nel velo di acqua che le riveste dopo la pioggia.

La fase fondamentale del ciclo riproduttivo dei funghi è, come per ogni organismo a riproduzione sessuata, il momento in cui due gameti di sesso opposto si incontrano e si fondono dando origine a una combinazione di caratteri ereditari diversa da quella presente nei genitori. L'importanza di questo risultato risiede nel fatto che così si ottiene una certa "variabilità" nell'ambito delle specie: gli individui di una stessa specie sono cioè leggermente diversi l'uno dall'altro e possono essere diversamente dotati nei confronti degli stimoli e delle avversità ambientali. Questo assetto della popolazione fungina è utile per la sua sopravvivenza, perché un eventuale mutamento delle condizioni ambientali potrà essere superato almeno da una parte degli individui.

| << |  <  |  >  | >> |

Pagina 13

INTRODUZIONE ALLA COMMESTIBILITÀ



Un libro sui funghi non è completo se non prende in considerazione anche l'uso, gradevole e gradito anche se spesso condito da una certa più che giustificata apprensione, che l'uomo fa in cucina di questo autonomo (come ben si sa i funghi sono funghi: e non appartengono né al regno vegetale né a quello animale e, soprattutto i tartufi non sono patate!), complesso, colorato, affascinante, elegante e un po' alieno regno naturale.

C'è un gruppo di funghi da evitare sempre con cura (ma non da distruggere nel bosco "perché almeno qualcun altro noi si avvelena"..., vanno sempre lasciati vivere, magari dopo averli ben osservati per ben riconoscerli e ricordarseli): sono quelli Velenosi "Mortali". Non sono molti ma è bene saperli riconoscere accuratamente e, attenzione, questi, come tanti altri funghi, a volte sono comuni, e a volte possono non comparire per anni, quindi l'unica vera difesa è la conoscenza e il sospetto.

Altri sono "Tossici". Attenzione, tossico (o velenoso) non vuol dire che un eventuale avvelenamento sia da prendere con leggerezza, tutt'altro. Altri sono semplicemente "Non commestibili": per una varietà di ragioni, sia perché hanno carni amare, pepate, acri o con odori disgustosi, sia perché possono dare a certuni blandi inconvenienti o essere indigesti ecc. Alcuni hanno una commestibilità "Ignota", o "Non determinata” quando semplicemente sono stati poco verificati, specie rare simili ma non uguali ad altre e, notoriamente ogni specie è diversa e può aver elaborato sostanze chimiche di difesa differenti anche se nell'aspetto si somigliano... Alcune specie sono "Senza valore", organismi troppo piccoli per essere proficuamente raccolti o sono funghi legnosi o perché comunque non mostrano interesse alimentare.

E poi c'è la cucina dove funghi e tartufi hanno un posto di tutto rispetto e dove rappresentano una componente ricercata e preziosa. Come i funghi velenosi mortali i funghi davvero eccellenti al gusto e al consumo sono relativamente pochi e poi molto dipende dalle preparazioni, dal gusto personale e dal gusto imposto dall'uso antico tdizionale.

| << |  <  |  >  | >> |

Pagina 14

Lista "Commestibilità"


Ottimo o Eccellente
Buono
Discreto
Mediocre
Commestibile
Senza valore
Non commestibile
Tossico
Mortale
Ignota o Non determinata

| << |  <  |