Copertina
Autore Enrico Remmert
CoautoreLuca Ragagnin
Titolo Elogio della sbronza consapevole
SottotitoloPiccolo viaggio dal bicchiere alla luna
EdizioneMarsilio, Venezia, 2004, Gli specchi , pag. 216, cop.fle., dim. 122x211x16 mm , Isbn 978-88-317-8441-2
PrefazioneBruno Gambarotta
LettoreFlo Bertelli, 2005
Classe aforismi , alimentazione , libri
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Indice

  9 Prefazione
    di Bruno Gambarotta
 15 Introduzione mitologica

    PARTE PRIMA

 19 I precursori
 31 I moderati
 39 Gli sperimentatori
 49 I classici
 65 Gli esagerati

    PARTE SECONDA

 83 La bière du pecheur
 93 Gradisce un cordiale? O preferisce un cocktail?

    PARTE TERZA

101 Mondo shakerato I: Italia
115 Mondo shakerato II: Gran Bretagna e Irlanda
127 Mondo shakerato III: Francofoni
137 Mondo shakerato IV: Spagna, Portogallo e Trasudamerica
147 Mondo shakerato V: Ciucche in lingua tedesca e più a Nord
157 Mondo shakerato VI: Vino boemo e altre magie dell'Est
171 Mondo shakerato VII: La Grande Madre Russia
181 Mondo shakerato VIII: Nord America
197 Mondo shakerato IX: Un po' d'Oriente e altri esotismi

207 P.R.O.S.I.T.

213 Ringraziamenti

 

 

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Pagina 15

INTRODUZIONE MITOLOGICA



Hic! Bevitori Illustrissimi,

e Voi, Impestati Astemi

(perché a Voi, non ad altri, è dedicato il nostro scritto),

è l'ora di sederVi tranquilli sulla vostra chaise-longue

(e se, come noi, non ne possedete una, sedeteVi comodi ovunque Vi piaccia: vecchie sedie a dondolo, divani senza molle, trespoli svedesi o poltrone cadenti, letti sfatti in compagnia oppure tazze igieniche),

sedete con calma,

con un cioccolatino e un bicchiere di porto

(e se, come noi, non avete porto né cioccolato, con due dita di whisky, un goccio di grappa, un ditale di rum o una tazzina di brandy, un flúte di champagne o un frisinin di barolo chinato, uno shot di vodka o un bicchierino di tequila, una caraffa di margarita oppure una vasca da bagno di caipirinha, a seconda dei gusti, delle tasche, del fegato, del tempo e dell'umore).

Abbiamo cercato tra gli scaffali delle librerie il distillato dell'ebbrezza, il cristallino della poesia, il retrogusto dell'inchiostro sposato all'alcol, insomma: la compagnia dei grandi al nostro tavolo.

Abbiamo cercato nella Storia e nella Geografia, tra i Classici e i Moderni, nei Vicini e nei Lontani,

ricettari, alchimie, vapori e formule segrete.

Ci siamo permessi di aggiungere del nostro, a mo' di aperitivo, senza esagerare, con la speranza che Vi venga voglia di approfondire, soprattutto il lavoro altrui (e riempire ancora il Vostro Bicchiere).

Vogliamo immaginarVi nella varietà di cocktail e tassi alcolici che vi proponiamo e inebriarVi di brani inebrianti.

In generale, Bevitori Illustrissimi, vi accorgerete che siete in buona compagnia.

Torino, Vendemmia 2001-2002-2003 (ottime annate).

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Pagina 46

Gli uffici della Cooperativa «Mezzo litro» erano situati in un ex appartamento privato, adattato alla meglio alle nuove esigenze. (...)

— Com'è sorta questa Cooperativa?

