Copertina
Autore Gianfilippo Pietra
Titolo Lo svezzamento del bambino oggi
EdizioneRed, Milano, 2009 , pag. 96, ill., cop.fle., dim. 16,5x21x0,8 cm , Isbn 978-88-7447-503-2
LettoreSara Allodi, 2009
Classe bambini , alimentazione
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Indice


Introduzione                                 6

Come affrontare lo svezzamento               9

    Svezzare, ovvero 'perdere un vizio'      9
    Prima di cominciare                     10

Le tappe dello svezzamento:
gli alimenti dalla A alla Z                 17

    Il brodo e le tisane                    17
    La carne                                18
    I cereali                               19
    I formaggi                              19
    La frutta                               20
    Il gelato                               22
    I grassi                                22
    Il latte vaccino e lo yogurt            25
    I legumi                                25
    Il pesce                                26
    Il sale                                 26
    L'uovo                                  26
    Le verdure                              26
    Zucchero, dolciumi, cioccolato
    e bevande gassate                       30

Il 'calendario dello svezzamento'           33

    Se in famiglia ci sono allergie         33

Piatti con verdure, formaggi, uova e legumi 37

    A 4-5 mesi                              37
    A 5-6 mesi                              38
    A 7-8 mesi                              40
    A 9-10 mesi                             42
    A 11-12 mesi                            44
    Dopo il primo anno                      47

Piatti con carne e pesce                    55

    A 5-6 mesi                              55
    A 7-8 mesi                              56
    A 9-10 mesi                             59
    A 11-12 mesi                            60
    Dopo il primo anno                      61

Contorni di verdure                         69

    Dopo il primo anno                      69

Merende e prime colazioni                   79

    A 7-8 mesi                              79
    A 9-10 mesi                             79
    A 11-12 mesi                            80
    Dopo il primo anno                      84
    Dopo i 18 mesi                          91

Le proposte RED sull'argomento              94


 

 

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Pagina 6

Introduzione

Fin dal primo anno di vita è importante che il bambino instauri con il cibo un rapporto sereno ed equilibrato. Attingendo a un patrimonio di anni di esperienza dell'autore nel campo della psicologia e dell'alimentazione, questo libro propone una serie di informazioni e consigli pratici per rispettare i gusti di ogni bambino, insegnandogli, nello stesso tempo, il piacere della buona tavola.

La prima parte del volume ('Come affrontare lo svezzamento') introduce l'argomento fornendo anche alcuni suggerimenti per creare le condizioni migliori dal punto di vista psicologico e per risolvere eventuali problemi.

Il capitolo che segue ('Le tappe dello svezzamento: gli alimenti dalla A alla Z') aiuta la mamma a nutrire il piccolo garantendogli le sostanze essenziali nel pieno rispetto dei suoi tempi di crescita ('Il calendario dello svezzamento').

L'ultima parte del volume presenta una gamma straordinaria di gustose ricette concepite per stuzzicare la curiosità e l'appetito del bambino. Suddivise in 4 capitoli ('Piatti con verdure, formaggi, uova e legumi'; 'Piatti con carne e pesce'; 'Contorni di verdure'; 'Merende e prime colazioni'), queste preparazioni sono studiate per fornire un pasto equilibrato e ricco di elementi nutritivi vitali e genuini e, fatto di non poca rilevanza, sono semplici da realizzare.

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Pagina 9

Come affrontare lo svezzamento


Dimenticare la mamma: così i nativi nordamericani definiscono lo svezzamento, il momento in cui il bambino passa dal latte agli alimenti solidi. Il concetto è simile a quello espresso, in modo meno poetico e più sbrigativo, dal verbo francese sevrer, che significa 'svezzare', ma anche 'recidere'. Gli inglesi dicono invece to wean, che ha il significato di 'abituare alla novità', mentre per i cinesi lo svezzamento è soltanto duan nai, 'togliere il latte'.


SVEZZARE, OVVERO 'PERDERE UN VIZIO'

E in italiano? Forse non ci abbiamo mai pensato, ma la parola 'svezzamento' significa letteralmente 'perdere un vizio'.

Per secoli, quando le carestie decimavano milioni di persone, il latte materno era spesso per il neonato l'unica speranza di sussistenza e veniva dato per un periodo di tempo più lungo possibile. Il problema di 'non viziare' i bambini era molto sentito: prolungare quest'abitudine avrebbe reso più difficile il passaggio ai cibi 'da grande'.

Negli anni Trenta del XX secolo le donne cominciarono a lavorare in gran numero e si fece strada la tendenza ad anticipare sempre più lo svezzamento, che negli anni Sessanta portò a considerare normale staccare il bimbo dal seno al secondo-terzo mese.

Con l'avvento degli omogeneizzati, dei forni a microonde e del fast food, si pensò che la monotona offerta di latte non fosse più adeguata ai ritmi accelerati della vita moderna. I pediatri d'avanguardia sostenevano che prima si svezzava il bambino, più lo si abituava a essere indipendente e lo si avviava a uno sviluppo rapido e armonioso.


