"Prima Pagina" di aprile 2012

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La lettura potrebbe essere l'ultimo comportamento privato che non sia patologico né perseguibile. È di certo l'ultimo rifugio dall'epidemia del tempo reale. Perché la corrente della narrativa esonda dagli argini del reale. Il racconto denuda il lettore, tenendolo in un luogo che il tempo non può raggiungere. Il potere di un libro sta nella sua capacità di cancellarci, di espandersi o contrarsi senza limite, di girarsi intorno senza inizio né fine, di sfidare i nostri orari immaginari e lasciarci spogli per concederci scatti più essenziali. Le pagine che leggiamo sono un non-tempo, e scorrono molto lontano dalla pubblica arena. Fin tanto che rimaniamo lì, l' adesso si rivela la più audace delle invenzioni.

Richard Powers, "The Paris Review, Il Libro per Aerei, Treni, Ascensori e Sale d'Attesa", Fandango, Roma, 2012