— Ah, caro signore, mi dica lei, quanti sono gli uomini, che a un certo momento non hanno bisogno di compagnia? Ognuno di noi conosce, per esperienza personale, quei momenti in cui si ha voglia di bere un bicchiere, ma non si sa con chi. Si beve con un amico, ma poi questo deve partire, lo accompagnamo alla stazione, torniamo a casa... e poi? Una solitudine atroce. Oppure capita di avere una mattinata libera. Gli amici, tutti al lavoro; le osterie sono vuote. Che fare? Solitudine, di nuovo! O magari di notte, tutti dormono, uno ha dei pensieri che l'angustiano, ha comperato mezzo litro di vodka e se lo trova davanti, sul tavolo vuoto. E badi che ho menzionato alcune soltanto delle innumerevoli situazioni in cui la solitudine, così insopportabile per chi beve, può diventare addirittura pericolosa. È quindi compito della nostra Cooperativa offrire a questa gente una via d'uscita semplice ma efficace. Non si ha più paura di restar soli, non si cercano più affannosamente gli amici, che non sempre possono o vogliono bere un bicchiere con noi. Il rimedio è semplice: basta comporre il nostro numero telefonico e darci l'indirizzo. Immediatamente arriva uno dei nostri uomini, pronto, devoto, cordiale, amichevole, comprensivo, disposto a parlare di ogni cosa, a lamentarsi, uno che non dirà mai di no. Sono tutti uomini del mestiere, gente che vorrebbe bere ma non ha i soldi per comprarsi la vodka. Noi forniamo soltanto le possibilità di una comprensione reciproca. Grazie a noi coloro che vorrebbero bere e hanno i soldi, s'incontrano con quelli che non ne hanno, e che vorrebbero bere lo stesso. Se non fosse per noi, gli uni e gli altri si passerebbero accanto per strada senza salutarsi, assetati e tristi, senza la minima possibilità d'intesa, simili a corpi celesti di due diversi sistemi galattici.

Slawomir Mrozek

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Pagina 47

Se bevo un bicchiere di Bordeaux mi sento bene. Ma se ne bevo due incomincio a parlare del mio pene.

Iggy Pop

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Pagina 51

    Tre cose solamente m'ènno in grado,
    le quali posso non ben ben fornire,
    cioè la donna, la taverna e 'l dado:
    queste mi fanno 'l cuor lieto sentire.
Cecco Angiolieri


    Questi lieti satiretti,
    delle ninfe innamorati,
    per caverne e per boschetti
    han lor posto cento agguati;
    or da Bacco riscaldati,
    ballon, salton tuttavia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.

Lorenzo de' Medici


    Dint' 'a butteglia
    n'atu rito 'e vino
    è rimasto...
    Embè
    Che fa m' 'o guardo?
    M' 'o tengo a mente
    e dico:
    «Me l'astipo
    e dimane m' 'o bevo?»
    Dimane nun esiste.
    E 'o juorno prima
    siccome se n'è gghiuto,
    manco esiste.
    Esiste sulamente
    'stu momento
    'e chisto rito 'e vino int' 'a butteglia.
    E che faccio,
    m' 'o pperdo?
    Che ne parlammo a ffà!
    Si m' 'o perdesse
    Manc' 'a butteglia me perdunarrìa.
    E allora bevo...
    E chístu surz' 'e vino
    vence 'a partita cu l'eternità!

Eduardo De Filippo

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Pagina 91

Georgina diceva spesso le bugie; aveva cominciato a bere dopo l'operazione, circa 35 anni prima.

«Perché bevi, zia Georgina?»

«Ti ho già detto di chiamarmi Georgia, fiorellino mio. Certe volte fai la sostenuta proprio come tua madre. La quale mi detestava, come ben sai. Ma credimi che io non ho mai mosso un dito per tuo padre. Non per riguardo a tua madre, questo è vero. E poi io non bevo, tracanno... Io, tesoro mio, tracanno boccali di birra da trentacinque anni a questa parte e non per il gusto di bere, a me gli ubriachi fanno schifo, io bevo perché questo mi aiuta a pensare, a penetrare più agevolmente fino in fondo a un testo, perché io non leggo per divertirmi, per passare il tempo o per addormentarmi più facilmente, io, che vivo in un paese dove da quindici generazioni la gente sa leggere e scrivere, bevo perché la lettura non mi faccia addormentare mai più, perché la lettura mi faccia prendere un accidente, perché condivido l'opinione di Hegel secondo la quale un uomo di valore raramente è nobile e un criminale raramente è un assassino. Se sapessi scrivere, scriverei un libro sulla grande, grandissima infelicità e sulla grande, grandissima felicità degli uomini...»