Non prima dei 4-5 mesi

Oggi si è tornati a una visione meno frettolosa e più equilibrata. L'opinione dei pediatri è che lo svezzamento non vada mai iniziato prima del quarto-quinto mese. L'esempio ci viene dalla natura. Tutti i piccoli dei mammiferi sono nutriti dal latte della madre fino a che hanno raddoppiato il loro peso. Vitellini, agnelli, cani e gatti raggiungono questa tappa molto in fretta, e diventano autonomi in poche settimane.

Nel bambino invece lo sviluppo è più lento, e prima che il piccolo raddoppi il suo peso trascorrono, salvo eccezioni, da 4 a 5 mesi. Un ritmo di crescita velocissimo: alla nascita, il neonato pesa circa 3 kg; dopo un anno raggiunge i 10 kg; in 12 mesi triplica la propria massa corporea. In nessun altro periodo della sua vita, nemmeno durante gli anni dell'adolescenza, aumenterà di peso con tale rapidità. Durante questo primo anno si sviluppano gli organi più importanti: cuore, fegato, intestino, cervello. Ma c'è di più: lo svezzamento è la sua prima grande tappa di crescita e di autonomia. Se la vivrà in modo sereno, senza sentirsi forzato nel distacco o soffocato dalle attenzioni, se sentirà che siamo disponibili a rispettare i suoi ritmi e le sue preferenze, avrà le basi per affrontare altrettanto serenamente anche tutti gli altri momenti importanti della sua vita. E sarà un'occasione di crescita anche per noi, perché capiremo che, proprio come dicono i nativi americani, amarlo vuol dire anche permettergli di 'dimenticare la mamma' e fare da solo.


PRIMA DI COMINCIARE

Ci sono alcuni accorgimenti che è bene tenere presente quando ci si accinge a svezzare un bambino.

Aspettate che il bambino si senta pronto

Il latte, e in genere gli alimenti liquidi, hanno per il bambino il valore di un prolungamento del corpo materno, una cosa buona che mette dentro di sé e che gli procura un piacere intenso. Le cose cambiano con i primi cibi solidi. Il piccolo non può appropriarsene succhiando: si crea così una separazione tra il piacere di ingerire il cibo e il piacere della suzione. È per questo che molti bambini di fronte al cibo offerto con il cucchiaino strillano, o chiudono la bocca.

L'importante è non insistere: evitate di usare il cucchiaino quando il bambino è affamato e l'unico suo desiderio è di bere il suo latte. Meglio iniziare proponendogli a fine pasto un cucchiaino di frutta grattugiata e lasciargli fare le sue esperienze in tutta calma. In fondo, fino al quinto-sesto mese il latte, materno o artificiale, è più che adeguato. Se in seguito il rifiuto dovesse continuare, si può adottare il trucco di offrirgli la pappa con il biberon allargando un po' il foro della tettarella.


Introducete un alimento nuovo alla volta

Con lo svezzamento, il bambino inizia il suo viaggio di esplorazione verso nuovi sapori, ma anche nuovi colori, profumi, suoni (lo scricchiolio della crosta del pane, il gorgoglio del frullato, il crocchiare della foglia di lattuga...). Non spaventatelo dunque con una valanga di novità. Lo svezzamento è un processo lento e graduale, che deve durare almeno fino al compimento del primo anno di vita. Proponete al piccolo un cibo nuovo alla volta: così facendo, offrirete il modo a lui di prendere confidenza con la novità e a voi di capire quali sono le sue preferenze.


Rispettate i suoi gusti

«Mangia, che è buono!» Così diciamo al bambino, offrendogli un cibo che invece a lui non piace; in questo modo il piccolo può andare in confusione. Per lui la mamma rappresenta la verità universale: come mai, allora, non gli piace una cosa che per lei è buona? Comunque sia, finirà per fare torto a qualcuno: o a se stesso, negando i propri gusti, o alla mamma, negando la validità del suo giudizio.

Abituare il bambino ad assaggiare tutto per poter decidere se gli piace o meno un determinato cibo è un ottimo principio educativo, ma non si ottiene lo scopo presentandolo come un dovere. Piuttosto, cercate di sollecitare la curiosità del bambino proponendogli il cibo nuovo come una scoperta, un arricchimento, un viaggio di esplorazione in un pianeta sconosciuto, lasciandolo poi libero di esprimere un rifiuto. Se dopo l'assaggio il piccolo decide che non gli piace, non si deve esigere che lo mangi comunque. Non insistete e, con estrema naturalezza, levategli il piatto. Anche noi adulti abbiamo i nostri tabù e, alcune volte, vi sono ragioni fisiologiche che li giustificano.

«Nessun alimento è indispensabile. Se il bambino non mangia la carne, può sostituirla con altri cibi ricchi di proteine, per esempio, uova e formaggi, così come se non vuole la verdura può benissimo ricavare le vitamine e i minerali dalla frutta: quel che importa è proporgli alimenti sani che mangia volentieri», spiega il pediatra Roberto Albani.

Potete sempre provare, dopo qualche tempo, a riproporgli, in modo calmo e sereno, i cibi rifiutati in un primo momento: può darsi che la seconda volta li trovi di suo gusto.

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