Péter Esterházy

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Pagina 106

Figurati, dico, è questione d'un attimo, anch'io prendo sempre il whisky con ghiaccio. È vero, il tintinnio del bicchiere mi fa compagnia, mi separa dal chiasso degli altri, nelle feste in cui c'è tanta gente, m'impedisce di perdermi nel fluttuare delle voci e dei suoni, quel fluttuare da cui lei s'è staccata quando è apparsa per la prima volta nel mio campo visuale, nel cannocchiale rovesciato del mio bicchiere di whisky, i suoi colori venivano avanti per quel corridoio tra due stanze piene di fumo e di musica a tutto volume, e io restavo lì col mio bicchiere senza andare né di qua né di là, e anche lei, mi vedeva in un'ombra deformata attraverso la trasparenza del vetro del ghiaccio del whisky, lei non so se sentiva quello che io le dicevo perché c'era tutto quel chiasso o anche perché forse non avevo parlato, avevo solo mosso il bicchiere e il ghiaccio ondeggiando aveva fatto dlin dlin, e anche lei ha detto qualcosa nella sua campanella di vetro e di ghiaccio, ancora non m'immaginavo di certo che sarebbe venuta a casa mia questa sera.

Italo Calvino

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Pagina 115

Mondo shakerato II
Gran Bretagna e Irlanda



Abbiamo visto, sul limitare del crepuscolo celtico, Each Uisge e i suoi tre amici Paddy Knocknarea, Cork Maccoinglinne e Thom Ercildoune entrare assetati al Pub di Llamhigyn Y Dur.

Erano i primi della serata. Si avvicinarono al banco e Each ordinò un giro per tutti alla bella Maeve Amadàn-Na-Breena.

Maeve riempì i quattro boccali di birra scura e poi ne spillò uno per sé e un altro per sua sorella Jill Moughorow Amadàn-Na-Breena. Poco dopo entrò Kiltartan Ballylee insieme ai cugini Raftery Kilbecanty e Goban Manannan. Kiltartan schiantò la destra sul bancone e urlò: «Ehilà Maeve, un giro a tutti quanti e anche uno a Each e ai suoi!»

Maeve Amadàn-Na-Breena riempì tre boccali per Kiltartan Ballylee, Raftery Kilbecantv e Goban Manannan, altri quattro per Each Uisge, Paddy Knocknarea, Cork Maccoinglinne e Thom Ercildoune, e poi ne spillò uno per sé e un altro per sua sorella Jill Moughorow Amadàn-Na-Breena.

Il Llamhigyn Y Dur in un attimo si animò.

Il legno del locale sembrò sorridere quandro entrarono Sligo Dromahair e la sua fresca sposa Maud Cuchulain. Sligo schiantò la destra sul bancone e urlò: «Ehilà Maeve, un giro a tutti quanti in onore della mia sposa!»

Maeve Amadàn-Na-Breena riempì due boccali per Sligo Dromahair e la sua fresca sposa Maud Cuchulain, tre boccali per Kiltartan Ballylee, Raftery Kilbecanty e Goban Manannan, altri quattro per Each Uisge, Paddy Knocknarea, Cork Maccoinglinne e Thom Ercildoune, e poi ne spillò uno per sé e un altro per sua sorella Jill Moughorow Amadàn-Na-Breena.

La porta del Llamhigyn Y Dur si aprì nuovamente e comparvero Lough Ia Cashel Nore e il figlio undicenne Doran Bras. Lough schiantò la destra sul bancone e urlò: «Ehilà Maeve, un giro a tutti quanti i presenti e una piccola per Doran!»

Maeve Amadàn-Na-Breena scomparve nel retro, scovò un boccale piccolo per Doran Bras, tornò al bancone e lo riempì. Poi si dedicò al boccale per Lough Ia Cashel Nore, ai due boccali per Sligo Dromahair e la sua fresca sposa Maud Cuchulain, ai tre boccali per Kiltartan Ballylee, Raftery Kilbecanty e Goban Manannan, agli altri quattro per Each Uisge, Paddy Knocknarea, Cork Maccoinglinne e Thom Ercildoune, e infine ne spillò uno per sé e un altro per sua sorella Jill Moughorow Amadàn-Na-Breena.

[...]

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Pagina 120

Chiunque sopporti la vista del bicchiere vuoto di un altro uomo è un bastardo.

Michael Curtin

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Pagina 121

    Una giovin vestita di rosa
    Da bere chiedea senza posa;
    Ma le dissero: «Cocca,
    Solo acqua c'è in brocca!»
    Il che seccò la giovane in rosa.
Edward Lear

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Pagina 129

Tentativo d'inventario degli alimenti liquidi che ho ingurgitato durante l'anno millenovecentosettantaquattro: tredici beaujolais, quattro beaujolais nouveau, tre brouilly, sette chiroubles, quattro chenas, due fleurie, un juliénas, tre saint-amour.

Nove còtes-du-rhónes, nove chàteauneuf-du-pape 67, tre vacqueyras.

Nove bordeaux, un bordeaux chiaretto, un lamarzelle 64, tre saint-émilion 61, sette chàteau-la-pelleterie 70, un chàteau-canon 29, un chàteau-canon 62, cinque chàteau-négrit, un lalande-de-pomerol, un lalande-de-pomerol 67, un médoc 64, sei margaux 62, un margaux 68, un margaux 69, un saint-estèphe 61, un saint-julien 59.

Sette savigny-lès-beaune, tre aloxe-corton, un aloxe-corton 66, un bearne 61, un chassagne-montrachet bianco 66, due mercurey, un pommard, un pommard 66, due santenay 62, un volnay 59.

Un chambolle-musigny 70, un chambolle-musigny Les Amoureuses 70, un chambertin 62, un romanée-conti, un romanée-conti 64.

Un bergerac, due bouzy rosso, quattro bourgueil, un chalosse, un champagne, un chablis, un còtes-de-provence rosso, ventisei cahors, un chateperdrix, quattro gamay, due madiran, un madiran 70, un pinot noir, un passetoutgrain, un pécharmant, un saumur, dieci tursan, un traminer, un vino sardo, n vini vari.

Nove birra, due Tuborg, quattro Guinness.

Cinquantasei armagnac, un bourbon, otto calvados, una ciliegie sotto spirito, sei chartreuse verde, un Chivas, quattro cognac, un cognac Delamain, due Grand Marnier, un gin-pink, un irish coffee, un Jack Daniel, quattro grappa, tre grappa di Bugey, una grappa di Provenza, una mirabella, nove prugna di Souillac, una prugne sotto spirito, due pera williams, un porto, una slivowitz, una Suze, trentasei wodka, quattro whisky.

N caffè.

Una tisana.

Tre vichy.

Georges Perec

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Pagina 130

    Addio mia terra tonda
    addio miei alberi verdi
    me ne vado nella tomba
    a dir buongiorno ai vermi
    – ogni poeta qui attorno
    può sabotare un verso
    io chiudo la baracca
    e vado a farmi un bicchiere.
Raymond Queneau

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Pagina 145

    Passo il giorno a fumare, a bere cose,
    droghe americane che intontiscono,
    io già così ubriaco senza nulla!
Alvaro de Campos aka Fernando Pessoa

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